domenica 14 febbraio 2016

A lezione di filosofia al bar. Il professore Carlo Monaco e il suo corso «off» per l’Università della terza età.





Una lezione del professor Monaco al bar
Lezione del professor Monaco al bar
Lezione di filosofia al bar, tutti i martedì pomeriggio alle 15.30, testo di riferimento per gli studenti: La Lettura, il domenicale culturale del Corriere della Sera. Succede da molti martedì a Bologna, in zona Fiera, e le lezioni proseguiranno fino all’estate. Il professore si chiama Carlo Monaco, classe 1942, storia molto interessante: ex Pci, docente di filosofia, è stato l’assessore all’Urbanistica nell’unica giunta non di sinistra di Bologna, quella di Giorgio Guazzaloca, dal 1999 al 2004. E, per i bene informati, soprattutto quando il sindaco dovette fronteggiare la malattia, è stato anche il sindaco ombra.
Oggi insegna all’Università della Terza età Primo Levi con sedi un po’ ovunque nel bolognese e ai suoi studenti, che avevano già fatto il corso base di filosofia, ha offerto un’alternativa: al pomeriggio, al bar, con La Lettura come testo. Alla Primo Levi di Bologna Monaco tiene il corso tradizionale di Filosofia, a quella di Casalecchio il corso Filosofia e scienza, la filosofia oggi e il suo rapporto con le scienze naturali e umane e poi tiene un terzo corso di Filosofia alla Casa del Popolo di San Lazzaro, nell’angolo dove non fanno le crescentine. «Ho scelto di usare La Lettura come testo per questo corso – spiega il professore - un po’ perché ci consente di tenerci aggiornati sui vari temi culturali e anche perché vengono affrontati temi di valore che riguardano la filosofia».
La lezione di martedì è cominciata con l’analisi dell’articolo di Mauro Bonazzi Anima, la vita e le opere ed è proseguita con quello di Edoardo Boncinelli sui segreti della mente. Nelle sue lezioni Monaco affronta temi piuttosto complessi, dal paradigma tecnologico alla fisica della relatività e della indeterminazione, alle scienze della vita e le implicazioni etico-religiose. Ma il suo obiettivo è «La filosofia per tutti», la sua ultima fatica letteraria. «Ho provato ad organizzare anche un corso sui filosofi viventi ma poi ho scoperto che erano tutti professori di filosofia più che filosofi».

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