venerdì 4 ottobre 2019

Potenziare la ferrovia Porrettana per farne una metropolitana di superficie, lo chiede Il sindaco di Vergato Argentieri

Il primo cittadino di Vergato riprende una nota del Comitato della Ferrovia Porrettana che sottolinea come nonostante le percentuali di puntualità del 98% tra gli utenti ci sia una percezione di inaffidabilità a causa delle cancellazioni, e invita la Regione e Trenitalia a pensare ad un potenziamento del servizio

Riceviamo:

La ferrovia Porrettana è una infrastruttura nevralgica: se funziona bene, riparte l’economia della Valle del Reno. È quanto sostiene il sindaco di Vergato Giuseppe Argentieri, preoccupato dal recente comunicato del Comitato per la Ferrovia Porrettana Valerio Giusti che lo scorso 30 settembre ha scritto che «la vera battaglia che Trenitalia deve intraprendere e vincere è raggiungere un grado di efficienza in grado di garantire quella serenità e senso di affidabilità negli utenti che decidono di viaggiare in treno, e non scegliere di partire mezzora prima perché sanno che il ritardo può giungere inaspettato».
Il riferimento in particolare era legato alla soppressione, lunedì pomeriggio, di due treni locali Bologna-Marzabotto a causa di un guasto alle infrastrutture a Santa Viola, e il ritardo, nella stessa giornata, del treno 6369 delle 21:04 rimasto fermo una trentina di minuti a Pioppe di Salvaro. Ma ciò che emerge dalle parole del comitato è l’essenzialità questo collegamento: lo dimostrano le file chilometriche che si sono formate in stazione a Bologna per ottenere la tessera unica, quindi godere dei vantaggi dell’integrazione delle tariffe tra treni locali e autobus a Bologna fortemente sostenute dalla Regione Emilia-Romagna.
Quello che serve, scrive il comitato, è un «miglioramento di tutto il sistema di “gestione dell’utenza”: corretta e tempestiva informazione, facilità di emissione dei biglietti e del rinnovo degli abbonamenti e, soprattutto, invertire la sensazione di inaffidabilità che hanno i viaggiatori anche se la nostra linea gode di percentuali di puntualità altissime, vicine al 98%.»
Dal canto suo, il primo cittadino di Vergato sottolinea come il prossimo obiettivo dovrebbe essere quello di trasformare la linea Porrettana in qualcosa che ricordi una metropolitana di superficie, in un’ottica davvero di Città “metropolitana” che eroga i suoi servizi per integrare centro e periferie. Le stazioni sono state rinnovate e anche buona parte del parco macchine, adesso bisogna pensare a come potenziare il servizio:«Gli studenti a Bologna non trovano posti letto» spiega Argentieri «mentre in montagna soffriamo dello spopolamento. In una grande metropoli straniera il problema sarebbe risolto da servizi pubblici che spostino l’utenza da dove c’è forte domanda a dove c’è forte offerta. Invitiamo Regione e Trenitalia a pensare ad altrettanto qui da noi. Con maggiori servizi ferroviari potremmo invitare gli studenti fuori sede ad alloggiare lungo le località della Valle del Reno, e lo stesso vale per i lavoratori. Senza contare i benefici per i numerosissimi utenti che già utilizzano il treno».

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Bravo Argentieri !
Raddoppiare il binario della Porrettana e fare corse ogni 10 minuti !

Anonimo ha detto...

L’ Appennino bolognese è stato abbandonato dalla politica da parecchi decenni : vedi ospedali di Vergato e Porretta.
Un collegamento metropolitano efficiente sarebbe una bellissima cosa ma credo che realisticamente sia una utopia.

Anonimo ha detto...

Pensiamo ai passaggi a livello di Lama di Reno, Borgonuovo, Pontecchio ecc. perennemente chiusi !!!! Dovremo imparare a volare !!

Anonimo ha detto...

Potenziare le linee ferroviarie (Porretta e Prato) vorrebbe dire ripopolare l'appennino, con ad esempio studenti e lavoratori che si potrebbero permettere di abitare a trenta chilometri da Bologna ma anche a venti minuti da Bologna, con un rilancio sull'economia della montagna e sul mercato degli affitti.

Anonimo ha detto...

Non credo che il cambio di nome fara' la differenza e la gloriosa linea porrettana non dovrebbe avere bisogno di questo per essere resa finalmente piu' efficiente, ma certo che si', la puntualita' dei treni e la frequenza sono strategici per la valle e bene ha fatto Argentieri a ribadirlo. Credo meno nel discorso sugli studenti universitari, se non sono della zona non vorranno restare in Appennino di sera, quando treni non ce ne sono piu'.

Anonimo ha detto...

Passaggi a livello? Borgonuovo è sfatò eliminato 1 anno e mezzo fa, Pontecchio e Casalecchio sono in progetto di eliminazione.
Fino a Sasso Marconi il raddoppio sarebbe ben o male già' fattibile, fino a Marzabotto occorre fare un paio di ponti.
Olre ci sono molte piu' gallerie e ponti, diventa difficile.

inos68 ha detto...

A proposito di ostacoli (anche immateriali) e tornare a mettere qualche treno che fa Pistoia Bologna senza l’osceno cambio a Porretta no?

Anonimo ha detto...

Non si può, caro Inos, senno' fanno concorrenza alle frecce e TreniTaglia non ci lucra sopra.