martedì 31 dicembre 2013

I successi del 2013 di volo in deltaplano e parapendio degli azzurri: un anno lusinghiero e generoso.




Di Gustavo Vitali

Il 2013 come anno del volo libero in parapendio ed in deltaplano, lo dedicheremmo a Nicole Fedele, la pilota di Gemona del Friuli, già campionessa europea in carica, se non ci fossero altri successi degli atleti azzurri a riconfermare l'Italia ai vertici delle graduatorie mondiali.

Si comincia a gennaio, in Colombia, dove Nicole conquista la Coppa del Mondo di parapendio femminile, mentre Aron Durogati di Merano fa sua quella maschile.
A luglio, in Bulgaria, la pilota friulana è terza ai campionati mondiali nella classifica femminile. E' anche un successo per tutta la nazionale che vince l'argento a squadre e per il torinese Davide Cassetta che vince la
medaglia di bronzo maschile. La comitiva azzurra contava in più i trentini Christian Biasi e Luca Donini, Marco Littamè (Torino), Alberto Vitale (Bologna) e il CT Alberto Castagna di Milano. Emergono anche Littamé e Donini che vincono due manches.
Pochi giorni dopo un altro Donini, Nicola, figlio del precedente, vince la Coppa del Mondo di acrobazia sul Lago di Cavazzo, sempre in Friuli, regione che ha ospitato i più importanti eventi dell'anno.
Ad agosto ancora Nicole Fedele ed Arduino Persello stabiliscono i record mondiali di parapendio andata e ritorno. Tra Slovenia ed Italia volano rispettivamente 280 e 312 chilometri fino a tornare da dove erano
decollati.
La ragazza replica in Brasile lo scorso novembre con il record mondiale di distanza libera su 381 chilometri ad una media di oltre 42 km/h, toccando 2787 metri di quota, un anno indimenticabile per la Fedele.
In Australia, la nazionale di deltaplano colleziona il terzo titolo mondiale consecutivo da aggiungere ai due titoli europei ed altri tre mondiali vinti negli anni passati.
Singolarmente Alessandro Ploner (San Cassiano, Bolzano), campione del mondo uscente, strappa l'argento ed a Filippo Oppici di Parma va la medaglia di bronzo. Ottime le prestazioni degli altri piloti: Christian Ciech, di Varese, vince due delle dieci manches ed il bresciano Tullio Gervasoni nell'ultima giornata di gara acquisisce punti preziosi per la vittoria azzurra. Gli altri sono Davide Guiducci di Villa Minozzo (Reggio
Emilia) ed il CT Flavio Tebaldi di Venegono Inferiore (Varese).
Della nazionale fa parte anche Suan Selenati, di Arta Terme (Udine), che insieme a Manuel Vezzi tra agosto e settembre sono protagonisti di un'impresa epica. Attraversano in volo i cieli d'Italia, Slovenia, Croazia,
Bosnia, Montenegro, Albania, Macedonia, Bulgaria e Grecia,1600 chilometri, e posano le ali dei loro deltaplani alle porte dell'Olimpo, il monte degli dei. Erano decollati dal monte Zoncolan, in Friuli, 42 giorni prima.





A Pian di Venola il Pignoletto e il Berbera 'aprono la strada' al 2014.




Di  Annamaria Guariniello
 (segretaria del Centro Sociale)

 Al centro sociale di Pian di Venola questa notte, capodanno 2014,  si ‘socializza’ armati di ‘forchetta e cucchiaio’ e si invoca la buona sorte nel modo più tradizionale, con ‘Barbera e Pignoletto frizzante’, nella convinzione che anche il 2014 ami la buona cucina e i buoni frutti della terra emiliana e che riservi quindi ai volonterosi e veraci pianvenolesi ‘salute, amicizia  e fortuna’.




Marzabotto: si brinda all’anno nuovo con l’archeologia.



Di Paola Desantis
 
con l'invito a passare assieme il primo pomeriggio dell'Anno Nuovo
e con gli auguri dalla città etrusca di Kainua.



Domani, mercoledì 1 gennaio 2014, il Museo Etrusco di Marzabotto sarà aperto dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 17.30 e alle  15 è in programma una visita guidata condotta  dell’archeologa Sara Campagnari ‘ Case degli uomini, case degli Dei. Vivere, abitare e pregare nella città etrusca di Kainua’.


Percorrendo la via sacra della città etrusca di Marzabotto si possono vedere gli spazi riservati alle case degli Dei: prima il grande tempio cittadino di Tina, splendido esempio di pianta greca rielaborata in chiave etrusca, e poi, saliti sull’Acropoli, altri templi ed altari.
Sul pianoro cittadino, le case e le officine affacciate sull’arteria principale offrono uno spaccato dei modi di abitare e di vivere a Kainua.
Dopo aver illustrato i diversi settori dell’area archeologica, la visita guidata si concluderà nel Museo, con una panoramica sulla vita civile e religiosa raccontata dai reperti.


Il Museo Nazionale Etrusco ‘Pompeo Aria’ di Marzabotto illustra la storia del sito archeologico che si estende nell’ampio parco circostante.
La consistenza dei resti dell’antica città, che occupò il Pian di Misano e la sovrastante altura di Misanello dalla fine del VI alla metà del IV sec. a.C., fanno di Marzabotto un caso unico nel panorama dei centri abitati etruschi. L’abbandono garantì la conservazione dell’impianto urbano nel suo disegno originale così che ancora oggi possiamo percorrere le antiche strade lungo le quali si snodano abitazioni, aree artigianali ed edifici sacri.
Nel museo collegato all'area archeologica si conservano gli elementi più significativi recuperati durante le campagne di scavo. Sono esposti i reperti rinvenuti nelle necropoli (vasi attici, bronzi, segnacoli tombali, balsamari) e i materiali dai vecchi e nuovi scavi nell’abitato, sull’acropoli e nel santuario fontile, fra i quali spicca per eccezionalità la testa di kouros in marmo greco.
Una piccola sala ospita due corredi funebri, di cui uno con segnacolo marmoreo, rinvenuti nel 1969 nel vicino centro di Sasso Marconi.