venerdì 5 febbraio 2016

Loiano. ANOMALIA NELLA POLITICA ESTRATTIVA DELLE CAVE. Lo sostiene Legambiente.


Dal Circolo SettaSamoggiaReno di Legambiente.


Da oltre un anno il Circolo LEGAMBIENTE SettaSamoggiaReno, in collaborazione con una rete di Comitati e Associazioni, ha posto l'attenzione sul progetto di ampliamento delle cave a Campuzzano e Cà dei Boschi nel Comune di Loiano.

L'ampliamento di una cava di ghiaia minaccia 9 ettari boschivi in una zona di particolare interesse paesaggistico e ambientale. Si tratta di un territorio fortemente instabile, già parzialmente coinvolto da una frana, nel quale verrebbero abbattuti circa 16.000 alberi.

Lo scorso dicembre, congiuntamente con le altre Associazioni, avevamo inviato una lettera all'attenzione del Presidente della Regione, Stefano Bonaccini, nella quale venivano espresse tutte le nostre preoccupazioni e le osservazioni a tutela dell'ambiente per le quali ci opponiamo al progetto. Non ultima, seppur non relativa a temi ambientali, quella che evidenzia come la cava sia di una ditta oggi in crisi e di possibile chiusura, ovvero Coop-Costruzioni.

Ubaldo Radicchi referente per il Circolo LEGAMBIENTE SettaSamoggiaReno, sottolinea, inoltre, che “alla base della nostra opposizione c'è anche l'assenza di qualsiasi processo partecipativo o di condivisione con la cittadinanza da parte dell'Amministrazione e dell’Assessore all’Ambiente, ma direi “delle Cave” di Loiano”.

E' di qualche giorno fa la risposta del Presidente regionale Bonaccini alla nostra lettera. Non ci rassicura leggere che - sono state rispettate tutte le valutazioni ambientali e che, quindi, la Regione approva il piano estrattivo – come riportato nella sua comunicazione, ma che la Regione valuterà ancora tutte le nostre argomentazioni contrarie e questo piano devastante interessato al territorio di Lioano.

Radicchi ricorda a Bonaccini e all'Assessore Rocca di Loiano che: “la prevista compensazione della trasformazione del bosco, con 9 ettari rimpiazzati a lotti, non garantisce la tenuta del delicato equilibrio dell'ecosistema locale”.

Nell'articolo di Repubblica Bologna del 31 gennaio scorso l'Assessore Rocca aveva evidenziato che il contributo alla conferenza di pianificazione del Piano Infraregionale delle attività estrattive (PIAE) era stato “firmato anche dagli ambientalisti”.
La memoria dell'Assessore, però, è parziale. Dimentica, infatti, di dire che in quello stesso documento erano previsti diversi altri punti, ad oggi disattesi dal Piano.

Innanzitutto, il documento degli AMIBIENTALISTI, WWF, ITALIA NOSTRA E LEGAMBIENTE, prevedeva che alcuni vincoli ambientali condizionati venissero trasformati in assoluti, non permettendo l'attività estrattiva. In secondo luogo, si chiedeva che venissero riconsiderati i criteri utilizzati per il calcolo del fabbisogno, in quanto si faceva riferimento a quelli contenuti nel PIAE precedente (periodo 2002-2011) e da allora lo scenario economico, sociale e produttivo è fortemente mutato.

Ora, il Presidente Bonaccini nella sua risposta si è impegnato ad incontrare i Comuni delle zone interessate dal progetto, sottolineando che il Comune di Loiano dovrà controdedurre alle osservazioni sollevate, come previsto per l'approvazione della variante generale al Piano delle Attività Estrattive.
La Regione, inoltre, non ha nascosto il problema relativo alle ultime vicende che coinvolgono Coop-Costruzioni.

Ci auguriamo, quindi, conclude Ubaldo Radicchi, “che dal Comune di Loiano arrivino risposte puntuali, di disimpegno estrattivo e che l'Assessore Rocca non strumentalizzi più le firme delle Associazioni, ma torni ad occuparsi di salvaguardia dell’ambiente”.


Nessun commento: