venerdì 9 gennaio 2015

Trentacinquenne tunisino arrestato per tentata rapina impropria.




Topo d’auto rimane intrappolato dentro la vettura che stava tentando di alleggerire.
I Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Bologna hanno arrestato un 35enne tunisino, senza fissa dimora, per tentata rapina impropria. E’ successo ieri sera in via Antonio di Vincenzo, quando la Centrale Operativa del 112 ha ricevuto una richiesta di aiuto di un automobilista che riferiva di aver sorpreso un ladro intento a rovistare nell’auto della moglie parcheggiata lungo la strada e di averlo chiuso dentro. Giunti sul posto, i Carabinieri hanno trovato un 32enne italiano che stava cercando di tenere chiuso lo sportello posteriore di una Dacia Duster da cui un soggetto, rinchiuso all’interno, stava tentando di uscire per darsi alla fuga. Identificato nel 35enne tunisino, il malvivente è stato accompagnato in caserma per ulteriori approfondimenti investigativi. Ai fatti ha assistito anche la moglie del 32enne che fortunatamente, pur essendo al sesto mese di gravidanza non ha riportato conseguenze. In sede di rito direttissimo, l’arresto è stato convalidato e nei confronti del 35enne, gravato da precedenti di polizia specifici, è stata disposta la custodia cautelare in carcere in attesa di udienza prevista per il mese prossimo.


Dal Comando Provinciale Carabinieri di Bologna

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Non mi meraviglierei che il rapinato diventi accusato di sequestro di persona

Anonimo ha detto...

E' vero, questa feccia che continua ad arrivare a vagonate gode di privilegi più che i cittadini italiani onesti.

Cesare Zecca ha detto...

Questo
o - come e' entrato? con quale permesso?
o - ha un lavoro? se no, perche' e' qui?
o - con quale reddito si mantiene? o vive d'aria e di preghiere?
o - perche' e' ancora in Italia?

Queste domande sono troppo difficili per gli utili idioti dell'accoglienza senza se e senza ma.
Sono talmente imbecilli nei loro deliri religiosi che sanno che le persone non evaporano e devono avere un reddito per vivere e se non ce l'hanno delinquono.
Oviamente 'sti ciavadi si guardano bene dall'accogliere 'sta roba in casa loro e di fornire un sostentamento.
Fanno i buoni e generosi cone le dacie e le case e le tasse degli altri.

Schedatura DNA, da rimpatriare da ieri e pena capitale se rientra.
Ma sono cose troppo semplici ed efficaci.

Anonimo ha detto...

""""" Fanno i buoni e generosi cone le dacie e le case e le tasse degli altri.
"""""

come coi vuoti treni da bologna a marzabotto

Anonimo ha detto...

E' scandaloso, ma quando non trovano una scusa per poterli tenere in Italia si sono inventati che li tengono per motivi umanitari e con lo scoperchiamento della pentola di Roma capitale si è capito il perchè, rendevano a loro più della droga. Il tragico è che chi ha istituito Mare Nostrum e quei 332 traditori della patria seduti alla camera a nostre spese che votarono la depenalizzazione del reato di immigrazione clandestina sono ancora al loro posto a far dei danni.