La solidarietà dei consiglieri di ‘Uniti per Cambiare Marzabotto’ alle vittime dell’ Attentato di Parigi

Il Gruppo consiliare ‘Uniti per Cambiare Marzabotto’ ha inviato un suo comunicato sui fatti di Parigi e scrive:

In relazione al comunicato che i gruppi Consiliari di maggioranza e  di opposizione 5 Stelle  hanno divulgato ieri mattina,  cui il nostro Gruppo UCM non ha trovato condivisione per l'assenza di alcuni passaggi per noi fondamentali, quali l’assenza di accenno alla nostra  integrità storica, radici, valori e tradizioni, trasmettiamo  oggi il comunicato redatto dal solo nostro gruppo consiliare:

Apprendiamo con sconforto e con angoscia le notizie che arrivano da Parigi e dalla Francia tutta.

Per l’ennesima volta ci troviamo a condannare fermamente ogni tipo di azione violenta e assassina in nome e per conto di un Dio o un credo religioso.

Rimaniamo profondamente colpiti di quanto accaduto ritenendo folli le gesta di gente che tenta di rendere vani secoli di costruzione di civiltà e democrazia.

Vogliamo condannare fermamente il progredire di civiltà che credono di poter arrivare in paesi liberi e calpestare le nostre tradizioni e la nostra democrazia, trovando pieno consenso in quella parte politica che li fa passare sotto la finta parola di TOLLERANZA e INTEGRAZIONE.

Si, perché purtroppo di questo si parla oggi. Perché chi pretende da noi tolleranza, in realtà non la concede, manca una condizione essenziale: la reciprocità, senza comunque generalizzare. Episodi come quelli visti in questi giorni devono essere condannati, da qualunque parte provengano per evitare che in assenza di reazione la prepotenza salga fino ad ottenere maggiori pretese: via i crocifissi e il presepe prima, colpire la libertà di espressione d i pensiero poi.

Dobbiamo fermarci per un momento e capire che qualcosa ci sta scappando di mano, che non si può continuare ad accettare ingressi liberi senza controllo tra cui si possono nascondere fanatici e integralisti.

Noi stiamo perdendo la nostra identità Nazionale a favore di quanti raggiungono la nostra terra.

E’ arrivato il momento di dover dare delle risposte serie ai nostri popoli e al mondo tutto. Risposte che dal canto nostro affermino e confermino l’orgoglio di essere Italiani con la convinzione che questo Paese vada difeso e i nostri valori diffusi al fine di prevenire l’odio di altri.

Per questo oggi ci sentiamo, da europei, tutti un po’ attaccati e colpiti, dovendo constatare come ancora una volta  nonostante l'atrocità dell’attacco terroristico parigino, ci tocchi discostarci dal comunicato divulgato ieri  dalla maggioranza consiliare di Marzabotto, al quale non abbiamo voluto porre alcuna condivisione.

Nessuna condivisione in nome e per conto del valore delle nostre Radici, della nostra Identità ed in nome e per conto della nostra Storia costruita in risposta alla cultura dell’odio e della morte. Valori, Radici e Storia frutti di sacrifici e di Tradizioni, tramandataci dai nostri padri e che noi vogliamo consegnare intatti ai nostri figli.

Non troviamo nelle parole della Giunta Franchi e nella sua fazione politica, quel qualcosa in più che appare evidentemente superfluo alla sua maggioranza e a molti altri, ma che in realtà per noi risulta un dato estremamente importante e la cui assenza ha contribuito alla realizzazione di tragici eventi, tra cui quello Parigino.

Non siamo di fronte ad una emigrazione come quella degli italiani in America o svizzera, ma ad una Migrazione di spessore globale e colossale che ha creato un falso equilibrio, che l'Europa sta pagando con il sangue.

L’attentato al settimanale Charlie Hebdo è un segnale di intolleranza gravissimo.

Dobbiamo reagire, e subito, serve fermezza e tolleranza zero verso chiunque rappresenti una minaccia alla nostra libertà, perché chi semina terrore e morte attenta alla libertà di noi tutti.

La solidarietà del Gruppo UNITI per CAMBIARE MARZABOTTO va alla famiglie delle vittime e a tutto il popolo francese, ma vola anche verso chi quotidianamente si batte in difesa della libertà e della vita di tutti, contro l’ideologia del terrore.