giovedì 22 giugno 2023

Dopo quattro anni di digiuno, torna a Marzabotto la MarzaNotte.

 Gli organizzatori presentano con orgoglio e quale proposta  di rivincita socio culturale dopo l’oscurantismo pandemico, il rinato festival buskers dell'Appennino bolognese

Sabato prossimo,  24 giugno,  a quattro anni di distanza dall'ultima edizione, torna La MarzaNotte, il festival buskers dell'Appennino bolognese.

Nel centro cittadino di Marzabotto, dalle 17 fino a tarda notte: artigianato, buskers, musica dal vivo, street food, fuochi d'artificio, after party e tanto altro.

MarzaNotte, ideata e organizzata dall’omonima associazione, giunge quest’anno alla sua undicesima edizione, e nonostante gli anni di assenza, resta un evento consolidato e noto nel territorio, con una partecipazione di pubblico che nelle precedenti rassegne ha toccato punte di oltre 10.000 presenze.

Per l’edizione 2023,  che ne segna il ritorno e la rivincita contro la malasorte sanitaria, si conferma la volontà di valorizzare le arti e l’estro umano.

I numeri che ne identificano la portata e la proposta:

• oltre 40 bancarelle di hobbisti e artigianato,

• 15 artisti di caratura nazionale e internazionale che si esibiranno

• 4 palchi allestiti nel paese.

La maglietta indossata in una prova

Il programma  prevede inoltre la partecipazione con un Flesh Mob, alle 18.15, nella piazza del capoluogo, della scuola di ballo di Marzabotto ‘Un Sorriso fra le Nuvole ASD', di Sylaja Benini. 

L'agenzia immobiliare La Soffitta di Marzabotto, diretta da Francesca Cacciari, ha sponsorizzato la performance con le magliette indossate dai protagonisti.  

La consueta collaborazione con i commercianti consentirà la presenza di oltre 20 punti ristoro, per una varietà di proposta enogastronomica senza precedenti.

Riprendiamo quindi da dove ci eravamo lasciati, per rifare dell’estate una stagione di piacevoli ed esaltanti incontri!

Per maggiori informazioni: facebook.com/marzanotte instagram: @lamarzanotte info@marzanotte.it 

1 commento:

Anonimo ha detto...

Oscurantismo Pandemico? Meglio quello scientifico, vero?