martedì 9 febbraio 2016

Saeco. ok accordo,sì per 95,4% lavoratori. Consultazione su intesa raggiunta a Roma tra sindacati e azienda.

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Da ANSA

Approvato dai lavoratori della Saeco di Gaggio Montano, l'accordo raggiunto a Roma - nei giorni scorsi - tra sindacati e Philips in cui sono previsti esodi incentivati con 75.000 euro, il ricorso alla cassa integrazione e investimenti di 23 milioni di euro per lo stabilimento sull'Appennino bolognese. A votare - come si legge nel verbale di consultazione referendaria postato su Facebook dal segretario generale della Fiom-Cgil Emilia-Romagna, Bruno Papignani - sono andati 459 dipendenti sui 541 aventi diritto pari all'84,84%: 438 di loro, pari al 95,42%, hanno detto sì all'intesa mentre 14, pari al 3,05% hanno detto no. Quattro le schede bianche, pari allo 0,87% e tre le schede nulle, pari allo 0,65%.
   - "Tra tanti rovesci della finanza, festeggiamo una piccola buona notizia. Una difficilissima vertenza sindacale, alla Saeco, è stata risolta grazie al contributo di tutti: la ministra Guidi, il presidente Bonaccini, l'azienda, i sindacati. Oggi il referendum ha segnato una vittoria netta dei sì all'accordo. Avanti, tutti insieme". Lo scrive il premier Matteo Renzi nella sua newsletter Enews.
   - "Grazie al senso di responsabilità dimostrato da tutte le parti e al sostegno delle istituzioni locali - commenta il ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi - si è potuta evitare una crisi che avrebbe compromesso la permanenza di un sito industriale particolarmente rilevante in una zona del Paese già duramente colpita dalla crisi di questi ultimi anni".
   - Al referendum sull'intesa raggiunta a Roma i dipendenti della Saeco "hanno compreso che l'accordo era, alle condizioni date, il miglior risultato possibile". Lo sostiene il presidente dell'Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, secondo cui "chi sceglierà la mobilità non sarà lasciato solo e la Regione vigilerà sugli investimenti promessi da Philips".

1 commento:

Anonimo ha detto...

ma quale accordo.....tutto questo è voluto dallo stesso governo assieme alle banche. Di questa crisi che ci sta devastando (non i membri che compongono i governi) è frutto delle banche stesse, prima o poi se il sistema non si stabilizza crolla e allora succederà l'irreparabile.