domenica 11 gennaio 2015

Vergato. In coda giorno e notte per avere uno dei 17 posti alla scuola dell’infanzia.



Marco segnala:

In coda, giorno e notte. Così per due se non tre giorni fino all’apertura delle iscrizioni scattata questa mattina alle 8.30. Una situazione che si ripete da anni alla scuola dell’infanzia Clelia Barbieri di Vergato. Una retta di 140 euro al mese per una struttura privata rinomata tra i genitori della zona, al punto da indurli a file senza sosta pur di accaparrarsi un posto.
Il motivo ce lo spiega una mamma, che si è rifiutata di fare la fila come strumento per iscrivere suo figlio alla materna: “I bambini che vengono fuori da quell’asilo sanno già leggere e scrivere. Le maestre delle elementari se ne accorgono il primo giorno di scuola. E’ un asilo privato di suore che utilizza un metodo educativo che piace molto ai genitori”. Questa, come altre mamme, però, resterà tagliata fuori perché non saprebbe dove e con chi lasciare i bambini per mettersi in fila giorno e notte per tre giorni.
“C’è chi dorme davanti all’asilo, chi in rifugi di fortuna come un pulmino o la canonica della chiesa che viene aperta dal parroco per ospitare i genitori nella notte”. Il motivo è che per avere il posto non bisogna schiodarsi di lì, altrimenti si finisce fuori da una lista compilata a penna dove ci sono nomi e cognomi dei temerari, dal primo all’ultimo arrivato a incominciare da due giorni prima.
“Abbiamo provato a protestare con la scuola e so che altri genitori negli anni passati lo hanno fatto ma senza risultato. I posti sono pochi anche perché oltre ad esserci una sola classe di 24 posti, i fratelli dei bimbi che frequentano hanno diritto di precedenza. La scuola dovrebbe impedire una cosa simile ma negli anni non cambia nulla”.
A fare gola non solo la qualità ma anche gli orari: la scuola chiude alle 17, un’ora più tardi dell’asilo comunale, e resta aperta per tutto il mese di giugno, un mese in più.
Sconcertata dalla modalità di iscrizione atipica anche Ilaria Maggi, presidente dell’Associazione La Via dei Colori, nata a Pistoia per dare sostegno ai genitori e che si batte contro ogni abuso sui minori. Ilaria Maggi ha ricevuto la segnalazione da alcuni genitori. “La scuola per prima lo dovrebbe impedire. Ci sono metodi più civili e meno discriminanti per iscrivere i figli a scuola – commenta -. Conosco istituzioni scolastiche prese altrettanto di mira dove si può fare iscrizione solo online, chi prima clicca ha il posto. Penso ai genitori single o con problemi di lavoro che non avranno mai la possibilità di iscrivere i loro figli in questa scuola. E solo perché non possono fare file estenuanti di notte”.

12 commenti:

Anonimo ha detto...

http://vergatonews24.it/2015/01/10/un-letto-per-la-scuola-materna-parrocchiale/

http://www.romagnamamma.it/2015/01/in-coda-giorno-notte-per-17-posti-scuola-dellinfanzia-protesta-mamma/

Anonimo ha detto...

VERGOGNA

Anonimo ha detto...

Quello che ha scritto " vergongna" forse non ha capito che questa è privata, quindi i proprietari hanno tutto il diritto di decidere loro come gestire le iscrizioni. Se non gli va bene si attivi affinchè anche il pubblico raggiunga i livelli di questa scuola, poi vedremo se riuscirà ad avere un posto nella pubblica o se i posti verranno dati ai soliti noti che fra l'altro per loro cultura tengono le mogli a casa e quindi sono quelli che ne avrebbero meno bisogno.

Anonimo ha detto...

A quelli che con modi disctibilmente arroganti criticano la gestione delle iscrizioni, vorrei ricordare che quello è un asilo PARROCCHIALE, cattolico, perciò privato. Non so se ha finanziamenti pubblici, ma se li ha saranno sicuramente contenuti. Ci si è battuti contro il finanziamento pubblico alle scuole private ( per essere più onesti a quelle cattoliche) perchè liquidate come dequalificate o dequalificanti. Evidentemente così non è e i fatti lo dimostrano. Se la scuola avesse avuto i mezzi per aprire più classi avrebbe potuto fornire quell'ottimo servizio che sta facendo a molti più bambini. Inaccettabile sdesso la lamenntela, chi è causa del suo mal pianga se stesso.

Anonimo ha detto...

è poco educativo e democratico e nemmeno religioso/caritatevole utlizzare come requisito l'avere un fratello già frequentatore della scuola.

Dal momento che ci sono sempre piu' genitori monofiliari.

Anonimo ha detto...

lei 11 gennaio 2015 18:29 non è titolato a qualificare i modi con cui altri criticano la notizia.

Anonimo ha detto...

http://www.informafamiglie.it/emiliaromagna/normative/scuola-e-servizi-educativi-per-linfanzia/12.06.22%20-%20L.R.%20n.6-%20modifica%20della%20L.R.%201-2000%20%20-B.U.R..pdf

Anonimo ha detto...

http://www.informafamiglie.it/emiliaromagna/normative/scuola-e-servizi-educativi-per-linfanzia/Delibera%2085-2012.pdf

Anonimo ha detto...

http://demetra.regione.emilia-romagna.it/al/monitor.php?urn=er:assemblealegislativa:legge:2000;1

Anonimo ha detto...

Il vero problema sono i grandi..che razzolano male predicando bene..comunisti che vogliono assolutamente mettere il figlio dalle suore...xché' al comunale ci sono gli extra! Coerenza........ coerenza...è lasciate il posto ha chi ha meno falsità' di voi.....poi i metodi sono discutibili ma se non ci fossero questi soggetti ci sarebbero molti meno problemi in generale! In un paese come il nostro che è' uno schifo!

Anonimo ha detto...

Premesso che la scuola delle suore è una bella ed efficiente realtà e che ritengo che i percorsi di iscrizione siano di libera decisione da parte della proprietà nonchè organizzatrice della stessa, oltre al fatto che permette la disponibilità di posti altrimenti non esistenti o saturati da sistemi iniqui di assegnazione per l'utenza vergatese, mi dispiace leggere nell'articolo che i bambini vergatesi che frequentano la scuola privata siano più bravi dei bambini vergatesi che frequentano la scuola pubblica senza portare veri confronti educativi e didattici, generando quindi una distanza ed una differenza che crea puntualmente dei problemi all'ingresso degli stessi bambini alla scuola primaria, ahimè promiscua.
Penso che le scuole siano fatte per insegnare ai nostri bambini e farli crescere e non per compiacere le paturnie dei genitori. Il nostro impegno di genitore è quello di collaborare, dialogare e anche stimolare il corpo insegnanti dei nostri figli, facendo questo posso assicurare che, incredibilmente, anche i bambini che escono dalla scuola pubblica sono prontissimi per affrontare la scuola primaria con eccellenti risultati.
Un papà che ha due bambini italiani e vergatesi che frequentano o hanno frequentato l'asilo pubblico.

Anonimo ha detto...

Effettivamente meno ipocrisia c'e....meglio e'......o sarebbe....