Le
notizia si sa si propagano con facilità e corrono velocemente,
specie se l'argomento è particolarmente allarmante e sentito, come
la situazione occupazionale nella nostra zona. Così vi sono voci su
un prossimo trasferimento della Rivetteria Fanti che andrebbe ad
occupare lo stabilimento di Vergato lasciato libero dall'ex
Arcotronics, ora inutilizzato e dello spostamento dell'azienda Fiac
di Pontecchio Marconi che andrebbe in un luogo ritenuto dal punto di
vista organizzativo-logistico più appropriato.
Ne
abbiamo chiesto conferma al Consigliere comunale di Sasso Marconi
Pietro Fortuzzi ( nella foto) , che commenta. “Sono voci insistenti. Io da tempo
ho chiesto un incontro con gli amministratori sulla crisi del lavoro
e sulla situazione specifica di Sasso Marconi, ma nulla si è ancora
mosso. Nei casi citati, almeno non si parla di licenziamenti. Si
tratterebbe di trasferimenti finalizzati a consentire una migliore
organizzazione del lavoro che fanno dispiacere perchè allontanano
dal paese occupati e quindi presenze, ma hanno una ragione
comprensibile. Mi risulta invece più preoccupante la situazione
Kemet, il cui contratto di solidarietà, annunciato con enfasi da
tutti, mi sembra invece un indicatore poco rassicurante. Ciò compare
anche dal testo del comunicato seguito all'accordo, dove si legge:
…. l’azienda proseguirà con il piano di investimenti
prevedendo che una parte di quelli previsti oggi non siano più
prioritari in funzione delle variazioni del mercato poiché le nuove
tecnologie e le scelte industriali dei clienti finali rendono
necessarie successive e costanti rivalutazioni. Per questo Kemet sta
esplorando e testando nuove produzioni e ambiti di mercato e entro il
mese di maggio 2016 sarà avviata una verifica specifica sui test
contestualmente alla presentazione delle linee generali
dell’aggiornamento del piano industriale.
Si
deduce,” continua Fortuzzi, “che il piano industriale su cui si
basavano gli accordi precedenti è superato e quello nuovo è
condizionato alla esplorazione di Kemet circa 'nuove produzioni e
ambiti di mercato', come che una multinazionale non fosse ben
informata in questi settori. Ne seguirà la 'presentazione delle
linee generali dell'aggiornamento del piano industriale'. E se
l'esplorazione dovesse dare esiti poco incoraggianti ?”
Il
consigliere conclude: “Ancora più preoccupante il capoverso finale
del comunicato che recita 'Al termine del Contratto di
Solidarietà, e comunque non oltre il novembre 2016, Kemet valuterà
la situazione produttiva e di mercato al fine di esaminare
l’eventualità di fare ricorso a ulteriori strumenti.' Sembra
di leggere che la parentesi di contratto di solidarietà è
propedeutica alla ripresa della cassa integrazione.
Il comunicato:
Il comunicato:
Kemet, contratto di solidarietà per 362 dipendenti e conferma degli investimenti
26
Gen 2016
Verso
il contratto di solidarietà per 362 dipendenti della Kemet di Sasso
Marconi (Bologna) che consente alla azienda di completare gli
investimenti previsti. È questo in sintesi quanto emerso dal tavolo
regionale sulla Kemet Electronics Italia Srl dove oggi pomeriggio in
Regione, si è ha fatto il punto sulla situazione sullo stabilimento
di Pontecchio Marconi. All’incontro – convocato dall’assessore
regionale alle Attività produttive Palma Costi – sono intervenuti
la Città Metropolitana di Bologna, il Comune di Sasso Marconi, i
rappresentanti dell’azienda, le rappresentanze sindacali
aziendali assistiti da Fim-Cisl e Fiom-Cgil. Al termine dell’incontro
è stato siglato un verbale di accordo.
«La Regione continua a lavorare, impegnando risorse e azioni, a sostegno di iniziative volte a mantenere e creare occupazione nel nostro territorio: l’obiettivo generale resta quello di creare le condizioni perché possano consolidarsi e svilupparsi le imprese esistenti ed insediarsi nuove attività. L’accordo raggiunto oggi rappresenta un esempio di buone relazioni tra azienda, una multinazionale, e le parti sociali. Accordo utile – ha sottolineato l’assessore regionale Palma Costi – alla salvaguardia occupazionale e al sostegno del piano industriale aziendale necessario per affrontare le sfide della competizione futura. È la dimostrazione che si può dialogare con le multinazionali, si possono trovare accordi nell’interesse dei lavoratori, dell’azienda e del territorio: con responsabilità e condivisione insieme si posso affrontare le difficoltà».
Nell’Accordo si evidenzia che l’azienda proseguirà con il piano di investimenti prevedendo che una parte di quelli previsti oggi non siano oggi più prioritari in funzione delle variazioni del mercato poiché le nuove tecnologie e le scelte industriali dei clienti finali rendono necessarie successive e costanti rivalutazioni. Per questo Kemet sta esplorando e testando nuove produzioni e ambiti di mercato e entro il mese di maggio 2016 sarà avviata una verifica specifica sui test contestualmente alla presentazione delle linee generali dell’aggiornamento del piano industriale.
Per accompagnare questo percorso di investimento e sviluppo, compatibilmente con i tempi tecnici, è stato firmato con le organizzazioni sindacali nel verbale di accordo per un Contratto di Solidarietà della durata di 12 mesi per un massimo di 362 dipendenti coinvolti. Al termine del Contratto di Solidarietà, e comunque non oltre il novembre 2016, Kemet valuterà la situazione produttiva e di mercato al fine di esaminare l’eventualità di fare ricorso a ulteriori strumenti. Le parti mensilmente esamineranno lo stato di applicazione dell’accordo.
«La Regione continua a lavorare, impegnando risorse e azioni, a sostegno di iniziative volte a mantenere e creare occupazione nel nostro territorio: l’obiettivo generale resta quello di creare le condizioni perché possano consolidarsi e svilupparsi le imprese esistenti ed insediarsi nuove attività. L’accordo raggiunto oggi rappresenta un esempio di buone relazioni tra azienda, una multinazionale, e le parti sociali. Accordo utile – ha sottolineato l’assessore regionale Palma Costi – alla salvaguardia occupazionale e al sostegno del piano industriale aziendale necessario per affrontare le sfide della competizione futura. È la dimostrazione che si può dialogare con le multinazionali, si possono trovare accordi nell’interesse dei lavoratori, dell’azienda e del territorio: con responsabilità e condivisione insieme si posso affrontare le difficoltà».
Nell’Accordo si evidenzia che l’azienda proseguirà con il piano di investimenti prevedendo che una parte di quelli previsti oggi non siano oggi più prioritari in funzione delle variazioni del mercato poiché le nuove tecnologie e le scelte industriali dei clienti finali rendono necessarie successive e costanti rivalutazioni. Per questo Kemet sta esplorando e testando nuove produzioni e ambiti di mercato e entro il mese di maggio 2016 sarà avviata una verifica specifica sui test contestualmente alla presentazione delle linee generali dell’aggiornamento del piano industriale.
Per accompagnare questo percorso di investimento e sviluppo, compatibilmente con i tempi tecnici, è stato firmato con le organizzazioni sindacali nel verbale di accordo per un Contratto di Solidarietà della durata di 12 mesi per un massimo di 362 dipendenti coinvolti. Al termine del Contratto di Solidarietà, e comunque non oltre il novembre 2016, Kemet valuterà la situazione produttiva e di mercato al fine di esaminare l’eventualità di fare ricorso a ulteriori strumenti. Le parti mensilmente esamineranno lo stato di applicazione dell’accordo.
2 commenti:
La Kemet dice : "L'Azienda proseguirà con il suo piano di investimenti"...... ahahahahahah!!!! Il loro "piano di investimenti" ha portato, nel tempo, a chiudere Monghidoro e Vergato riducendo drasticamente Sasso Marconi con uno Stabilimento nuovo pieno di vecchia tecnologia, portando all'estero le produzioni e CACCIANDO A CASA CENTINAIA DI PERSONE! I M P O V E R E N D O C I. La Kemet, la politica e i sindacati devono rispondere di questo scempio!!!!!!!!!! sono mantenuti e foraggiati con i nostri soldi!!!! Ci stanno prendendo per il c..o!!!!!!!!!!!!!Bastaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!!!!!!!!!!!
Salve, volevo chiedere da che fonte arriva, che la Fiac compressori si sposterà dalla sede attuale.
A me risulta che sia stata solo venduta ma che a livello produttivo per ora non cambi niente. Se il signor Fortuzzi, sa di più, che riferisca con più chiarezza.
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