I
Carabinieri di Bologna hanno arrestato tre marocchini, un 20enne e un 27enne
residenti a Castiglione dei Pepoli e un 37enne senza fissa dimora, per rapina
aggravata in concorso.
Alle 3.30 di
oggi, 21 marzo, tre autoradio dei
Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Bologna si trovavano tra via San Vitale e
vicolo Broglio per raccogliere la denuncia di un giovane che aveva chiamato il
112 dicendo di essere stato derubato del portafogli all’uscita di un club
situato in via Castel Tialto. Mentre compilavano gli atti e acquisivano le
testimonianze dei presenti, i militari sono stati raggiunti da un gruppo di
giovani italiani, estranei alla vicenda del furto, che riferivano di aver
subito una rapina ad opera di tre magrebini. Una delle vittime, uno studente
19enne di Catanzaro, riferiva ai Carabinieri che qualche istante prima, mentre
si trovava all’esterno di una pizzeria situata in via Petroni, si era
avvicinata a un marocchino chiedendogli se gli poteva prestare l’accendino.
Qualche istante dopo, però, mentre il ragazzo italiano si accendeva la
sigaretta, il marocchino, apparentemente gentile, si avvicinava al 19enne
sfilandogli di tasca lo smartphone. Il giovane, accortosi del furto, ha tentato
di riprendersi il telefonino colpendo il ladro con due pugni in faccia e
questi, tutt’altro che impressionato, prima sferrava due calci allo stomaco di
un coetaneo e amico della vittima, intervenuto in sua difesa e dopo estraeva un
coltello a serramanico in segno di sfida e fuggiva con gli altri due complici.
La fuga è terminata pochi minuti dopo, quando due pattuglie dell’Arma, al
termine di una minuziosa ricerca per le vie del centro, sono riuscite ad
individuare i tre malviventi in via Capo di Lucca. Il marocchino di 27 anni,
l’autore del furto, è stato trovato in possesso del coltello a serramanico. La
refurtiva, invece, non è stata ritrovata. Soltanto il più giovane dei tre è
incensurato, mentre gli altri due sono gravati da precedenti di polizia.
Su disposizione
dell’Autorità Giudiziaria, gli arrestati sono stati tradotti in carcere.
Dal Comando
Provinciale Carabinieri di Bologna
1 commento:
Le condanne devono essere scontate nei paesi di provenienza con divieto definitivo di rientro e misure draconiane in caso di violazione di questa disposizione.
La schedatura col DNA permette di identificare con certezza queste persone e di comminare pene senza possibilità di errore.
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