Riconosciuta ufficialmente dall’Unione europea, già
dal 4 febbraio 2010, come specialità tradizionale garantita, la pizza
napoletana è un emblema della ricchezza gastronomica italiana diffusa in tutto
il mondo. Per questo Coldiretti ha promosso una campagna insieme alla
Fondazione Univerde e all’associazione Pizzaiuoli Napoletani per il
riconoscimento dell’arte della pizza come patrimonio culturale e materiale
dell’umanità da parte dell’Unesco.
I giovani imprenditori di Coldiretti Giovani Impresa
di Bologna si sono mobilitati per raccogliere firme sul territorio provinciale per
sostenere l’iscrizione nella prestigiosa lista anche per fare definitivamente
chiarezza sull’origine italiana degli ingredienti e sulle modalità di
preparazione per garantire le condizioni igienico-sanitarie ottimali.
Le firme
verranno raccolte domani, mercoledì 21 gennaio, dalle 14,30 alle 17, nell’ambito del mercato di Campagna Amica
di Via del Gomito 30.
L’obiettivo – sottolinea Coldiretti Giovani Impresa
di Bologna – è garantire pizze realizzate a regola d’arte con prodotti genuini,
provenienti esclusivamente dall’agricoltura italiana, combattendo il rischio
dell’agro-pirateria alimentare a livello internazionale e l’appropriazione
indebita di identità. È un’occasione per fare chiarezza anche in Italia dove
quasi due pizze su tre (63 per cento) sono ottenute da un mix di farina,
pomodoro, mozzarelle e olio provenienti da migliaia di chilometri di distanza
senza alcuna indicazione per i consumatori. Troppo spesso viene servito un
prodotto preparato – spiegano i giovani di Coldiretti Bologna – con mozzarelle
ottenute non dal latte, ma da semilavorati industriali, le cosiddette cagliate,
provenienti dall'est Europa, pomodoro cinese o americano invece di quello
nostrano, olio di oliva tunisino e spagnolo o addirittura olio di semi al posto
dell'extravergine italiano e farina francese, tedesca o ucraina che sostituisce
quella ottenuta dal grano nazionale.
“Il riconoscimento dell’Unesco avrebbe un valore
straordinario per l'Italia che è il Paese dove più radicata è la cultura
alimentare e la pizza rappresenta un simbolo dell’identità nazionale”, ha
affermato il delegato di Coldiretti Giovani Impresa Bologna, Andrea Guolo, nel
sottolineare che “è chiaro che garantire l’origine nazionale degli ingredienti
e le modalità di lavorazione significa difendere un pezzo della nostra storia,
ma anche la sua distintività nei confronti della concorrenza sleale”.
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