giovedì 25 febbraio 2016

A Sasso Marconi si presenta 'CRE.S.CI.TE'.

 Sergio Betti invita alla prima iniziativa pubblica di Cre.s.ci.te ( CRESCITA SOCIALE E CIVILE DEL TERRITORIO) che si terrà domani, venerdì 26 febbraio, alle 20.15, a Sasso Marconi.




2 commenti:

marco ha detto...

film grandioso!

Anonimo ha detto...

Non esiste film o azione culturale salvifica forzata, che possa contrastare l'operato delle istituzioni (tutte) montane e regionali, sindaci in testa, che ogni giorno operano con il fine di porre termine all'economia montana sia agricola che industriale di piccole e grandi dimensioni, ma perchè lo fanno? La cacciata dalla montagna delle sue genti sostituite con altre straniere produrrà un risultato ovvio, non mancheranno le persone da tassare, mancheranno però le persone con la capacità e cultura necessarie per lavorare i terreni di montagna, alla fine il risultato raggiunto sarà una crisi, una carestia di cibo che permetterà ai nostri governanti di ridurre al di sotto dei due miliardi la popolazione mondiale, è un progetto del reverendo Thomas Malthus che da buon sacerdote della chiesa anglicana ha sempre teorizzato la necessità di ridurre la popolazione non bianca, non anglosassone e non protestante la sua teoria è stata applicata in india in america in irlanda, e tutte le volte abbiamo avuto crisi di spopolamento insiema a genocidio. Il progetto malthusiano è sostenuto da wallstreet e dalla City di Londra e da moltissime persone "STRUTTURATE-ISTRUITE". Capita ogni tanto di leggere in questo BLOG di Fabriani, commenti di persone italiane che abbracciano la sinistra teoria Malthusiana, per giustificare lo spopolalemto quale naturale e necessario, che si uniscono ai commenti della nuova religione del CLIMATISMO, tutti i giorni ci dicono che il clima cambia per colpa dell'uomo, la cui esistenza per numero è ormai diventata incompatibile con il pianeta. Il progetto Malthusiano opera in questa maniera: ci sarà una penuria di acqua, una penuria di cibo, una cattiva gestione dei rifiuti e dei trasporti, le multinazionali assorbiranno le aziende italiane e dopo un breve periodo di stanzialità se ne andranno lasciando un deserto occupazionale, in questo modo indeboliranno la nostra struttura sociale fino a spezzarla, perchè gli italiani sono considerati "non bianchi, non anglosassoni, non protestanti". Prederanno e spopoleranno, la domanda è: i sindaci, i sindacati e le istituzioni tutte, sono coscienti di questa loro complicità? la tranquillità con cui operano parrebbe optare per il si. Le persone che se ne vanno dall'Italia in qualità di migranti economici non sfuggono a questa deriva, per loro un destino di servi senza patria, da tenere sotto osservazione, per loro un futuro di servi dallo sguardo basso. Per capire la crisi delle nostre valli è necessario allargare lo sguardo al contesto mondiale ma è indubbio che oggi le idee Malthusiane sono applicate alle popolazioni delle nostre montagne.