domenica 4 giugno 2023

Fermiamo il cemento, è una questione di buon senso

La Lista Civica Casalecchio di Reno ribadisce il suo ‘no’ alla edificabilità dell’area ex Sapaba , diniego rafforzato dalla bocciatura della Soprintendenza al Paesaggio 


I consiglieri Comunali, Andrea Tonelli  e Bruno Cevenini,  scrivono:

 

 

Recentemente la Soprintendenza ai Beni Culturali e al Paesaggio ha espresso un deciso diniego al progetto di edificazione della zona dell’area Ex-Sapaba. La bocciatura ci conforta poiché il nostro gruppo consiliare ha da subito, e cioè da venti anni fa,  preso le distanza della proposta edificatoria poichè non rispetta le più elementari prescrizioni di tutela dell’ambiente, oltre a essere ‘uno schiaffo’ al buon senso e uno spregio all’amore per il paese. Casalecchio di Reno  non necessita di altro cemento e la bocciatura tutela  l’incolumità delle persone: i fatti recenti della prima cintura appenninica bolognese ne sono una prova provata.


Il fiume Reno è troppo vicino all’ex-Sapaba, le piene sono più frequenti, la manutenzione del territorio è sempre più carente, dunque perché rischiare? Perché compromettere l’ambiente cementando gli ultimi spazi vuoti di Casalecchio ?

I gravi eventi climatici di questi giorni devono far riflettere: manutenzioni, prevenzione, cura e rispetto del territorio, pulizia dei corsi d’acqua e dei sistemi di raccolta delle acque meteoriche sono attività sempre più importanti per la sicurezza.

Siamo soddisfatti che la costruzione di 340 appartamenti sia stata fermata, ma chiediamo che si metta la parola “fine” definitivamente ai progetti di cementare l’ex-Sapaba: è zona a rischio alluvione, va preservata dai progetti edificatori faraonici che prevedono  edifici o costruzioni nocive  per l’ambiente e per  l’equilibrio  idrogeologico di Casalecchio. 

Si progetta in verità la costruzione di una diga a ridosso del letto del Reno impedendo eventuali espansioni del fiume in caso di piena e velocizzando il corso del flusso verso la bassa bolognese aumentando cos' in quelle zone il rischio alluvionale

Cosa altro deve succedere, oltre ai disastrosi recenti eventi  alluvionali, perché l’amministrazione si convinca della pericolosità di costruire in quella zona? È una questione di buon senso.


L’Unione Europea nel 2016, chiedendo alle Regioni un piano di pericolosità e di rischio alluvioni, aveva inserito l’area della ex-Sapaba in zona  di massima pericolosità, entro la  quale non si può assolutamente costruire. Il persistere nella proposta fino ad ora è diabolico, oltre che insensato e masochistico.

Continueremo a batterci, come da 20 anni a questa parte, per impedire non solo questo progetto, ma anche eventuali nuove ipotesi di costruzione nella ex-Sapaba e in tutte le zone pericolose dal punto di vista idrogeologico perché la sicurezza e l’ambiente debbono sempre venire prima degli affari.

Abbiamo invitato l’assessore regionale all’ambiente, Irene Priolo,  a venir a Casalecchio per verificare di persona quanto è evidente il rischio: la ex Sapaba è fiancheggiata da  due rii , il Bolsenda e il Rio Dei Gamberi , già nella recente ondata di maltempo il Bolsenda è esondato e le acque hanno invaso  la palestra e la zona sportiva con gravi danni alle strutture. E’ la seconda inondazione in tre anni. Si deve essere ciechi e sordi per non accorgersi del pericolo.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Fra un anno si vota, abbiamo la possibilità di provare qualcosa di nuovo a Casalecchio, dopo 80 anni di repliche.

Proviamoci

Anonimo ha detto...

esiste dal 1988 il decreto Sarno, che vieta qualunque edificazione nelle zone alluvionali, è stato rispettato ?, la Sapaba ,se ricade in quella casistica, come potrebbe essere edificata?