“A
metà novembre 2015 sono entrati in mobilità i dipendenti della
Saeco, ma per loro le istituzioni si sono attivate per tempo per
offrire valide prospettive per il futuro”, si legge nel comunicato
dell'Unione dei Comuni dell'Appennino Bolognese.
“La
crisi della Saeco si apre infatti a novembre del 2015 con l’annuncio
di 243 esuberi, su un totale di 558 persone: pochi mesi dopo, a
febbraio 2016 a Roma, si firma un’intesa tra Philips Saeco e
Ministero delle Attività Produttive, Ministero del Lavoro e delle
Politiche Sociali, Regione Emilia-Romagna, Città Metropolitana di
Bologna e Comune di Gaggio Montano. Ad
aprile 2016 la Giunta regionale, per rispondere in tempi rapidi alla
crisi Saeco o ad altre similari, approva un bando pubblico per azioni
di politica attiva del lavoro con uno stanziamento di un milione di
euro, prevedendo che le misure di reinserimento occupazionale,
orientamento e formazione destinate ai lavoratori, vengano utilizzate
entro 12 mesi dall'avvio della mobilità.
Il 9 novembre la Giunta regionale approva la proposta di piano di
intervento per i dipendenti ex-Saeco presentata dall’istituto di
formazione IAL (Innovazione Apprendimento Lavoro Emilia Romagna) in
risposta al bando pubblico.
A
un anno circa dall’intesa si possono già trarre i primi bilanci:
tutti i lavoratori sono stati contattati dall’Agenzia Regionale per
il Lavoro competente per le azioni di presa in carico. Dai contatti è
emerso che 153 lavoratori hanno dichiarato il proprio interesse a
percorsi di politiche attive del lavoro, mentre i rimanenti hanno
preferito scelte diverse di natura individuale.
Lo
IAL, che collaborerà anche con altre realtà di formazione
territoriali, si
è posto l’obiettivo di incontrare questi 153 ex-dipendenti entro
la fine di gennaio;
ad oggi
sono un centinaio i lavoratori che hanno già fatto un colloquio e di
questi 93 hanno chiesto di poter seguire un percorso di orientamento
specialistico.
Nell’ambito
poi di “Progetti
di impresa”,
attività realizzata nell’ambito della collaborazione con la Città
metropolitana di Bologna, il SUAP dell’Unione dei comuni
dell’Appennino bolognese ha ricevuto una trentina di persone
interessate ad intraprendere un percorso di auto-imprenditorialità:
alcune attività sono già state avviate o sono di prossima apertura,
per altre sono in corso ulteriori approfondimenti. Si stanno poi
conducendo azioni per chi fosse interessato ad insediare attività di
impresa in Appennino: in questa logica rientra la convenzione
tra Unione e Unindustria Bologna
per la promozione delle aree disponibili per nuovi insediamenti
industriali e forte è l’impegno delle istituzioni la per la
reindustrializzazione dei siti produttivi dismessi”, precisa il
comunicato.
Elisabetta
Tanari,
sindaco di Gaggio Montano, ha commentato "Comprendo
bene lo stato d’animo dei lavoratori della Saeco e rinnovo la mia
vicinanza a loro e alle loro famiglie. Tuttavia, a fronte di alcune
polemiche in circolazione, non mi sembra corretto affermare che non
sia stato fatto nulla per loro. Penso agli investimenti previsti per
la formazione, alla consulenza che forniamo per chi vuole
intraprendere una attività autonoma. Ci sono imprenditori che hanno
annunciato l'interesse a investire sul territorio. E non
dimentichiamo lo studio sulle opportunità imprenditoriali possibili
ed il patto territoriale per il lavoro che ci ha visti impegnati con
altri enti locali. Ritengo pertanto che non si possa parlare di
lavoratori abbandonati, anzi spero sia possibile ottenere risultati
analoghi per tutte le drammatiche crisi lavorative dell'Appennino".
Per
Massimo
Gnudi,
consigliere metropolitano delegato allo Sviluppo economico, Turismo,
Politiche del lavoro e Politiche per l'Appennino bolognese "Sulla
vicenda c'è stato un forte impegno da parte dei diversi livelli
Istituzionali a partire dal Governo, dalla Regione, dalla Città
Metropolitana, dall'Unione dell'Appennino Bolognese e dal Comune.
Sono stati messi in campo con la collaborazione delle Associazioni di
Categoria e le Organizzazioni Sindacali strumenti nuovi come il Patto
Territoriale per il Lavoro, lo studio sulle opportunità
imprenditoriali realizzabili in Appennino e importanti risorse per la
formazione. In queste settimane sono in corso gli incontri con i
lavoratori per verificare la loro disponibilità a partecipare a
corsi di formazione specializzati per fornire concrete occasioni di
nuova occupazione. Questi impegni sono monitorati costantemente,
ovviamente ci vorrà tempo per vedere i risultati di questi sforzi."
3 commenti:
SUAP, Tanari, Gnudi: BLA, BLA, BLA, BLA, BLA, BLA, BLA???
alla fine ci vorranno piu treni verso nord
la soluzione è la galleria Vergato - Val di Setta che accorcerà il percorso delle merci prodotte dalla Saeco e destinate all'estero.
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