venerdì 5 febbraio 2016

Pietro Fortuzzi parla del 'lavoro' a Sasso Marconi.

Le notizia si sa si propagano con facilità e corrono velocemente, specie se l'argomento è particolarmente allarmante e sentito, come la situazione occupazionale nella nostra zona. Così vi sono voci su un prossimo trasferimento della Rivetteria Fanti che andrebbe ad occupare lo stabilimento di Vergato lasciato libero dall'ex Arcotronics, ora inutilizzato e dello spostamento dell'azienda Fiac di Pontecchio Marconi che andrebbe in un luogo ritenuto dal punto di vista organizzativo-logistico più appropriato.


Ne abbiamo chiesto conferma al Consigliere comunale di Sasso Marconi Pietro Fortuzzi ( nella foto) , che commenta. “Sono voci insistenti. Io da tempo ho chiesto un incontro con gli amministratori sulla crisi del lavoro e sulla situazione specifica di Sasso Marconi, ma nulla si è ancora mosso. Nei casi citati, almeno non si parla di licenziamenti. Si tratterebbe di trasferimenti finalizzati a consentire una migliore organizzazione del lavoro che fanno dispiacere perchè allontanano dal paese occupati e quindi presenze, ma hanno una ragione comprensibile. Mi risulta invece più preoccupante la situazione Kemet, il cui contratto di solidarietà, annunciato con enfasi da tutti, mi sembra invece un indicatore poco rassicurante. Ciò compare anche dal testo del comunicato seguito all'accordo, dove si legge: …. l’azienda proseguirà con il piano di investimenti prevedendo che una parte di quelli previsti oggi non siano più prioritari in funzione delle variazioni del mercato poiché le nuove tecnologie e le scelte industriali dei clienti finali rendono necessarie successive e costanti rivalutazioni. Per questo Kemet sta esplorando e testando nuove produzioni e ambiti di mercato e entro il mese di maggio 2016 sarà avviata una verifica specifica sui test contestualmente alla presentazione delle linee generali dell’aggiornamento del piano industriale.
Si deduce,” continua Fortuzzi, “che il piano industriale su cui si basavano gli accordi precedenti è superato e quello nuovo è condizionato alla esplorazione di Kemet circa 'nuove produzioni e ambiti di mercato', come che una multinazionale non fosse ben informata in questi settori. Ne seguirà la 'presentazione delle linee generali dell'aggiornamento del piano industriale'. E se l'esplorazione dovesse dare esiti poco incoraggianti ?”
Il consigliere conclude: “Ancora più preoccupante il capoverso finale del comunicato che recita 'Al termine del Contratto di Solidarietà, e comunque non oltre il novembre 2016, Kemet valuterà la situazione produttiva e di mercato al fine di esaminare l’eventualità di fare ricorso a ulteriori strumenti.' Sembra di leggere che la parentesi di contratto di solidarietà è propedeutica alla ripresa della cassa integrazione. 

Il comunicato: 

Kemet, contratto di solidarietà per 362 dipendenti e conferma degli investimenti

26 Gen 2016




Verso il contratto di solidarietà per 362 dipendenti della Kemet di Sasso Marconi (Bologna) che consente alla azienda di completare gli investimenti previsti. È questo in sintesi quanto emerso dal tavolo regionale sulla Kemet Electronics Italia Srl dove oggi pomeriggio in  Regione, si è ha fatto il punto sulla situazione sullo stabilimento di Pontecchio Marconi. All’incontro – convocato dall’assessore regionale alle Attività produttive Palma Costi – sono intervenuti la Città Metropolitana di Bologna, il Comune di Sasso Marconi, i rappresentanti  dell’azienda, le rappresentanze sindacali aziendali assistiti da Fim-Cisl e Fiom-Cgil. Al termine dell’incontro è stato siglato un verbale di accordo.
«La Regione continua a lavorare, impegnando  risorse e azioni, a sostegno di iniziative volte a mantenere e creare occupazione nel nostro territorio: l’obiettivo generale resta quello di creare le condizioni perché possano consolidarsi e svilupparsi le imprese esistenti ed insediarsi nuove attività. L’accordo raggiunto oggi  rappresenta un esempio di buone relazioni tra azienda, una multinazionale, e le parti sociali. Accordo utile – ha sottolineato l’assessore regionale Palma Costi – alla salvaguardia occupazionale e al sostegno del piano industriale aziendale necessario per affrontare le sfide della competizione futura. È la dimostrazione che si può dialogare con le multinazionali, si possono trovare accordi nell’interesse dei lavoratori, dell’azienda e del territorio: con responsabilità e condivisione insieme si posso affrontare le difficoltà».
Nell’Accordo si evidenzia che l’azienda proseguirà con il piano di investimenti prevedendo che una parte di quelli previsti oggi non siano oggi più prioritari in funzione delle variazioni del mercato poiché le nuove tecnologie e le scelte industriali dei clienti finali rendono necessarie successive e costanti rivalutazioni. Per questo Kemet sta esplorando e testando nuove produzioni e ambiti di mercato e entro il mese di maggio 2016 sarà avviata una verifica specifica sui test contestualmente alla presentazione delle linee generali dell’aggiornamento del piano industriale.
Per accompagnare questo percorso di investimento e sviluppo, compatibilmente con i tempi tecnici,  è stato firmato con le organizzazioni sindacali nel verbale di accordo per un Contratto di Solidarietà della durata di 12 mesi per un massimo di 362 dipendenti coinvolti. Al termine del Contratto di Solidarietà, e comunque non oltre il novembre 2016, Kemet valuterà la situazione produttiva e di mercato al fine di esaminare l’eventualità di fare ricorso a ulteriori strumenti. Le parti mensilmente esamineranno lo stato di applicazione dell’accordo.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

La Kemet dice : "L'Azienda proseguirà con il suo piano di investimenti"...... ahahahahahah!!!! Il loro "piano di investimenti" ha portato, nel tempo, a chiudere Monghidoro e Vergato riducendo drasticamente Sasso Marconi con uno Stabilimento nuovo pieno di vecchia tecnologia, portando all'estero le produzioni e CACCIANDO A CASA CENTINAIA DI PERSONE! I M P O V E R E N D O C I. La Kemet, la politica e i sindacati devono rispondere di questo scempio!!!!!!!!!! sono mantenuti e foraggiati con i nostri soldi!!!! Ci stanno prendendo per il c..o!!!!!!!!!!!!!Bastaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!!!!!!!!!!!

Anonimo ha detto...

Salve, volevo chiedere da che fonte arriva, che la Fiac compressori si sposterà dalla sede attuale.
A me risulta che sia stata solo venduta ma che a livello produttivo per ora non cambi niente. Se il signor Fortuzzi, sa di più, che riferisca con più chiarezza.