martedì 31 gennaio 2017

Kemet, proroga contratto solidarietà Costi, ringrazio azienda e lavoratori per senso responsabilità.


Da ANSA

Altri 12 mesi per il contratto di solidarietà alla Kemet di Sasso Marconi. Questa la conclusione dell'incontro nella sede dell'assessorato alle Attività produttive della Regione con l'assessore Palma Costi, i rappresentanti istituzionali della Città metropolitana e il sindaco di Sasso Marconi, Stefano Mazzetti. Presenti anche i vertici della multinazionale che si occupa di componenti elettronici e le organizzazioni sindacali e Rsu per firmare il rinnovo del contratto a partire dal prossimo 3 febbraio. L'ammortizzatore sociale coinvolgerà 351 lavoratori su 438 attualmente impiegati e si rende necessario per favorire una transizione non traumatica verso un delicato periodo di ristrutturazione e di rilancio dello stabilimento, scongiurando eventuali esuberi del personale.
   
 Nel ringraziare i lavoratori e l'azienda per il senso di responsabilità e per i sacrifici che comporterà questa fase, l'assessore Costi ( nella foto)  ha ribadito la disponibilità dell'Assessorato regionale insieme al sindaco di Sasso Marconi e alla Città metropolitana a seguire e sostenere iniziative di consolidamento e di espansione della produzione nel sito bolognese di Kemet.

Lavoratori della Saeco: "Vogliamo fatti, non parole'.

Loris Bonantini ha inviato copia della lettera, dal titolo significativo 'Parole Parole Parole', con cui i lavoratori della Saeco denunciano il loro stato di abbandono che si affianca a quello dell'Appennino. 



Grande successo di appassionati e visitatori all'Arte Fiera di Bologna. Apprezzata anche dai ladri.


Foto dei Carabinieri 'Bologna Navile'.
In occasione della 41esima edizione di “Arte Fiera”, la kermesse di arte moderna e contemporanea tenutasi dal 27 al 30 gennaio scorso nel polo fieristico di Bologna, i Carabinieri hanno denunciato un 46enne italiano, con precedenti di polizia specifici, per tentato furto di opere d’arte e danneggiamento.

E’ accaduto sabato sera, quando il 46enne, dopo essersi introdotto all’interno del “Padiglione 26”, ha tentato di allontanarsi subito dopo aver rubato l’opera “Due figure”, 1948 ca., tempera su carta applicata su masonite del valore di circa 6.000 euro. Accortosi di essere stato scoperto dagli addetti alla sicurezza, il 46enne ha cercato di riposizionare l’opera al suo posto e così facendo l’ha fatta accidentalmente cadere a terra, rovinandola all’altezza della cornice superiore. 

All’arrivo dei Carabinieri, il 46enne, è stato trovato in possesso del badge di un espositore e il “Disco”, una scultura di bronzo, del diametro di 12 cm, firmata alla base, realizzata dallo scultore e orafo italiano Arnaldo Pomodoro, del valore di circa 5.000 euro. La refurtiva è stata recuperata e restituita ai legittimi proprietari.
Tre anni fa, il 46enne era stato denunciato per furto aggravato, ricettazione e porto abusivo di armi, per aver perpetrato il furto di una statua esposta in un esercizio commerciale di Bologna. Nell’occasione, durante la perquisizione veicolare, il 46enne, all’epoca 43enne, era stato trovato in possesso di altri oggetti di provenienza furtiva.



Wanda Aldrovandi è deceduta. Domani i funerali.

Si è spenta ieri, dopo una lunga malattia, Wanda Aldrovandi, vedova del dottor Ipo Aldrovandi, storico medico condotto di Sasso Marconi, scomparso nel 1990. In questi anni ha sempre vissuto nella storica casa di famiglia tenendo vivo il ricordo del marito scomparso.
Ne ha dato notizia il nipote Eugenio Salamone, che, come il nonno a suo tempo, è consigliere comunale

Le esequie si terranno domani mattina, mercoledì 1 febbraio, alle 10 nel Santuario della Beata Vergine del Sasso.


Renzi ritorna con le sue E-News.



Dopo qualche settimana di pausa, ripartiamo con le E-News.

Ovviamente in questi due mesi molto è cambiato, visto che ho inviato l'ultima E-News mentre stavo facendo gli scatoloni a Palazzo Chigi. Ma le ventiseimila lettere che ho ricevuto - molte da destinatari delle Enews - mi hanno stimolato tanto. Le ho lette praticamente tutte, anche se sono molto indietro sulle risposte. Intanto però vorrei dirvi grazie in tutte le lingue possibili.

Riprendiamo il nostro appuntamento del Lunedì facendo un brevissimo riepilogo di ciò che è accaduto:
Qui trovate il saluto una volta ritornato a casa, con un post notturno su Facebook, da Pontassieve.
Qui trovate un post sui mille giorni trascorsi a Palazzo Chigi in cui vi chiedo quali sono state secondo voi le cose migliori e quelle peggiori. Una verifica utile per costruire il futuro e per iniziare a programmare le prossime tappe. Quasi ventimila commenti, molti davvero interessanti e propositivi.
Qui trovate il commento sull'inaugurazione della Salerno-Reggio Calabria con un abbraccio affettuoso a tutti i giornalisti stranieri che un anno fa avevano riso del nostro impegno solenne alla chiusura dei cantieri.
Qui trovate un pensiero sulla giornata napoletana trascorsa di nascosto a Scampia e non solo. Senza truppe, senza troupe. Ne sto facendo molte altre, per rendermi conto da vicino di tante piccole e grandi questioni affrontate ma ancora da risolvere.
Qui trovate un post sul sindaco di Roma, che riceve un avviso di garanzia. E sulla differenza sostanziale che passa tra chi urla allo scandalo quando tocca agli altri salvo poi rifugiarsi nel garantismo quando tocca ai propri compagni di strada e noi. Che non possiamo e non dobbiamo chiedere le dimissioni della Raggi per questo: lavori se ne è capace.

Per chi è interessato a contributi più corposi:
Qui il mio intervento all'assemblea PD del 18 dicembre (quella - per intendersi - in cui mi è stato chiesto di non fare il congresso straordinario ma di rispettare la tempistica e le regole dello Statuto. Perché se uno fa parte di una comunità deve rispettarne le regole, no?)
Qui una mia intervista con Ezio Mauro su Repubblica di metà gennaio.
Qui il mio intervento all'assemblea amministratori PD di Rimini di sabato scorso in cui abbiamo spiegato perché vogliamo passare dal patto di stabilità al patto di comunità.

Ho poi aperto un BLOG (
blog.matteorenzi.it) in cui ho iniziato a scrivere - e presto inizieremo a pubblicare contenuti di altri amici, il primo sarà Graziano Delrio - su singoli aspetti. Il post di oggi si chiama "Rottamare Dracula". Che come capite è un vasto programma.

Infine, sulla stretta attualità.

Condivisibili le polemiche contro le scelte dell'amministrazione Trump in materia di immigrazione. Mi fa piacere che si siano levate molte voci di dissenso in Europa. Ma fuori dal politicamente corretto si può sommessamente dire che alcuni leader europei che oggi criticano Trump sono gli stessi che non hanno mosso un dito per aiutare l'Italia davanti ai problemi dell'immigrazione? Io non condivido le scelte del Presidente Trump, ma credo sia legittimo dire che qualche leader europeo che oggi lo attacca, dopo non aver mosso un dito per i rifugiati africani sbarcati in Sicilia, non è propriamente il più legittimato a dare lezioni morali su questo tema. Sbaglio?

Elezioni. Nei palazzi della politica non parlano d'altro. Quando si vota? Come si vota? Chi si candida? Sono temi che sento molto lontani. Sarà l'aria di Firenze, sarà la distanza dal ruolo istituzionale. Ma non riesco a capire come si possa dedicare tanto tempo a questo dibattito. Dopo il referendum, purtroppo, non sarà facile governare l'Italia. La nostra proposta di semplificare il sistema è stata bocciata: il popolo ha votato, viva il popolo. Pertanto il problema non è con quale legge si vota, visto che questo interessa soprattutto agli addetti ai lavori che sognano un posto in Parlamento, ma quali idee si propongono e quali progetti si presentano. Dunque tutti discutono di quando si vota: io ne sto lontano mille miglia e lavoro sulle proposte per il futuro. Perché la tempistica delle elezioni o i collegi della legge elettorale interessano chi vuole rientrare in Parlamento. I problemi reali di tutti i giorni interessano alle donne e agli uomini di buona volontà. E io voglio stare con gli italiani, non con gli addetti ai lavori.

Un sorriso,
Matteo

PS Nella prossima E-News vorrei parlarvi del terremoto, della ricostruzione e di Casa Italia. Per adesso mi limito a dire che su questi argomenti ha ragione il sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi: non è giusto strumentalizzare. Su questi temi io sono pronto ad andare d'accordo con tutti, da Salvini a Grillo, da Berlusconi fino alla sinistra radicale. Ma faccio mio il grido del Mister Pirozzi, sindaco e anima della sua comunità: si lavori tutti insieme, senza giocare la carta della speculazione politica. Litighiamo su altro, non sul terremoto.

A Porretta Terme gli 'ORTODANTISTI riprocessano il Conte Ugolino. 'Fu vera colpa?' La sentenza in un incontro nel 'salotto con Dante'.

Sabato prossimo, 4 febbraio, nel teatro Testoni ( Via Ranuzzi 3 ) di Porretta Terme, Guido Mascagni e gli OrtoDantisti 'processano' il Conte Ugolino.
 
La seduta d'appello si apre alle 21 e il Conte avrà accusatori e difensori di grande preparazione e di esperienza legale indiscussa. Giudice, il pubblico presente che al termine dell'incontro emetterà la sentenza. In caso di mancata riabilitazione, il Conte ha già preannunciato il ricorso in Cassazione.

Sul palco, un tavolino con una bottiglia e cinque bicchieri, cinque comode poltroncine, quattro signori e una signora che si impegneranno in una conversazione interessante e curiosa, per 'scandagliare' il racconto di Dante e la storia del Conte Ugolino. Il nobile pisano era colpevole? E di cosa? E perché? E Dante, cosa c'entrava in tutto questo?

E' un amabile incontro nel salotto degli OrtoDantisti, quattro appassionati dell'Opera dantesca da lungo tempo frequentanti le Lecturae Dantis condotte dal divulgatore dantista Guido Mascagni, che è poi la quinta persona del gruppo. Veri conoscitori della Commedia, ognuno con orientamenti diversi in fatto di interessi (storici, filosofici, stilistici o più generalmente esegetici), assolutamente preparati e in grado di sostenere discussioni anche assai approfondite in materia, i quattro - Guya Agnoli, Giuseppe Resmini, Fabio Rizzo e Giuliano Traversari - si impegnano per circa novanta accesi minuti in un dibattito non sempre concorde sul giudizio del celebre e inquietante personaggio. Per una volta esclusivamente in sottofondo e in semplice funzione di moderatore invece Mascagni, che vede il proprio insegnamento messo davvero a profitto nelle notevolissime capacità sviluppate dai quattro OrtoDantisti.
La chiacchierata - anzi, il processo - è un vero e proprio spettacolo in cui, alla fine, tra il divertito e l'affascinato il pubblico viene chiamato a fare da giudice. Non un gioco però, né una banalizzazione qualsiasi: ma una dimostrazione di cosa possa creare, divertendo, la passione per il sapere in ciascuno di noi, non importa a quale età, livello di istruzione o provenienza.

L'ingresso è libero.
 
Per informazioni il telefono è: 0534 23402 e/o 340 282 5105; l'email teatrotestoniporretta@gmail.com.




COSEA cerca collaboratori.

Marco ha inviato l'avviso di Cosea con cui informa della volontà dell'ente di voler assumere

Un RESPONSABILE TECNICO: ASSUNZIONE A TEMPO DETERMINATO, CON POSSIBILITA’ DI TRASFORMAZIONE A TEMPO INDETERMINATO;

OPERATORI ECOLOGICI ADDETTI AL SERVIZIO DI SPAZZAMENTO RACCOLTA, TUTELA E DECORO DEL TERRITORIO A FAVORE DEI COMUNI SOCI DI COSEA AMBIENTE SPA” – ASSUNZIONE A TEMPO DETERMINATO, CON POSSIBILITA’ DI TRASFORMAZIONE A TEMPO INDETERMINATO; 

 OPERATORE ECOLOGICO ADDETTO AL SERVIZIO DI SPAZZAMENTO RACCOLTA, TUTELA E DECORO DEL TERRITORIO A FAVORE DEI COMUNI SOCI DI COSEA AMBIENTE SPA - ASSUNZIONE A TEMPO DETERMINATO, CON POSSIBILITA’ DI TRASFORMAZIONE A TEMPO INDETERMINATO;

IMPIEGATI ADDETTI ALL’AREA AMMINISTRATIVA – ASSUNZIONE A TEMPO DETERMINATO NEL RISPETTO DELL’ART. 25 DEL T.U. 175 2016, CON POSSIBILITA’ DI TRASFORMAZIONE A TEMPO INDETERMINATO.






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LEGA NORD: “ FINALMENTE IL PD SI ACCORGE CHE QUESTA RIORGANIZZAZIONE OSPEDALIERA ‘UCCIDE’ IL TERRITORIO.

Riceviamo:


Meglio tardi che mai. Anche se a furia di aspettare si rischia di arrivare tardi e di perdere il treno”.
Daniele Marchetti, consigliere regionale della Lega Nord interviene così dopo che il Pd di Castel D’Aiano, Grizzana Morandi, Marzabotto e Vergato si è schierato a fianco dei sindaci contro la riorganizzazione ospedaliera.
Dopo mesi di battaglie in solitaria portate avanti dalla Lega Nord contro la proposta di chi guida questa regione finalmente anche gli esponenti locali del partito di maggioranza si accorgono che questa scellerata riorganizzazione porterebbe allo svuotamento dell’Ospedale di Vergato di tutte le sue funzioni di base inclusa quella di Pronto Soccorso. Ma non solo – continua Marchetti – lo stesso piano, in contraddizione con il modello più volte affermato di ‘unico ospedale’ basato su una efficace integrazione tra le due sedi di Vergato e di Alto Reno Terme, causerebbe il totale accentramento delle funzioni ospedaliere sulle strutture del capoluogo, causando evidenti disagi ai cittadini. Il tutto con il rischio di un lento ma segnato declino per la residua struttura nell’alta valle”.
Quello che avevamo denunciato in Aula si sta avverando – continua Marchetti -. A rischio sono i presidi ospedalieri della montagna, quelli che fino ad oggi hanno svolto un ruolo fondamentale per questi territori. Ora – aggiunge – alla luce di questa importante presa di posizione, mi auguro che anche in via Aldo Moro i ‘democratici’ facciano un passo indietro schierandosi a difesa del nostro sistema sanitario e delle sue strutture. Tagliare gli sprechi è un conto. Soffocare il sistema, un altro”. 

lunedì 30 gennaio 2017

Legambiente: “ Una follia 'rispolverare' il progetto di collegamento tra gli impianti sciistici del Corno alle Scale con Abetone e Doganaccia”.

Con il titolo, “40 milioni per nuovi impianti sciistici al Corno alle Scale, NO GRAZIE!”, Legambiente 'stronca' il progetto di riqualificazione dell'offerta sciistica in Appennino e liquida la proposta come ' uno spreco che non tiene conto del cambio climatico'. E aggiunge: “I dati dicono che negli ultimi 50 anni è caduta sempre meno neve. Siamo per utilizzare questa ingente somma di denaro per la promozione dolce del nostro bellissimo mare verde, per percorrerlo a piedi, in bicicletta, rafforzando le esperienze positive della nuova imprenditoria turistica invernale ed estiva. Diciamo NO allo sconvolgimento del nostro territorio per collocarvi decine decine di piloni di sostegno ai cavi per funivie e seggiovie, impianti da sempre in deficit”.



Legambiente formalizza la sua contrarietà in un comunicato:



In questi giorni si parla di rilancio turistico dell’Appennino, attraverso un progetto sovra regionale che vuole unire le tre stazioni sciistiche di Corno alla Scale, Doganaccia e Abetone, rispolverando un’idea del 1963 che prevedeva una funivia Doganaccia/Scaffaiolo ed un impianto di seggiovia con partenza da Tavola del Cardinale ed arrivo sotto al vecchio rifugio del lago.
40 milioni di euro la spesa prevista per la realizzazione delle opere, di cui 11 milioni reperibili da un possibile finanziamento nazionale con fondi destinati al rilancio dell’Appennino Tosco-Emiliano.

«Il percorso per il finanziamento di queste opere è cominciato qualche giorno fa, ora si tratta di realizzarlo in tempi brevi» è, secondo i presenti, l’annuncio fatto dal dirigente del settore Turismo della Regione Emilia Romagna a Vidiciatico, in occasione di un convegno tenutosi negli scorsi giorni.

In pieno periodo di cambiamenti climatici, di tagli ai bilanci pubblici e di riflessione sull'economia verde appare assurdo - denuncia Legambiente - che a  cavallo di Emilia Romagna e Toscana si stia parlando di un progetto di implementazione della rete di seggiovie e funivie per sviluppare il turismo sciistico invernale. Se si da uno sguardo a piovosità e temperatura media dal 1961 al 2008 a Lizzano in Belvedere, si nota come la temperatura media annuale sia aumentata di 1 grado e la piovosità media annuale sia diminuita di 117 mm all’anno. Dati che, se incrociati al trend delle nevicate su tutto l’Appennino emiliano romagnolo negli ultimi 50 anni, rimarcano la costante diminuzione dagli anni ‘90 sia dei giorni nevosi che dell’altezza media del manto nevoso (Dati atlante idroclimatico Arpae )
Risulta preoccupantemente evidente – continua Legambiente – che puntare tutto sulla stagione sciistica sia un azzardo che il nostro territorio non può più permettersi.
Con le stesse risorse si potrebbero avviare decine di start-up, cooperative di comunità o aziende giovanili incentrate su sostenibilità ed innovazione, con ricadute occupazionali di certo più promettenti.

Il progetto – sottolinea Legambiente - evidenzia ancora una volta la visione miope del turismo appenninico nella nostra regione: invece di puntare sulla riapertura delle antiche vie transappenniniche, pulire i belvederi e favorire un turismo di montagna sostenibile, attento alle peculiarità locali e continuativo nell’arco dei 12 mesi, si punta a riproporre il modello “rivierasco” anche in vetta.
Pensare di risollevare le sorti del territorio appenninico attraverso la promozione di un turismo mordi e fuggi concentrato nei soli mesi invernali, neve permettendo, è una visione poco lungimirante di sviluppo delle aree interne, che può solo peggiorare la già difficile situazione di spopolamento di piccole località sparse sul territorio, come ad esempio la nota Pianaccio.
Realtà che possono essere rilanciate solo attraverso la promozione delle tipicità e della storia locale, come la nostra associazione aveva già evidenziato con il progetto “Parchi di Vita”.


Linee di mandato in Consiglio metropolitano: Merola accoglie alcuni emendamenti dei Consiglieri, l'8 febbraio la presentazione del documento definitivo


Marta Evangelisti, consigliere metropolitano del Gruppo Uniti per l'Alternativa ha inviato un comunicato con il quale sottolinea la sua soddisfazione per l'accoglimento dei suoi emendamenti ed in particolare quello relativo alla bretella Reno – Setta, nella proposta di programma dell'ente metropolitano. "Considero l'inserimento di questo progetto un gesto concreto di attenzione del Sindaco Merola nei confronti dell'Appennino, avvalorato anche dal congiunto accoglimento di altri temi, quali ferrovia, turismo, viabilità. Auspico tempi brevi per la verifica  concreta dell'accordo-progetto." 

Il comunicato:
Si è svolta la discussione sugli emendamenti proposti dai Consiglieri metropolitani al documento programmatico del sindaco Virginio Merola.

L'iter per le Linee programmatiche stabilito dallo Statuto della Città metropolitana prevede infatti, a differenza di quanto accade negli enti elettivi di primo livello, che nei trenta giorni successivi  alla presentazione (avvenuta il 14 dicembre) ciascun Consigliere possa "proporre modifiche, adeguamenti ed integrazioni, mediante la presentazione di emendamenti al documento" che possono venire accolti dal Sindaco metropolitano.

Sono stati presentati formalmente emendamenti da parte delle consigliere
Marta Evangelisti e Erika Seta del gruppo Uniti per l'Alternativa e del consigliere Paolo Rainone del Movimento 5 stelle. Altri Consiglieri sono invece intervenuti durante il dibattito in Aula: Alessandro Santoni e Lorenzo Mengoli di Rete civica (che hanno anche presentato un documento al sindaco), Raffaele Persiano, Simona Lembi e Francesco Errani del gruppo PD.

Ora il Sindaco metropolitano valuterà quali emendamenti recepire nelle linee di mandato e porterà il documento definitivo all'approvazione del Consiglio nella seduta dell'8 febbraio.

Nel suo intervento in Aula di replica ai Consiglieri il sindaco Merola ha anticipato che "solo alcuni degli emendamenti proposti possono essere ritenuti adeguati e coerenti con il mio indirizzo di governo. Vi sono certamente interventi delle opposizioni pregevoli e significativi perché sinceramente volti ad una dialettica costruttiva e competente che peraltro tocca alcuni dei temi a me più cari come: la cura del nostro Appennino, la mobilità, il turismo.

In particolare con riferimento alla proposta della Consigliera Evangelisti – ha proseguito Merola - "ritengo ammissibile ad un maggior approfondimento il progetto della Bretella Setta – Reno, non tanto perché questa possa essere già oggi definita un'opera prioritaria o strategica, quanto perché è corretto dare una risposta chiara e definitiva ai cittadini dell'area metropolitana interessata. A tal proposito devo fin d'ora anticipare che i finanziamenti pubblici necessari alla realizzazione dell'opera sarebbero certamente ingenti come anche discutibile rimane l'impatto ambientale dell'opera. Di conseguenza non rifiutando a priori una valutazione da effettuarsi con la massima accuratezza è per me primario rilevare come su questa materia è opportuno anzitutto:
a) intervenire sul potenziamento del Sistema ferroviario metropolitano anche portando a termine il piano degli investimenti regionali sulla linea Porrettana e Direttissima Bologna-Firenze, pensando anche al raddoppio del binario almeno fino a Sasso Marconi;
b) completare tutte le opere connesse all'Apertura della Variante di valico;
c) intervenire pesantemente sulla manutenzione e ristrutturazione della statale Porrettana realizzando in sede percorsi che possano aumentare la sicurezza e velocizzare alcuni tratti.
Proprio tale ultimo punto mi consente di portare anche in Consiglio la discussione svoltasi nei giorni passati sulla stampa locale peraltro tradottasi in emendamenti da parte dei Consiglieri Seta e Rainone.
È chiaro che il progetto di rinforzare la statale Porrettana è una delle priorità di questa amministrazione ma non possiamo qui dimenticare il significato di "strada statale". Il nostro compito è quello di continuare a fare pressing su Roma e sulla Regione affinché questa tratta sia quanto prima resa più sicura e più veloce. Con questa mia affermazione spero così di rispondere alle osservazioni mosse dai consiglieri Seta e Rainone ribadendo il mio impegno su questo fronte e sottolineando come la Città metropolitana si occuperà non solo del tratto che riguarda il Comune di Casalecchio ma, più strategicamente, dell'intera arteria".

Merola ha risposto anche all'emendamento del Consigliere Rainone in materia di turismo (si chiedeva in particolare la realizzazione di un portale e di un'applicazione mobile che costituisca un vero e proprio sistema informativo centralizzato del turismo) spiegando che "è certamente coerente con il mio progetto di governo" e con le strategie che la Città metropolitana (riconosciuta come "destinazione turistica") promuove, insieme a Comune di Bologna, Regione Emilia-Romagna e Comuni, nel quadro del posizionamento del brand turistico del "Sistema Bologna", anche nell'ambito del Focus Appennino".

A 'spasso' in tracciati storici.



Valerio Brecci ricorda l’uscita escursionistica che il CSI di Sasso Marconi organizza per domenica prossima, 5 febbraio.

E' una passeggiata che porterà da Sasso Marconi a Marzabotto in luoghi già percorsi da contadini, partigiani e soldati, in un tratto di Appennino che offre  una varietà di paesaggi sorprendenti e diversissimi. Impegnerà per il solo mattino. I partecipanti cammineranno in strade storiche e passaggi utilizzati per secoli. Supereranno fiumi, tratti della Linea Gotica, vie con antiche chiesuole, valli dimenticate e crinali panoramici.





Il PD del Medio Reno boccia la proposta di riorganizzazione ospedaliera e sostiene il sindaci nella protesta: “La riorganizzazione svuota di tutte le funzioni di base l'Ospedale di Vergato inclusa quella di Pronto Soccorso”.

Il PD precisa la sua posizione in un comunicato: 
 
Il Partito Democratico di Castel D’Aiano, Grizzana Morandi, Marzabotto e Vergato esprime pieno sostegno ai Sindaci di questi Comuni che chiedono una profonda revisione della attuale proposta di riorganizzazione ospedaliera, che sostanzialmente condurrebbe allo svuotamento dell’Ospedale di Vergato di tutte le funzioni di ospedale di base inclusa quella di Pronto Soccorso.
Questa proposta, in completa contraddizione al modello più volte affermato di “unico ospedale” basato su una efficace integrazione tra le due sedi di Vergato e di Alto Reno Terme, causerebbe il totale accentramento delle funzioni ospedaliere di un’ampia fetta dell’Appennino sulle strutture – già sovraccariche - di Bologna, causando disagi ai cittadini e con il rischio di graduale futuro declino anche della residua struttura attestata nell’alta valle. Tutto ciò nonostante gli elevati livelli di utilizzo sia del Pronto Soccorso sia dei reparti dell’Ospedale di Vergato.
In questi anni gli amministratori locali ed il PD del territorio hanno responsabilmente dato credito a chi, dai livelli provinciali e regionali, rassicurava riguardo la sorte del nostro sistema ospedaliero con affermazioni purtroppo ora clamorosamente smentite da una proposta di fronte alla quale è necessario reagire in modo compatto a difesa degli interessi delle nostre comunità.
Per questi motivi il Partito Democratico dei Comuni coinvolti condivide la posizione dei Sindaci che rifiutano di condividere la proposta e intendono contrastarla con determinazione, chiedendo un confronto reale ed aperto alla valutazione di soluzioni alternative.


domenica 29 gennaio 2017

Appello a rivedere 'Piano Lupo' da comunità lanciata a Bologna.


Un appello, rivolto al presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, per far si che "nel 'Piano Lupo' sia scongiurato il rischio di abbattimenti. A lanciarlo è 'Wwf Young', nuova comunità di giovani attivisti e ricercatori provenienti da tutta Italia, lanciata ufficialmente a Bologna. "Le chiediamo, signor presidente di non riportarci indietro di quarant'anni - si legge in una nota - al tempo del 'lupo cattivo' delle favole". Di fatto, viene sottolineato, "l'unica strada è quella della prevenzione dei danni, praticabile grazie ai fondi già disponibili dei Piani Sviluppo Rurale, per aiutare concretamente gli allevatori e rendere i metodi di allevamento compatibili con la presenza spontanea del lupo".
    A giudizio degli esponenti di 'Wwf Young', infine, "le esperienze di altri Paesi europei come Spagna e Francia, hanno dimostrato come il prelievo dei lupi non abbia affatto diminuito i conflitti ma, al contrario, aumentato il bracconaggio".
   


sabato 28 gennaio 2017

A Castiglione dei Pepoli una nuova casa per i donatori di sangue Avis.

Riceviamo:

A Castiglione dei Pepoli c’è un nuovo spazio attrezzato per i donatori di sangue: è ospitato dal centro polifunzionale e dal 30 gennaio sarà in grado di ricevere le donazioni da parte dei volontari.

Si conclude così nel migliore dei modi una vicenda cominciata alcuni anni fa quando, in applicazione delle nuove normative legate all’accreditamento, il centro prelievi presso il poliambulatorio castiglionese era stato chiuso perché non a norma rispetto ai nuovi e più stringenti requisiti. I donatori volontari di Castiglione, ma anche quelli dei vicini San Benedetto Val di Sambro e Camugnano, si erano così trovati privi di un luogo in grado di accoglierli e costretti a recarsi in altre città per donare il sangue.
 


Con la chiusura degli spazi presso il poliambulatorio la delusione da parte dei donatori è stata alta” commenta il sindaco di Castiglione dei Pepoli Maurizio Fabbri. “Si tratta di persone che per esclusiva coscienza civica si mettono a disposizione di altri salvando vite umane: avere individuato per loro dei locali accoglienti, confortevoli e facilmente accessibili è per la nostra amministrazione motivo di grande orgoglio. Risultato reso possibile anche dall’impegno dell’Avis, che dimostra una volta di più quanto possa essere preziosa la collaborazione tra comune e associazioni”.

L’inaugurazione ufficiale della struttura, pienamente operativa già dal 30 gennaio, è prevista per l’inizio di febbraio.


Più ampia, ottimizzata e meglio strutturata, è rientrata in servizio la Casa della Salute Lavino - Samoggia.

ASL informa: 
 
Inaugurata oggi, sabato 28 gennaio, la Casa della Salute Lavino - Samoggia. Ristrutturata e ampliata grazie ad un investimento di 360 mila euro, distribuita su 2 piani per un totale di 2.400 metri quadrati, la Casa ospita una comunità di 47 professionisti che lavorano fianco a fianco, tra medici, specialisti, infermieri e personale amministrativo. 
Alla inaugurazione sono intervenuti Stefania Bucalo, Responsabile infermieristica per l’area di Bazzano e Valsamoggia, Stefano Fiorini, Sindaco di Zola Predosa, Fabia Franchi, Direttore del Distretto di Reno, Lavino e Samoggia, Chiara Gibertoni, Direttore Generale dell’Azienda USL di Bologna, Piero Grazia, Vice Presidente del Comitato Consultivo Misto del Distretto di Reno, Lavino e Samoggia, Luca Rizzo Nervo, Presidente della Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria metropolitana di Bologna, Daniela Occhiali, Assessore alle Politiche Sociali, Sanità e Immigrazione del Comune di Zola Predosa, Gian Carlo Zanetti, Presidente della Consulta Socio-Sanitaria di Zola Predosa.
Nel corso della cerimonia inaugurale, all’interno della Casa, è stata scoperta una targa in memoria di Gino Tarozzi, cittadino emerito di Zola Predosa, per ricordarne l’impegno dimostrato nella sua vita di amministratore comunale e la costante attenzione agli altri. Scomparso nel dicembre del 2013, Tarozzi è stato Assessore ai Servizi Sociali e Vicesindaco del Comune di Zola Predosa.
Al termine dell’inaugurazione la Casa è diventata il luogo di una grande festa cittadina, con visite guidate dagli operatori sanitari ed eventi che hanno spaziato dalla promozione della salute, alla musica, all’arte.
La Casa della Salute, il valore della presa in carico multiprofessionale
La Casa della Salute Lavino – Samoggia è la porta d’ingresso al sistema metropolitano di offerta socio-sanitaria, e mette a disposizione risposte per i tanti e diversi bisogni di prevenzione, cura e assistenza, semplici o complessi, dei cittadini del Distretto di Reno, Lavino e Samoggia, privilegiando la presa in carico, i percorsi multi-specialistici integrati in continuità con quelli offerti dall’ospedale, la vicinanza ai luoghi di vita. E’ uno snodo significativo della rete dei servizi territoriali e un punto di riferimento per la presa in carico di cronicità e fragilità. 
Inserita nel sistema di cure territoriali del Distretto di Reno, Lavino e Samoggia, nell’ambito del quale sono già attive le Case della Salute di Casalecchio di Reno e Sasso Marconi, la Casa risponde, in particolare, ai bisogni di salute, assistenza e prevenzione dei cittadini del territorio di Zola Predosa, Valsamoggia e Monte San Pietro. 
Nella Casa il cittadino trova i canali di accesso alla rete che già c’è, ma riordinati e riorganizzati in maniera da renderli più semplici, funzionali e sicuri, e in grado di assicurare risposte più aderenti ai bisogni di cura, assistenza e promozione della salute. 
Più ampia, confortevole e sicura. Tutta la Casa, piano per piano
Le novità offerte dalla Casa della Salute Lavino – Samoggia iniziano prima ancora di entrarci. Particolare attenzione, infatti, è stata posta all’accessibilità con la realizzazione di un percorso per ipovedenti che dall’ingresso della Casa conduce al punto CUP. All’interno della Casa i volontari dell’AUSER accolgono i cittadini e li orientano ai diversi servizi. 
Al piano terra si trova lo Sportello Unico Distrettuale con il punto CUP, ristrutturato ed ampliato per consentire maggior comfort e riservatezza alle persone che lo utilizzano. Una ampia vetrata separa le 4 postazioni CUP dalla nuova area di attesa, completamente climatizzata e più ampia di 140 metri quadrati rispetto alla precedente, con 46 posti a sedere. 
Sempre al piano terra il Punto Prelievi ad accesso diretto, anch’esso ampliato, articolato in due spazi comunicanti, con 4 postazioni di prelievo (1 in più rispetto a prima), una delle quali dedicata ai prelievi su lettino. Oltre 26 mila i prelievi effettuati nel corso del 2016. Il Punto Prelievi svolge anche la funzione di monitoraggio di quanti seguono una terapia anticoagulante orale. 
Completano il piano terra l’Ambulatorio infermieristico, la palestra per la riabilitazione e il SerT.
Al primo piano si trovano gli ambulatori dei 5 Medici di Medicina Generale che fanno parte di una Medicina di gruppo, il Servizio di Assistenza Infermieristica Domiciliare, la Pediatria di Comunità, il Consultorio familiare, l’Igiene Pubblica, la Neuro-Psichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza e il Servizio di Salute Mentale.  
La Casa della Salute Lavino-Samoggia offre, inoltre, prestazioni specialistiche di Cardiologia, Ginecologia, Fisiatria e Fisioterapia ed è uno dei riferimenti per la presa in carico di persone fragili con patologie croniche come scompenso cardiaco ed ipertensione.
In via di realizzazione la nuova postazione dell’Ambulanza di stanza a Zola Predosa, inserita nella rete dell’emergenza coordinata dalla Centrale Operativa 118 Emilia Est. La postazione sarà gestita dal Gruppo Volontario del Soccorso della Pubblica Assistenza Valle Lavino.
Il restyling della Casa è stata l’occasione anche per rafforzarne la sicurezza, allineandola ai nuovi standard previsti dalla normativa antincendio con la realizzazione di un nuovo impianto di rilevazione fumi e di un sistema di illuminazione di emergenza. E’ stato realizzato, inoltre, un nuovo locale tecnico dedicato agli impianti di condizionamento della nuova sala d’attesa.



Porretta Terme. Giornata di studi sulle sorgenti termali. Storia, geologia, acque.

 
Organizzata dall’Associazione Fulvio Ciancabilla, Nuèter - Gruppo di studi alta valle del Reno e Ordine degli Ingegneri Bologna (in collaborazione con Fondazione Carisbo, Comune di Grizzana Morandi, Unione Comuni Appennino bolognese, Pro Loco Riola) è in programma, oggi sabato 28 gennaio, una giornata di studi dedicata al tema 'Le sorgenti termali di Porretta. Storia, geologia, acque'.

L' iniziativa apre un ciclo di incontri a cadenza mensile nei quali, a cura dell'Associazione, verranno trattate le tematiche che il Professor Ciancabilla affrontava nella sua attività accademica e professionale: assetto del territorio, risorse naturali, salvaguardia dell'ambiente, energia.
La giornata si apre alle ore 10 presso l'Hotel Santoli di Porretta Terme (Via Roma, 3) con la registrazione dei partecipanti ed una breve introduzione. A seguire e per gruppi,  visite guidate alle sorgenti solfuree dell'area termale della Puzzola.

Nel pomeriggio, alla Rocchetta Mattei a Riola, a partire dalle 15.30, si terrà un incontro di studi con gli interventi di: Renzo Zagnoni (Le terme di Porretta: duemila anni di storia); Nicola Ciancabilla (Idrogeologia termale porrettana); Stefano Vannini (Le acque di Porretta: patrimonio da conoscere e salvaguardare); Alessandro Stefani (Le caratteristiche idro chimiche delle acque termali).




Pendolaria 2016: crescono le differenze tra le aree del Paese. 535,5 milioni di persone su metropolitane e treni regionali ogni giorno. Al Sud -21,9% treni dal 2010 e meno che in Lombardia. “Nelle città e nel Mezzogiorno serve una svolta, mancano progetti e risorse. Ora si punti a farli diventare una priorità e un grande investimento nel futuro del Paese” .

di Legambiente


Ogni giorno in Italia quasi 5,5 milioni di persone prendono il treno per spostarsi per ragioni di lavoro o di studio, un numero solo leggermente superiore al 2015 (+0,2%), quando i pendolari del treno erano 5,43 milioni (e 5,1 nel 2014). A crescere in maniera evidente sono, invece, le diseguaglianze tra le Regioni rispetto al numero di viaggiatori e alle condizioni del servizio offerto. È questo il dato saliente del rapporto Pendolaria 2016 di Legambiente, presentato oggi a Palermo.
Sui 5,5 milioni di pendolari, sono 2milioni e 832mila quelli che usufruiscono del servizio ferroviario regionale (divisi tra 1,37 milioni che utilizzano i convogli di Trenitalia e gli altri 20 concessionari) e 2milioni e 655mila quelli che prendono le metropolitane presenti a Milano, Roma, Napoli, Torino, Genova, Brescia e Catania. Nel 2016 il numero dei pendolari del treno è aumentato di poco: +0,7% rispetto al 2015 per il trasporto ferroviario e +0,6% per quello metropolitano.
La crescita dei pendolari è però un dato con differenze macroscopiche, perché aumenta dove il servizio non è stato tagliato e dove sono stati realizzati investimenti nell’acquisto di nuovi treni, come in Lombardia dove sono arrivati a 712mila (con un +1,3%), in Emilia-Romagna (+3%) e in Alto Adige (dove sulle linee riqualificate con treni nuovi sono triplicati, da 11.000 nel 2011 a quasi 32.000). Mentre continua a calare in Regioni dove dal 2010 a oggi sono stati realizzati solo tagli ai servizi (in Calabria -26,4% treni in circolazione e -31% passeggeri, in Campania -15,1% treni e -40,3% passeggeri, in Piemonte –8,4% e -9,5%) e nelle città dove il servizio è scadente, con sempre meno treni e sempre più vecchi come a Napoli sulla Circumvesuviana (le corse sono state ridotte del 30% dal 2010) o sulla Roma-Ostia Lido.
In questi anni si è inoltre assistito alla chiusura di oltre 1.120 chilometri di linee ferroviarie, cui vanno aggiunti 412 km di rete ordinaria che risulta “sospesa” per inagibilità dell’infrastruttura, come per la Trapani-Palermo, la Gemona-Sacile, la Priverno-Terracina, la Bosco Redole-Benevento e la Marzi-Soveria Mannelli in Calabria. Per fare qualche esempio, in Molise non esiste più un collegamento ferroviario con il mare: da qualche mese sono scomparsi i treni che dal 1882 collegavano Campobasso con l’Adriatico e con Termoli. In tutto sono 1.532 km di linee ferroviarie su cui non esiste attualmente alcun servizio passeggeri.

È un Italia che viaggia sempre di più a velocità differenti, quella che viene fuori dal rapporto che, dal 2008, presenta la fotografia della situazione del trasporto ferroviario in Italia e ne racconta i cambiamenti. Sono proprio le differenze e diseguaglianze tra le diverse aree del Paese, ad essere al centro del focus quest’anno. Con realtà dove la situazione è migliorata ed altre, più numerose, in cui ci sono meno treni e anche più lenti che in passato, per via dei tagli ai treni Intercity e a lunga percorrenza e a quelli regionali (tagliati rispettivamente del 22,4% e del 6,5% rispetto al 2010. Continuano intanto i successi dell’alta velocità, con un servizio sempre più in crescita e articolato (dal 2007 +394% sulla Roma-Milano) e un numero crescente di passeggeri (+6% nel 2016, dopo il +7 del 2014 e 2015). Ma risultati positivi li troviamo in altre realtà dove si è puntato sul ferro: dal Tram Firenze-Scandicci (30mila passeggeri giorno) a quelli nuovi di Palermo, alle linee dove si è investito in Alto Adige, alla linea Palermo-Catania, ad alcune linee pugliesi. E in ogni parte d’Italia, dove si investe nel ferro il successo è garantito come dimostrano 30 buone pratiche raccontate nel Rapporto.
 “Abbiamo scelto di presentare Pendolaria a Palermo quest’anno – ha commentato Edoardo Zanchini – Vicepresidente di Legambiente – proprio perché sono il Sud e le città le emergenze dei trasporti nel nostro Paese. Cambiare e migliorare la situazione che vivono ogni giorno milioni di pendolari deve diventare una priorità, non solo per ridurre differenze e recuperare ritardi, ma perché è un grande investimento sul futuro del Paese”.
All’incontro sono intervenuti Orazio Iacono, direttore divisione passeggeri regionale Trenitalia, Gianpiero Strisciuglio, direttore esercizio rete RFI, Giovanni Pistorio, assessore alle infrastrutture Regione Sicilia, Giusto Catania, assessore alla mobilità Comune di Palermo, Edoardo Zanchini, vicepresidente nazionale Legambiente e Gianfranco Zanna, presidente Legambiente Sicilia, rappresentanti di comitati pendolari.

Per Legambiente la sfida fondamentale del trasporto ferroviario in Italia si gioca al Sud e nelle città.  Basti dire che nelle principali aree metropolitane vivono 25 milioni di persone ed è lì che secondo gli studi continuerà a concentrarsi questa crescita. Proprio nelle nostre città, però, si evidenzia il ritardo più forte in termini di dotazione di trasporto su ferro rispetto al resto d’Europa, dove siamo sotto il 50% rispetto alla media per metropolitane e tramvie, e al 51% per le ferrovie suburbane. Il totale di km di metropolitane in Italia è di 234,2 km, paragonabile a quella di singole città europee come Madrid (291,5) e Londra (464,2), Parigi (219,5 km) e Berlino (147,5 km), che hanno inoltre progetti di sviluppo per aumentare il numero di persone trasportate. Analoga situazione per le ferrovie suburbane, ma il problema più grave non sta tanto però nel ritardo quanto nell’assenza di progetti e risorse per cambiare questa situazione. Roma nel 2016 non ha visto realizzare alcun tratto di metro o linee di tram, e al momento l’unico progetto finanziato riguarda il prolungamento (3,6 chilometri) della metro C fino a Colosseo. Se consideriamo i cantieri in corso della metro, a Roma si dovranno attendere 80 anni per recuperare la distanza dalle altre città europee (in termini di metropolitane ogni 1.000 abitanti). La seconda emergenza è il Sud, dove circolano meno treni, più vecchi e più lenti. Ogni giorno in tutto il Meridione circolano meno treni regionali che nella sola Lombardia e dal 2010 quelli regionali si sono ridotti del 21,9% e a questi tagli vanno sommati quelli degli Intercity. Per fare un esempio, le corse quotidiane dei treni regionali in tutta la Sicilia sono 429 contro le 2.300 della Lombardia. Inoltre, i treni sono più lenti e l’età media dei convogli al Sud è nettamente più alta: 20,3 anni rispetto ai 14,7 del Nord e ai 17,2 della media nazionale.

Occorre sottolineare che tutte le tratte della Sicilia sono scomode e inefficienti - ha dichiarato il presidente di Legambiente Sicilia Gianfranco Zanna - a danno dei cittadini, soprattutto i pendolari, che sono letteralmente massacrati, e dei turisti. Sulla linea che collega Messina a Siracusa, passando per Catania la velocità media è di 64 km orari e negli ultimi 15 anni i treni si sono ridotti addirittura del 41% e viaggiano meno veloci che in passato. Stiamo parlando di 180 km di linea che collega tre grandi città siciliane, capoluoghi di Provincia, località turistiche e porti. Grave è anche lo stato di degrado delle stazioni. Se vogliamo davvero cambiare il nostro stile di vita è innegabile che invece di tagliare occorre investire sulle ferrovie. Sempre più persone, infatti, preferirebbero il treno all'auto o al pullman, ma in Sicilia la strada è ancora tutta in salita”.

Le ragioni di questa situazione sono da individuare, secondo Legambiente, in alcuni gravi errori compiuti in questi anni nelle politiche dei trasporti. Innanzitutto un trasferimento dei poteri sul servizio ferroviario locale alle Regioni senza indirizzi e controlli. Per cui sono state chiuse linee e cancellati collegamenti senza alcun intervento da parte dello Stato, quando i diritti dei cittadini alla mobilità sono gli stessi da Bolzano a Ragusa e garantiti da risorse pubbliche. In secondo luogo le risorse da parte dello Stato per far circolare i treni regionali sono state ridotte tra il 2009 e il 2016 del 19,1%, e solo poche Regioni hanno investito per garantire il servizio, in tutte le altre sono avvenuti tagli e aumenti dei biglietti. È da sottolineare poi che le Regioni hanno investito pochissimo per potenziare il servizio e comprare treni, in media la spesa per i pendolari non arriva allo 0,29% dei bilanci delle Regioni, ma nel Lazio, in Sicilia, Veneto, Puglia siamo sotto questa cifra. Infine, si è investito e si continua a investire su strade e autostrade, alta velocità ferroviaria relegando le risorse residue agli interventi nelle città e per potenziare le linee al Sud (dal 2002 al 2016 solo il 13,4% delle risorse per le infrastrutture è andato alle città). E sono i numeri di coloro che prendono il treno ogni giorno a far capire l’importanza di guardare a questi processi: 160mila sulle Frecce, 25mila su Italo, 40mila su Intercity, oltre 2milioni e 800mila sui treni regionali, 2milioni e 650 mila sulle metropolitane.

Nel Rapporto è sottolineata la discontinuità positiva portata dal Ministro Delrio al Ministero delle Infrastrutture. In particolare con la riforma del Codice Appalti e il nuovo contratto Intercity, che stabilisce risorse certe in un orizzonte di dieci anni, con controlli e penali, e che permetterà l’acquisto di treni e di recuperare una parte dei tagli effettuati dal 2010 ad oggi (nel 2016 sono stati 23,2 mln i treni*km effettuati, cresceranno a 25,1 mentre nel 2010 erano 30,3), come positivo è anche il finanziamento pluriennale per l’acquisto di autobus. Più complicata la situazione per quel che riguarda le infrastrutture, perché il peso delle scelte passate continua a contare moltissimo rispetto alle priorità di investimento, con la conseguenza che gli investimenti nelle città e al Sud continuano ad avere un ruolo marginale nella programmazione delle risorse per i prossimi anni. Anche da parte di Trenitalia si segnala un’attenzione maggiore nei confronti del servizio ferroviario regionale, con investimenti nell’acquisto di materiale rotabile (500 i nuovi treni che entreranno in servizio), resi possibili dai contratti prorogati con le Regioni. Si vede nei miglioramenti nella pulizia (dove il passaggio alle gare per il servizio è stato un successo), nella puntualità e nei controlli rispetto ai biglietti (che ha portato a un aumento dei ricavi). Anche qui vi sono grandi differenze tra le Regioni, che dipendono dalla capacità delle stesse di organizzarsi rispetto a un ruolo nuovo di programmazione del servizio e di controllo nei confronti dell’operatore, e di individuazione delle risorse aggiuntive per gli investimenti.
Dobbiamo puntare a raddoppiare i pendolari che prendono treni regionali e metropolitani ogni giornoha continuato Zanchini –. Arrivare a 10 milioni di persone al 2030 è una sfida alla portata del nostro Paese e nell’interesse dei suoi cittadini, con vantaggi non solo in termini ambientali, ma di attrattività delle nostre città e dei territori, con ricadute positive sull’occupazione e sul turismo”.
Per cambiare questa situazione occorre aumentare l’offerta di treni sulle linee, in particolare in quelle urbane più utilizzate dai pendolari e laddove, come al Sud, sono stati cancellati o ridotti i collegamenti in questi anni. Lo Stato deve poi finalmente comprare treni, come succede in tutti gli altri Paesi europei, perché servono più treni per potenziare le linee e le sostituzioni in corso legate ai contratti con le Regioni, lasciano scoperto proprio il Sud e alcune linee fondamentali in città come Roma e Napoli. Infine occorre cambiare le priorità infrastrutturali per dare priorità alle aree urbane e al Sud. Oggi progetti fondamentali di rilancio della mobilità sostenibile nelle città non sono finanziati e nel Mezzogiorno non esiste alcun progetto di miglioramento del servizio tra le città attraverso progetti di adeguamento delle linee e acquisto di treni.  Per cambiare questa situazione occorre mettere queste politiche tra le priorità del Paese, con un ruolo di regia e di controllo da parte del Ministero delle Infrastrutture che lo porti a spostare l’attenzione dai cantieri delle infrastrutture agli obiettivi e agli interventi necessari per rendere più semplice e sostenibile la mobilità dei cittadini.


Tirocini presso la Commissione europea.

Marco segnala.


La Commissione europea ha aperto la selezione di circa 650 stagisti da inserire nel proprio staff per un periodo di 5 mesi da ottobre 2017 a febbraio 2018. Il tirocinio si svolge generalmente a Bruxelles, Lussemburgo o altre città in cui è presente una rappresentanza della Commissione Europea.
La presentazione della propria candidatura deve avvenire entro le 12 del 31 gennaio 2017 secondo la procedura indicata sul sito dedicato.
Lo stage cambia a seconda della sede a cui si viene assegnati, è possibile lavorare nel campo legislativo, delle risorse umane, delle politiche ambientali, si partecipa alla organizzazione di meeting, forum e alle attività di ricerca, documentazione, report.
I requisiti richiesti, oltre a competenze linguistiche, è una laurea almeno triennale e non aver effettuato già stage o lavori presso le istituzioni europee con durata superiore alle sei settimane.
I tirocinanti riceveranno un compenso mensile di 1120 euro netti, oltre ad un rimborso per le spese di viaggio e l’assicurazione sanitaria.


venerdì 27 gennaio 2017

ASL risponde alle critiche.

Riceviamo: 

 

In merito alle affermazioni contenute in un volantino dei Lavoratori di CUP2000 aderenti ad una sigla sindacale, Azienda USL di Bologna e CUP2000 precisano quanto segue

Non c’è stata alcuna riduzione del personale CUP2000 impegnato agli sportelli che, al contrario, nel corso dell’ultimo anno è rimasto pressoché stabile. Quanto al turn over, è noto che anche per le società pubbliche partecipate, come CUP2000, valgono una serie di vincoli normativi che non consentono nuove assunzioni.

Riguardo alle presunte chiusure, nell’ultimo biennio l’unico punto CUP ad essere stato chiuso è quello del Sant’Orsola, notoriamente dedicato per lo più alla prenotazione per percorsi interni. E’ stata conservata, comunque, la possibilità di registrare le esenzioni per patologia presso i PdA del Policlinico, in maniera da agevolare i cittadini. Tutti gli altri punti hanno mantenuto inalterati gli orari di apertura, con l’unica eccezione di una parziale riduzione per Carpaccio e Saragozza.

Allo stesso tempo sono stati potenziati i canali alternativi agli sportelli, con una offerta multicanale diversificata in grado di intercettare tutte le fasce di popolazione, sempre più facile da utilizzare e più vicina ai luoghi di vita e di lavoro, rafforzando una tendenza in atto in tutte le aree della nostra vita quotidiana. Tendenza confermata anche dai dati relativi al biennio 2004-2016, che testimoniano una crescita costante nel ricorso da parte dei bolognesi ai nuovi strumenti, in alcuni casi particolarmente significativa (+416% le operazioni eseguite sul sito cupweb.it).

Anche in considerazione del fatto che gli sportelli CUP sono molto utilizzati per i pagamenti differiti, invitiamo i cittadini bolognesi ad utilizzare sempre di più la rete di accesso vasta, flessibile e multiforme costruita via via nel corso degli ultimi anni, della quale fanno parte, oltre agli sportelli, il Numero Verde, le farmacie e parafarmacie, il sito cupweb.it, l’app “ER Salute”, il nuovo Fascicolo sanitario elettronico, oltre a riscuotitori automatici, casse abilitate dei supermercati Coop e  Bancomat di Unicredit per i pagamenti.

Balanzone il programma di spettacoli dialettali bolognesi.

Il simpaticissimo 'Balanzone' di Sasso Marconi, al secolo Ghino Collina ( nella foto) , preannuncia una serie di divertenti spettacoli che si terranno in diversi teatri di Bologna e provincia: il programma della Compagnia teatrale “Teatro Marzabotto in scena”, che prevede rappresentazioni in teatri di Bologna e provincia e gli spettacoli di animazione dialettale dello stesso Ghino, accompagnato dalla moglie e compagna di scena, Adriana. La compagnia marzabottese, sotto la regia di Primo Gandolfi, porterà in scena la commedia “ Al n’é pió un problema dal dé d’incû”.

La trama , spiega Ghino, si svolge all’interno di una originale famiglia bolognese dove si affrontano ben tre generazioni … “ e av garantéss ch’a jn càpita propri ed tótt i culûr!!”.


L'auspicio di tutti è che questa commedia, come si sta cercando di organizzare, possa essere realizzata al teatro di Sasso Marconi dopo il completamento del Cartellone della stagione dialettale di Sasso, quale “evento conclusivo”. Il ricavato andrebbe destinato ad una associazione di volontariato ONLUS locali. 

 
Il programma di “Al n’è pió un problema dal dé d’incû”:

*Teatro Comunale “Laura Betti” di Casalecchio:    SABATO  4 febbraio ore 21 e DOMENICA 5 febbr. ore 16; (è possibile prenotazione con piccolo sconto)

*Cinema-Teatro “Orione” via Cimabue,14 – Bologna:   GIOVEDI’ 2 marzo ore 21;

*Cinema-Teatro parrocchiale di Vergato:           VENERDI’ 17 marzo ore 21;

* Teatro “Alemanni” via Mazzini, 65 - Bologna:         SABATO 25 marzo ore 21 e Domenica 26 marzo ore 16;

*Centro Sociale “Montanari” via Saliceto, 3/21 - Bologna: SABATO 1 aprile ore 21;

*Teatro Comunale di Marzabotto:  DOMENICA 14 maggio ore 16.

   Animazioni dialettali di Adriana e Ghino

*ASP – Centro Servizi “Giacomo Lercaro” via Bertocchi, 12 – Bologna:    MERCOLEDI’   8 febbraio ore 15,30 – “T’arcordat San Remo?”
                                                                                                                                                  MARTEDI’     28 febbraio ore 15,30 – “Par finîr al Caranvèl”

*Centro Sociale “Sandro Pertini” via Lirone, 30 – Castel Maggiore:         


 SABATO  11 febbraio ore 15 – partecipaz. a Festa Sociale del Coro “Amici del Navile”