domenica 8 marzo 2015

8 marzo per tutte le donne.



Di Carlo Soricelli 

Partigiane curde
Come non dedicare, come chiesto, questo 8 marzo a queste magnifiche donne curde che stanno combattendo una guerra per difendere i propri figli, le famiglie, il loro popolo e la loro terra. Questo dipinto l’ho creato qualche tempo fa ma credo sia giusto riproporlo in questo giorno.  Ma ricordano tanto le donne partigiane italiane che hanno fatto la stessa cosa nella seconda guerra mondiale con le lotte partigiane. Voglio dedicare questo dipinto a Ebe Monari la capitana partigiana con cui sono in contatto e che superati i novanta anni è ancora combattiva e difende con forza le idee di solidarietà e giustizia sociale. Ma come non ricordare anche la situazione attuale che sta facendo diventare l’Italia un deserto per gli italiani che solo tra qualche generazione spariranno per l'impossibilità d'avere una maternità dignitosa. Un paese dove fare un figlio è un’impresa, dove la maternità e le donne sono considerate un problema per il sistema produttivo. 
Ebe Monari
Come non vedere la fatica disumana di una figlia  per aver avuto il coraggio d'aver messo al mondo due figli. Tutti i giorni deve fare i salti mortali per le tasse da pagare e gli scarsi servizi che ha a disposizione e a pagamento.. Come non vedere che questo jobs act penalizzerà ancora di più le donne, impedirà ancora di più di creare una famiglia se lo vogliono, e di mettere al mondo dei figli. Contratti che chiamano a tempi indeterminati a “tutele crescenti” , ma che in realtà rendono istituzionale la precarietà e dove possono metterti a casa un po’ di denaro in qualsiasi momento, dove le “tutele crescenti” sono solo un po’ di soldi in più, se lavori in un posto da più tempo. La lotta delle donne è ancora lunghissima e sempre più aspra, anche in Italia. E purtroppo sono anche le donne ai vertici dello Stato che approvano in parlamento questi obbrobri. A certo le lotte della Capitana  Ebe e quelle femministe degli anni settanta qualche risultato l’hanno ottenuto. Ripropongo un quadro che feci in quegli anni dove si vede il degrado di una famiglia numerosa, quella di cui io settimo di nove figli conosco bene.
maternità consapevole
Adesso questo degrado non c'è più, ma le donne sono state costrette a rinunciare ad avere figli..La maternità e il lavoro devono essere una libera scelta di una donna non un’imposizione per far star meglio solo i più abbienti.  In quest’occasione un grazie alla mia compagna che mi ha permesso di poter dipingere e scolpirei senza nulla chiedermi per oltre quaranta anni.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

In italia tutto è un problema la donna, i figli, gli anziani e i disabili.
Tutto ciò che è un problema in italia è solo sfruttato, denigrato e calpestato...questa è l' europa che volevamo ???? non credo, eppure questa europa, sta umiliando tutti i cittadini di quei paesi in difficoltà che non garantiscono una crescita economica e che sfruttano la situazione difficoltosa, mettendo un cappio al collo agli stati non in grado di garantire un profitto estremamente positivo a bruxelles, figuriamoci se pensano al benessere, alla salute delle persone e tantomeno al problema dell' italia che invecchia senza ricambio generazionale in quanto nascono pochi bambini...... ho rinunciato a far nascere i miei bambini.

Anonimo ha detto...

"a donna uscì dalla costola dell’uomo: non dai piedi per essere calpestata, né dalla testa per essere superiore, ma dal lato per essere uguale, sotto ogni profilo intellettuale … "