Di Valter Venturi
L'arte dei beccai affonda le sue radici nella preistoria quando i cacciatori esausti tornavano con la selvaggina e iniziava il lavoro di chi era addetto a trattare la carne.
Ho iniziato il ‘mestiere di macellaio’ nel 1969 come garzone, impegnato a scarnare le ossa, a fare pulizie del negozio e a consegne ‘la merce’ ai clienti. Per formare un macellaio completo servono come minimo 7anni. Ricordo ancora le parole di Pietro Lanzarini (detto Giolitti): “ bisogna accontentare il cliente ed il cassetto e il bovino ti fa guadagnare quando lo hai venduto tutto”. Eravamo poveri di mezzi ma ricchi di valori. In quegli anni il 17 gennaio non si macellava, le botteghe rimanevano chiuse, si accettava solo l’arrivo il parroco per la preghiera e la benedizione. Poi tutti insieme si andava nelle stalle con gli allevatori a ripetere il rito religioso dedicato a Sant’Antonio. Quindi tutti a Messa per espiare i peccati delle tanti morti ai danni del mondo bovino.
Lenzi Quinto Rinaldi Ines Valter Venturi anni 80 |
A metà degli anni 90 una delegazione di macellai si recò a Parigi per un incontro culturale. Provo ancora emozione per la solidarietà dimostrata dai nostri cugini d’oltre Alpi. Non vi erano francesi o Italiani....solo macellai. Tenete presente che in quell'epoca le piccole macellerie a Parigi non esistevano più. Ora stiamo vivendo la triste esperienza della loro moria anche in Italia.
A Parigi |
Scagionando la complicità del'allevatore, assolvendo i mandanti che mangiano la carne, quale macellaio orgoglioso di esserlo, auguro ‘ Buon Sant'Antonio Abate a tutti’.
Nanni Imerio e giusy Lizzano in Belvedere |
Rinaldi Ettore e Domenichini, anni 20. |
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