Foto del NAS Bologna
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Il Comando
Provinciale Carabinieri Bologna informa:
I
Carabinieri del N.A.S. di Bologna, del locale Nucleo Ispettorato del
Lavoro Carabinieri e dell’Arma territoriale, hanno svolto attività
ispettive nei confronti di opifici siti in Bologna e provincia al
fine di verificare il rispetto delle normative in materia di tutela
della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro .
Nel
corso dei controlli, presso un’azienda tessile operante in
provincia di Bologna, gestita da una 44enne di nazionalità
extracomunitaria, i militari hanno riscontrato numerose irregolarità
in materia dei requisiti imposti dalla normativa per l’idoneità
dei luoghi di lavoro.
I
luoghi di lavoro non presentavano il necessario e decoroso stato di
pulizia e di igiene e all’interno del locale refettorio venivano
rinvenuti alimenti in cattivo stato di conservazione e di dubbia
provenienza.
All’interno
del locale refettorio venivano rinvenute delle apparecchiature
refrigeranti e congelanti, contenenti degli alimenti in cattivo stato
di conservazione e alimenti di dubbia provenienza.
I
locali e le attrezzature dell’area refettorio sono risultati
completamente imbrattati di olio e grasso e alcune pareti recavano
l’intonaco staccato.
Una
zona del locale, adiacente all’area di produzione, era stata
adibita a dormitorio stabile e risultava priva dei requisiti minimi
per rispondere alle esigenze essenziali dell’igiene.
Inoltre
erano presenti molti materiali ingombranti, tali da ostacolare la
normale circolazione di dipendenti e non erano presenti idonee uscite
di emergenza.
Contrariamente
alle norme sull’illuminazione naturale e artificiale sui luoghi di
lavoro, tutte le finestre erano state oscurate con appositi teli di
plastica, creando un ambiente di lavoro dotato di scarsa
illuminazione.
Nel
corso del sopralluogo, inoltre, venivano rilevati vari allacciamenti
elettrici improvvisati, con uso di cavi conduttori di corrente
elettrica pericolosi e non contenuti entro canalette di contenimento
e quindi soggetti a potenziale contatto meccanico, nonché cavi di
altre apparecchiature elettriche e/o comunque estranee al settore
produttivo, oltre che fili elettrici scoperti e delle prese di
corrente prive di adeguata protezione.
L’accertamento
consentiva, inoltre, di constatare palesi violazioni afferenti la
normativa relativa agli impianti elettrici e alla presenza di misure
antincendio.
All’esito
del controllo, al fine di tutelare la salute e la sicurezza dei
lavoratori, l’opificio è stato sottoposto a sequestro giudiziario
e la titolare è stata denunciata alla competente Autorità
Giudiziaria per l’omessa attuazione delle procedure di tutela della
salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.
Il
valore della struttura sottoposta a vincolo è di circa un milione di
euro.
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