Il Presidente del Consiglio ha inviato le sue 'ragioni' per il SI' e incita i 'suoi' a non mollare:
Mancano
venti giorni al voto del 4 dicembre sul referendum costituzionale.
Venti giorni che valgono venti anni. I venti anni di tentativi
falliti del passato. I venti anni di speranza che possono aprirsi se
l'Italia sceglierà il futuro e non la paura.
Non vi parlo per una volta di tutte le iniziative della settimana. Chi vuole può seguirle qui: www.facebook.com/matteorenziufficiale e sui canali del Governo.
Oggi mi limito a fare un augurio, un augurio a tutti voi e soprattutto a quelli che da tanto tempo condividono con me questa meravigliosa avventura.
Siamo al bivio decisivo, ragazzi, lo sappiamo. Molti di voi sono impegnatissimi in queste ore. Vanno casa per casa. Fanno il porta a porta. Organizzano eventi. Altri sono preoccupati. Tesi. I sondaggi dicono che il No sarebbe più forte del Sì, al momento (e che gli indecisi sono più forti del No e del Sì messi insieme, ma questa è un'altra storia). E qualcuno dunque è preoccupato. Qualcuno pensa che ci sarà un effetto Trump sul referendum.
Il mio augurio è di vivere questi venti giorni con un sorriso.
Divertitevi! Giocate all'attacco. Non lasciatevi circondare dalla paura.
C'è un ostacolo da superare, certo. Ma in fin dei conti siamo qui per questo.
Se ci pensate, quando siamo partiti sei anni fa, da un capannone abbandonato di Firenze, nessuno avrebbe mai scommesso mezzo centesimo su di noi. Ci guardavano come ragazzini ingenui e sprovveduti, forse sognatori. E il bello è che lo eravamo allora, lo siamo anche adesso.
Eppure oggi siamo qui. Pronti a fare quella riforma di cui tutti hanno sempre sottolineato l'urgenza ma che adesso molti leader politici contestano, rifiutano, ignorano. Tutti volevano le riforme. Noi le abbiamo fatte. Adesso gli altri non le vogliono più, chissà perché.
Abbiamo iniziato la nostra avventura partendo da questo messaggio: l'Italia deve essere più semplice. E la politica italiana deve essere più semplice. Meno parlamentari, meno rimborsi ai consiglieri regionali, meno enti inutili, meno burocrazia.
Adesso questi venti giorni non sono uno stress: sono i nostri venti giorni. Attendiamo da sempre questi venti giorni. Sono i venti giorni che aspettiamo da anni. Giochiamoceli. Con il sorriso sulle labbra, andando incontro agli indecisi, spiegando il quesito, confrontandoci con tutti.
Noi non siamo qui per galleggiare, come hanno fatto generazioni di politici prima di noi.
Noi non siamo qui per vivacchiare, ma per cambiare.
Noi non siamo qui per inseguire un vitalizio, ma per dare un futuro ai nostri figli.
La maggioranza silenziosa degli italiani sta con noi. Sia quelli che votano altri partiti (qui il mio appello ai leghisti e ai cinque stelle), sia quelli che non votano più. Ma bisogna coinvolgerli. E per farlo occorre uno sforzo di tutti. Un impegno deciso e sorridente di ciascuno di noi.
Questa è - banalmente - la più grande occasione che abbiamo per dare all'Italia un domani.
Non buttiamola via. Non impauriamoci se gli altri ci attaccano: è ovvio che chi difende i propri privilegi ci attacca. Indossiamo il sorriso più bello e gustiamo questi ultimi venti giorni di campagna.
Basta un sì e l'Italia cambia davvero.
Con il no tutto rimane fermo immobile.
Andiamo incontro alla gente e dimostriamo che la politica serve a cambiare qualcosa, non solo a stipendiare qualcuno. La mia email, la sapete: matteo@governo.it
Quella del comitato per far sapere che ci siete e cosa state facendo: eventi@bastaunsi.it
Un abbraccio e buona settimana a tutti.
Con il sorriso più grandeMatteo
Non vi parlo per una volta di tutte le iniziative della settimana. Chi vuole può seguirle qui: www.facebook.com/matteorenziufficiale e sui canali del Governo.
Oggi mi limito a fare un augurio, un augurio a tutti voi e soprattutto a quelli che da tanto tempo condividono con me questa meravigliosa avventura.
Siamo al bivio decisivo, ragazzi, lo sappiamo. Molti di voi sono impegnatissimi in queste ore. Vanno casa per casa. Fanno il porta a porta. Organizzano eventi. Altri sono preoccupati. Tesi. I sondaggi dicono che il No sarebbe più forte del Sì, al momento (e che gli indecisi sono più forti del No e del Sì messi insieme, ma questa è un'altra storia). E qualcuno dunque è preoccupato. Qualcuno pensa che ci sarà un effetto Trump sul referendum.
Il mio augurio è di vivere questi venti giorni con un sorriso.
Divertitevi! Giocate all'attacco. Non lasciatevi circondare dalla paura.
C'è un ostacolo da superare, certo. Ma in fin dei conti siamo qui per questo.
Se ci pensate, quando siamo partiti sei anni fa, da un capannone abbandonato di Firenze, nessuno avrebbe mai scommesso mezzo centesimo su di noi. Ci guardavano come ragazzini ingenui e sprovveduti, forse sognatori. E il bello è che lo eravamo allora, lo siamo anche adesso.
Eppure oggi siamo qui. Pronti a fare quella riforma di cui tutti hanno sempre sottolineato l'urgenza ma che adesso molti leader politici contestano, rifiutano, ignorano. Tutti volevano le riforme. Noi le abbiamo fatte. Adesso gli altri non le vogliono più, chissà perché.
Abbiamo iniziato la nostra avventura partendo da questo messaggio: l'Italia deve essere più semplice. E la politica italiana deve essere più semplice. Meno parlamentari, meno rimborsi ai consiglieri regionali, meno enti inutili, meno burocrazia.
Adesso questi venti giorni non sono uno stress: sono i nostri venti giorni. Attendiamo da sempre questi venti giorni. Sono i venti giorni che aspettiamo da anni. Giochiamoceli. Con il sorriso sulle labbra, andando incontro agli indecisi, spiegando il quesito, confrontandoci con tutti.
Noi non siamo qui per galleggiare, come hanno fatto generazioni di politici prima di noi.
Noi non siamo qui per vivacchiare, ma per cambiare.
Noi non siamo qui per inseguire un vitalizio, ma per dare un futuro ai nostri figli.
La maggioranza silenziosa degli italiani sta con noi. Sia quelli che votano altri partiti (qui il mio appello ai leghisti e ai cinque stelle), sia quelli che non votano più. Ma bisogna coinvolgerli. E per farlo occorre uno sforzo di tutti. Un impegno deciso e sorridente di ciascuno di noi.
Questa è - banalmente - la più grande occasione che abbiamo per dare all'Italia un domani.
Non buttiamola via. Non impauriamoci se gli altri ci attaccano: è ovvio che chi difende i propri privilegi ci attacca. Indossiamo il sorriso più bello e gustiamo questi ultimi venti giorni di campagna.
Basta un sì e l'Italia cambia davvero.
Con il no tutto rimane fermo immobile.
Andiamo incontro alla gente e dimostriamo che la politica serve a cambiare qualcosa, non solo a stipendiare qualcuno. La mia email, la sapete: matteo@governo.it
Quella del comitato per far sapere che ci siete e cosa state facendo: eventi@bastaunsi.it
Un abbraccio e buona settimana a tutti.
Con il sorriso più grandeMatteo
8 commenti:
una penacchia gigante vi seppellirà!!!!!!
io la mattina appena mi alzo mollo.
altrimenti resto costipato tutto il giorno.
...cosa non si fa per la pagnotta...
L'alchimia copre il disastro
Siamo a metà novembre, guardare i dati di settembre, mentre già ci sono quelli di ottobre, non è il modo migliore per capire come stiamo
Poveri Incapaci del Governo!!!E pensare che,per riemergere,ci vorrebbe così poco!!!Ma,questo Sinistro Regime,non vuole!!Perché??Ovviamente perché ,in questo modo,può tenere a bada il Popolo!!!Tutti Poveri Uguali,è il loro Motto!!Perchè???Usate il Cervello e rispondetevi!!!Basta guardarsi intorno,per capirlo!!Anche se,ormai,i Regimi stanno sparendo!!!!
Altro che ripresa: la crescita è ferma e salgono le tasse
Il pil rallenta e il governo spera nello shopping natalizio. Confermato l'aumento della Tari
IL PEPERONCINO PICCANTE non VA INFILATO, VA TRITATO ED INGERITO A PICCOLE DOSE, fate un pò come vi pare
Se Renzi ha ottenuto questo meraviglioso risultato, è merito dell'attuale Costituzione, non di quella futura, quindi se volete che l'Italia vada sempre meglio votate NO così Renzi lavorerà bene come sta dicendo di fare.
Renzi assomiglia sempre di più a quel generale iracheno, che con i carri armati alle porte di Baghdad, continuava a parlare di rovinosa disfatta delle truppe nemiche......
Mi sentirei più sicuro se il paese fosse governato dalla Banda Bassotti. La situazione forse non migliorerebbe ma almeno la affronteremmo con il sorriso sulle labbra. Che cosa vi aspettate da una banda di pataccari patetici e indisponenti che bara persino sui propri nomi ( vedi Padoàn ) ? Solo lacrime, sudore e sangue. E rabbia, tanta tanta rabbia...
L'aspetto più tragico della vicenda politica è che questo fantoccio venga etichettato di centro-sinistra, anzi di sinistra, nonostante gli accordi con Berlusconi (vedi il Nazareno), sebbene abbia nel suo governo spezzoni del centro-destra (Alfano, Lorenzin, Galletti), sia appoggiato dalla sempre presente Comunione e Liberazione (Formigoni, Lupi), galleggi grazie a Verdini e tutta la sua ciurma. Quando avrà finito di demolire ciò che resta delle Istituzioni, chiaramente quelli di destra non perderanno occasione nel ricordare la "bella" prova di governo fornita dalla sinistra con Renzi! Questi due falsi contendenti, più falsi che contendenti, prendono a calci l'Italia, una volta da destra e un'altra da sinistra senza assumersi mai le responsabilità e le conseguenze, ricadenti sui posteri. Non a caso siamo un popolo di sportivi...in poltrona, il cui piacere massimo è vedere come va a finire senza mai aver toccato palla.
Se vince il no, addio agli 80 euro», ha detto a Porta a porta la ministra Elena Boschi, madrina della riforma del Senato oggetto dell'imminente referendum. Dopo le lusinghe e le promesse, siamo al ricatto: se non mi voti me la pagherai, in contanti. Adesso abbiamo la prova di a che cosa servissero gli 80 euro concessi da Renzi alla vigilia delle elezioni europee: a comprare voti. Altro che ripresa e rilancio di consumi: io ti compro, e se cambi idea ti vendo. Ottanta euro è il nostro prezzo secondo il duo Renzi-Boschi. Ottanta euro è il prezzo della Costituzione.
E no, cara Boschi. Il nostro prezzo è più alto, molto più alto, talmente alto che lei, il suo premier e il suo governo non potete pagarlo. Nelle vostre casse, piene di soldi nostri, non ci sono abbastanza euro. Comprare la buonafede dei cittadini per poi lasciarli in mutande è un vizio diffuso da quelle parti, come dimostra la vicenda di Banca Etruria, cassaforte di famiglia.
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