sabato 30 novembre 2013

TESTONI, primo preside del Belluzzi…. Che Preside!


L'attuale sede dell'ITIS Belluzzi

Per chi distrattamente non si è soffermato a leggere tutti i commenti al post sulla situazione dell’Istituto Belluzzi-Fioravanti, ritengo necessario, anzi doveroso, riportare il commento-lettera di Gianluca Testoni, figlio dell’indimenticato Preside Gianluigi Testoni, fondatore dell’ITIS Belluzzi poiché è una bellissima testimonianza del valore di una persona che tutto ha dedicato alla Scuola (con la S maiuscola) e ha contribuito a dare alla città di Bologna una generazione di tecnici capaci e preparati per incrementare il prestigio dell’industria meccanica bolognese, in particolare quella delle macchine automatiche.

Quando mio Padre, Gianluigi Testoni, concepì la trasformazione dell'ITIS di Bologna (ex succursale del "Corni" di Modena) in "Odone Belluzzi", in onore del suo Professore di Scienza delle Costruzioni,( mio Padre era un Ingegnere meccanico nella scuola piena di umanisti, unico Preside in Italia con quella Laurea)voleva farne un Campus di Studi tecnici e scientifici, per questo in anni in cui la Politica si preoccupava anche di ciò che lasciava sul e per il territorio e non solo di giochi di potere, ottenne da Roma e dalla Provincia finanziamenti necessari e tali da costruire, alla fine, una scuola che, oltre alle dotazioni ordinarie (ma le più aggiornate di allora) nei laboratori, aveva il primo computer con (in seguito) terminali per ogni classe del primo corso in Italia per Perito Informatico. Questa "nuova" macchina occupava un intera stanza e fu predisposto un servizio di vigilanza ad hoc per custodirla. Vi era inoltre una palestra che sembrava un piccolo Palazzetto dello Sport. Mio Padre pensava che chi sceglieva un istituto tecnico non si doveva poi sentire "inferiore" a chi aveva scelto il liceo (e lui aveva fatto il Classico...) per questo doveva essere all'avanguardia nel sapere scientifico, ma anche godere e praticare il Teatro, la pittura ecc. Così impostata questa scuola ebbe tanto successo che (e noi figli lo prendevamo in giro) le classi avevano la doppia lettera dell'alfabeto e gli alunni superavano, e di molto, i duemila. Il Collegio Insegnanti superava le 300(trecento) unità. Iniziò i primi stage di studio-lavoro, tanto che in alcuni corsi i ragazzi erano "prenotati" dalle Aziende già dal quarto anno...
Cosa è successo? Cosa abbiamo fatto in questi anni da ridurre un modello in un rudere e costringendo tanti giovani a subire delle condizioni ambientali e di studio che sono oggettivamente punitive senza che essi abbiano alcuna colpa? Non si può imputare tutto alla mancanza di soldi perché, e lo voglio ricordare ai colleghi Presidi di mio Padre, la scuola fu costruita in pieno shock petrolifero e immersi negli anni di piombo. Mio Padre teneva una cartella con le lettere minatorie che arrivavano ogni settimana e credo che il nostro telefono sia stato controllato per 20 anni almeno (la richiesta fu fatta da noi per tutela dalle continue telefonate... "aggressive"). Per fortuna questo tipo di problemi oggi non ci sono e si esce di casa solo con il timore di bagnarsi per una pioggia (d'acqua) improvvisa.
Non credo che il recupero delle somme riscosse dai centri per l'impiego (ironia della sorte?) bastino a sanare ferite ben più profonde degli squarci nei tetti, ma credo che una lotta civile per i propri diritti vada fatta e quindi i ragazzi e le ragazze del "Belluzzi-Fioravanti" hanno ragione perché lottano per il loro diritto allo studio, per il loro futuro del quale noi (anche per le nostre omissioni) siamo negativamente responsabili.
Questa vicenda è emblematica per la Storia che il nostro Paese sta vivendo: c'è un danno, se ne attribuisce la responsabilità ad altri, si osserva lo sfascio e ci si lamenta perché nessuno interviene. Non si prova a stimolare civilmente le autorità o la burocrazia ad attivarsi positivamente, no! Ci si bea della propria indignazione mentre si scivola tutti assieme nello sprofondo.
Gianluca Testoni

Testoni fu il mio Preside quando frequentai l’ITIS prima in via Pelagio Palagi, poi in via Saragozza.
Confermo le parole di apprezzamento del figlio e aggiungo anche la mia stima per lui come Preside e come uomo preparato, determinato, con le idee chiare e con una chiara visione del futuro dei suoi allievi.
Il corso, che per me e per i miei compagni di classe fu sicuramente faticoso, fu però ricco di soddisfazione quando, dopo aver raggiunto il traguardo del diploma, sapevo di essere in possesso di un attestato di valore che ci inorgogliva.
Ai ragazzi di oggi, che purtroppo non sanno nemmeno cosa sia una VERA scuola, impegnativa, seria e che insegna senza sconti e senza mediazioni ma che forma gli individui abituandoli  all’impegno e alla fatica,   voglio proprio ricordare questo: saper raggiungere con le proprie forze un traguardo difficile ma di grande interesse, anche con qualche incidente di percorso, è il primo vero attestato di maturità per affrontare la vita e il primo insegnamento che la scuola può dare.
Dal canto suo la scuola deve poter garantire a tutti le strutture per raggiungere tali traguardi e non si deve ripiegare su se stessa, chinata e rassegnata al degrado.


La Voce di Castiglione dei Pepoli racconta ed esorta.


Andrea Donati

Castiglione dei Pepoli ha bisogno di visibilità. Le sue bellezze naturali, le ricchezze storiche e artistiche di cui è dotato e la funzionalità delle sue infrastrutture non sono adeguatamente sfruttate da un flusso  turistico italiano e straniero che potrebbe portare risorse e ricchezza. I milioni di viaggiatori che ogni anno transitano sulla vicina autostrada del Sole passano ma non si fermano. Le motivazioni, il perché di questa situazione sono state presi in esame nell’incontro svoltosi ieri sera nella sala consiliare del municipio castiglionese che occupa le stanze dell’antico palazzo medievale dei Pepoli. Incontro è stato organizzato dal periodico castiglionese La Voce. Ha introdotto Andrea Donati, presidente di  ‘LA VOCE’  e ha relazionato l’ingegner  Giovanni Consorte, presidente dell’associazione culturale ‘Sinistra 2020 – progresso e lavoro’
Giovanni Consorte
Quest’ultimo, tra l’altro, ha preannunciato la presentazione di un disegno di legge che agevoli l’entrata di privati nella gestione dei musei e dei siti storico archeologici al fine migliorare e razionalizzare l’utilizzazione di un patrimonio inestimabile come è quello italiano. Il relatore ha illustrato un suo studio per un progetto di valorizzazione delle realtà museali-paesaggistiche per trarne alcuni spunti da mettere in pratica anche a Castiglione. Egli ha sottolineato come in altre nazioni, ad esempio in Francia, il patrimonio artistico viene sfruttato, quale attrazione turistica, molto più che da noi. Ha fatto l’esempio del Louvre  che vanta 10 milioni di visitatori l’anno, numero addirittura superiore a quello dei visitati di tutti i musei italiani messi insieme nello stesso periodo temporale. Consorte, a riprova della scarsa capacità che abbiamo di valorizzare il nostro patrimonio artistico, ha portato ad esempio proprio il  Louvre che è al primo posto nella graduatoria mondiale dei musei più frequentati, mentre la nostra Galleria degli Uffizi è solo al 35esimo, quando espone  un patrimonio che ha poco o nulla  da invidiare a quello francese. Senza pensare all’enorme quantità di opere che giace nei magazzini dei musei ad ammuffire. A questo proposito l’assessore Cecconi, presente assieme al sindaco Daniela Aureli ,  ha riferito  che già da tempo Castiglione dei Pepoli, che possiede un bel museo ricco di reperti e testimonianze della sua antica storia, ha chiesto in più occasioni di poter custodire i ritrovamenti etruschi, rinvenuti in territorio castiglionesi, e ora ammucchiati nei sotterranei del Museo Civico di Bologna. Per difficoltà puramente burocratiche questa richiesta non è stata soddisfatta e queste ricchezze invece di essere orgogliosamente esibite a Castigliane sono dimenticate e rischiano di deperire. Il sindaco Aureli, nell’apprezzare la proposta progettuale ritenendola molto interessante, ha aggiunto che sono state fatte dall’amministrazione pubblica molti passi per incentivare l’economia della zona. Ciò che manca è l’apporto dei privati che dovrebbero sentirsi più coinvolti nella valorizzazione del proprio territorio.  Inoltre dal pubblico è venuta l’osservazione che l’enorme struttura dell’Enea, ora inutilizzata, costituisce un ampio contenitore che potrebbe essere sfruttato in molti modi e rappresenterebbe certamente un ottimo volano per l’economia del territorio.
Donati ha concluso dicendo  che solamente con un grande lavoro di promozione per migliorare la visibilità di  Castiglione, si può richiamare l’attenzione di chi distrattamente si trova a passare in questi luoghi dal fascino indiscutibile, ricchi di cultura, paesaggio, tradizione, storia, infrastrutture sportive, luoghi meritevoli,  come altri paesi più famosi,  di essere visitati e intimamente vissuti.


Il web arricchisce l’informazione: è nato APPENNINO INFORMA.



 
L’Appennino bolognese ha un nuovo organo d’informazione.
E’ un giornale on line, si chiama ‘Appennino Informa’ ( www.appenninoinforma.it )  e  intende fornire un quadro delle principali notizie sugli avvenimenti riguardanti i comuni bolognesi dell’Appennino. (I comuni oggetto dell’attenzione di ‘Appennino informa’ sono: Bazzano, Camugnano,  Castel d’Aiano, Castel di Casio, Castello di Serravalle, Castiglione dei Pepoli, Gaggio Montano, Granaglione, Grizzana Morandi, Lizzano in Belvedere, Loiano, Marzabotto, Monghidoro, Monte San Pietro, Monteveglio, Monzuno, Pianoro, Porretta Terme, Sasso Marconi, Savigno e Vergato).
Notizie di cronaca quotidiana, accompagnate da analisi sui temi di particolare interesse, utilizzando anche video di eventi , video cui il giornale destina una specifica sezione. Saranno presi in esame i temi più sentiti dalla gente che abita questi luoghi, sia dal punto di vista tecnico-professionale, sia per mera curiosità. Ad esempio attualmente è stata data informazione sul convegno tenutosi a Marzabotto sulla castanicoltura, con particolare riguardo alla lotta biologica della vespa cinese. Inoltre sono state trattate le novità nell’area montana riguardo alle scuole superiori e agli indirizzi scolastici avviati per il prossimo anno. Sono stati forniti i dati e gli estremi riguardanti la ‘Giornata nazionale della colletta alimentare’ rivolta a coloro, e sono in numero sempre maggiore, che soffrono di povertà alimentare ed  è stato fatto un esame delle motivazioni per cui il capo della Protezione Civile Gabrielli ha consigliato ai Comuni di fare meno feste.
E poi, previsioni del tempo per i comune dell’Appennino, elenco delle sagre e delle feste organizzate  .
Una sezione, Appennino in Tavola, è dedicata alle ricette più gustose della tradizione collinare – montana bolognese, preparate utilizzando i prodotti tipici come, in questo periodo, castagne, tartufi, funghi e ortaggi invernali. Alle ricette sono affiancate le caratteristiche dei vini di cui la zona è particolarmente ricca.
Una curiosità: sono pubblicate, in una specifica sezione, vecchie foto e cartoline che mostrano come erano in altri tempi i luoghi che ogni giorno percorriamo e viviamo.
L’editore Alfredo Marzaduri, ideatore della novità, in occasione della presentazione, ha voluto sottolineare come il fine sia non solo quello di fornire news, ma anche  quello di dare al lettore curioso, estimatore dell’Appennino, un ventaglio di temi accattivanti  e  spunti di riflessione.   

Tentano di rapinare ragazze uscite da una festa di laurea.




Festa di laurea con imprevisto quella di una studentessa che, dopo la discussione della tesi, accompagnata dalle amiche, ha piacevolmente salutato l’Università  in una locale bolognese, eccedendo un po’ al piacere dell’alcol. La festa ha rischiato di trasformarsi in un brutto ricordo per l’intrusione di due ladri.
La vicenda, che non ha avuto un finale spiacevole grazie all’intervento di due ragazzi, ha avuto inizio all’1 di ieri, quando i sanitari del 118 hanno informato la centrale operativa del 112 che, all’altezza del civico 3 di via Zamboni, stavano prestando soccorso a una ragazza che si era sentita male. Una pattuglia del Nucleo Radiomobile dei Carabinieri è giunta sul luogo. Le ragazze hanno raccontato  di aver trascorso la serata all’interno di un locale di via Zamboni, dove avevano festeggiato il diploma di laurea di una loro amica, probabilmente eccedendo un po’ con l’alcol, perché, intorno alla mezzanotte, quest’ultima era uscita dal locale per prendere un po’ d’aria. Dopo pochi passi la neo dottoressa si era seduta su uno scalino perché, a causa di un giramento di testa, non riusciva più a camminare. E’ lì che un soggetto di nazionalità straniera, approfittando dello stato vulnerabile della ragazza, le si era deliberatamente seduto accanto, ma lei, urtata dal suo comportamento, si era spostata di alcuni metri. L’individuo le si avvicinato nuovamente in compagnia di un suo amico, invalido a una gamba. Fortunatamente il titolare di un altro locale notturno si è affacciato all’esterno, ha notato le condizioni di salute della giovane e ha chiamato il 118. Nel frattempo i due disturbatori avevano messo in atto i loro propositi e, mentre uno tentava di prendere  il portafogli dalla borsa di una delle ragazze che stavano assistendo la loro amica, l’altro,  quello invalido, ha puntato  la stampella contro un’altra ragazza, intimandogli di fare silenzio. Alcuni passanti, accortisi della situazione, sono intervenuti , ma hanno ottenuto solamente una forte resistenza  e minacce dai due che non intendevano ‘mollare la presa’: l’invalido ha continuato a minacciare brandendo la sua stampella e l’altro si è armato di una bottiglia di vetro. Infine i due balordi, resisi conto che il colpo era ormai sfumato,  si sono allontanati a piedi.
I Carabinieri si sono messi alla loro ricerca e dopo poco li hanno rintracciati in una strada limitrofa a via Zamboni. Si tratta di due marocchini, un 32enne e un 45enne, noti alle forze dell’ordine per i loro precedenti per danneggiamento, furto, minaccia, lesioni personali, stupefacenti e atti contro la pubblica decenza. I due marocchini sono stati arrestati per tentata rapina in concorso e su disposizione dell’Autorità Giudiziaria (PM di turno Dott.ssa Poggioli), sono stati condotti presso la casa circondariale della Dozza.

Dal Comando Provinciale Carabinieri di Bologna



Perchè gli studenti dell'Itis Belluzzi hanno occupato.



Gli studenti dell'IIS Belluzzi Fioravanti hanno inviato:


Gli studenti dell'istituto IIS Belluzzi Fioravanti, al termine del collettivo studentesco tenuto alla fine delle lezioni, hanno occupato l'edificio scolastico. Hanno  preso il controllo del blocco centrale e hanno impedito nei giorni seguenti il normale svolgimento delle lezioni.

Questa forma di protesta è frutto di una scelta consapevole, ponderata e maturata in numerosi incontri con i rappresentanti d'istituto.

La soluzione per le infiltrazioni
Ci è stato riferito  che i fondi annualmente stanziati dallo Stato alla Provincia per gli istituti pubblici, quest’anno non vengono erogati. Ne consegue che  le scuole sono prive di mezzi economici e rimane irrisolta per la nostra scuola una molteplicità di problemi di carattere strumentale e strutturale: sono presenti  infiltrazioni d'acqua in tutto l'istituto e i bagni sono per la maggior parte inagibili. Problemi anche alla strumentazione didattica dei vari corsi di specializzazione.

Nei laboratori di chimica ci sono sostanze vecchie,  mentre altre  non reagiscono più come dovrebbero e  non permettono prove attendibile a scapito di un adeguato apprendimento da parte di noi studenti.
Nei laboratori di meccanica solo pochissimi torni funzionano perchè la maggior parte sono vecchi o non a norma. In aula cad ci sono pochi computer funzionanti e alcuni senza mouse. Nelle aule d'informatica i computer ed in particolare i software sono obsoleti.

Durante questo periodo di occupazione abbiamo organizzato attività per esporre le problematiche dell'istituto e concordare, assieme a chi ne ha la  competenza, soluzioni efficaci che abbiano un risvolto positivo sulla ‘traumatica’ situazione che ci troviamo ad affrontare, consapevoli del fatto che tutto questo lo stiamo vivendo a scapito di una preparazione adeguata a garantirci un buon futuro di lavoro.

La maggior parte di noi studenti si sta impegnando a rendere migliore la scuola (ad esempio: progetto globe serena). Vogliamo dimostrare che questo movimento non è stato fatto per occupare  al fine di evitare impegni di scuola, ma per avere risposte alle nostre legittime domande sull’organizzazione scolastica, per migliorare il nostro luogo di studi e per avere un futuro migliore.