Riceviamo:
"No
a trasferimenti 'forzati' . I lavoratori non possono pagare le scelte
unilaterali dell'azienda. Le persone
non sono numeri, né pacchi postali da spedire da una parte all'altra
del Paese". Lo dicono la senatrice della Lega Lucia Borgonzoni,
candidata alla presidenza della Regione Emilia Romagna, e
il
deputato della Lega Claudio Durigon, che hanno presentato
un'interrogazione sulla chiusura del quartier generale Nike Italia di
Casalecchio, che rischia di costare il posto di lavoro a 30
lavoratori, qualora non si mostrassero disponibili a trasferirsi a
Milano entro il 2020.
"In
dieci anni Nike Italia è passata da 250 dipendenti bolognesi del
2009 ai 30 attuali, messi oggi nella difficile situazione di dover
scegliere tra il trasferimento o la perdita del posto", scrivono
Borgonzoni
e Durigon, chiedendo al Governo "di poter aprire un tavolo di
confronto al Ministero dello Sviluppo Economico, partecipato dalle
istituzioni locali, dai sindacati e dai vertici aziendali". "La
logica prettamente numerica e di larga scala delle multinazionali non
può prevalere sulle tutele dovute ai dipendenti e alle rispettive
famiglie. Famiglie - precisano - che in alcuni casi si prendono cura
di genitori anziani o di soggetti con fragilità. Come è quindi
pensabile offrire come unica opzione lavorativa il trasferimento?
Peniamo che sia compito delle istituzioni e della politica prevenire
simili situazioni, vigilare e mettere in campo tutte le misure utili
a salvaguardare i lavoratori".
2 commenti:
SE NELLA TRATTATIVA SONO ENTRATI LUCIA BORGONZONI.........E .....CLAUDIO DURIGON.....ALLORA STIAMO A CAVALLO ........!!!!!!STATE SERENI LAVORATORI...!
DURIGON chi? Quello che doveva fare "Quota 41 per tutti"?
Landini chi? Quello che deve fare "Quota 41 per tutti"?
Di Maio chi? Quello che doveva fare "Quota 41 per tutti"?
Vedremo chi è dalla nostra parte, vedremo se sono tutti uguali, nel caso stracceremo tessere sindacali e politiche, senza dimenticare quelle elettorali!!!
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