mercoledì 7 gennaio 2015

Gli ungheresi danno un esempio a ogni cittadino indifeso dell’Unione Europea.



Lettera di Kovacs Andras, cittadino ungherese, al popolo italiano sulla situazione in Ungheria


„…Nonostante sopra la galea,

E sotto la corrente dell’acqua,

Comunque è l’acqua che domina!”


Le righe di valore eterno di Petőfi Sándor, poeta nazionale iconico, guida spirituale nella lotta per la libertà ungherese e nella rivoluzione, sono un’ottima metafora per illustrare che Orbán Viktor ed il suo governo, nonostante i  combattimenti difficili è destinato alla vittoria, perché è ‘l’acqua’, cioè il popolo, che domina.

Gli ungheresi negli ultimi quattro anni e mezzo con l’aiuto del primo ministro  Orbán Viktor ed il suo governo hanno dimostrato che è possibile governare  tutelando i valori nazionali e supportando i cittadini indifesi. E poi tutto  ciò è stato eseguito da parte del governo con un controvento economico,  politico e di media. Questo controvento non tirava solo dai postcomunisti e  dall’opposizione ungherese ‘volgarliberale’ a favore del capitale monetario,  ma anche dai leader dell’Unione Europea. Comunque la nuova vittoria a due terzi dei consensi di Orbán Viktor e del Fidesz-KDNP partito conservatorio-cristiano, nel 2014 non solo conferma la correttezza della sua politica e il fatto che esso è  supportato dal popolo ma nello stesso momento dà anche speranza ad  altri cittadini che si trovano in balia dell’Unione Europea.

La vittoria di Orbán Viktor e del suo partito aveva tanti fattori importanti.
Tuttavia la riduzione delle spese ed il salvataggio dei mutuatari in valuta  estera sono i principali tra i fattori del successo. Entrambi erano criticati  con enorme veemenza non solo da parte dell’opposizione di sinistra ungherese ma  anche dalle banche multinazionali e dall’Unione Europea sotto l’influenza tedesco-francese. Questo ultimo fatto ci sorprende solo fino a quando non scopriamo che le aziende dei servizi pubblici ungheresi sono in possesso di  aziende di servizi pubblici tedesco-francesi i cui proprietari sono lo Stato  tedesco e lo Stato francese. Ricapitolando: l’azienda dei servizi pubblici  tedesca in Germania poteva vendere il suo servizio ad un prezzo più basso  grazie al profitto extra prodotto in Ungheria. Questo è stato compromesso dalla  politica di Orbán Viktor, per questo hanno attaccato la sua persona e il suo  governo le organizzazioni dell’Unione Europea sotto l’influenza tedesco- francese.
 La battaglia sta per finire, le utilità straniere sono costrette a  lasciare l’Ungheria. Nell’ultimo decennio e mezzo hanno esportato miliardi di  euro di profitto dal paese.

Anche la battaglia per le famiglie ungheresi che si trovano in balia delle  banche multinazionali è a un buon punto dal punto di vista degli ungheresi,  anche se non è ancora finita. La storia ha inizi nel 2002 e dobbiamo illustrare  gli stadi principali per capire perché il governo ungherese ha ragione e per  vedere chiaramente che il funzionamento disumano delle banche multinazionali  significava il ritorno dei ladri e del capitalismo selvaggio del 1800.



Premesse

La storia comincia agli inizi del 2000, nel periodo del primo governo Orbán.
Dopo la perdita inaspettata del blocco comunista-liberale nel 1998, l’Ungheria  doveva essere rialzata dalle rovina da parte dell’allora più giovane primo  ministro dell’Europa, Orbán Viktor. Esso era deciso a migliorare sensibilmente  la situazione delle famiglie ungheresi con figli. A questo proposito ha deciso  di introdurre il prestito in Fiorini ungheresi scontato e sovvenzionato dallo  stato per l’acquisizione di immobili inoltre ha incentivato le famiglie ad  avere figli con altri tipi di sovvenzioni social - politiche. Dopo le elezioni  del 2002 perse per manipolazioni politiche e truffa il nuovo governo comunista-liberale, -dopo che quasi ogni suo membro ha usufruito ancora del credito  sovvenzionato dallo stato per acquistare immobili- in un batter d’occhio ed  inaspettatamente ha cancellato ogni sovvenzione ed aiuto per l’acquisizione di  una casa. Oggi si sa che tutto quanto è stato fatto per la pressione delle  banche multinazionali che finanziavano la campagna dei partiti liberali e  comunisti e anche il primo ministro dell’epoca, Medgyessy Péter era uno che si  è semplicemente spostato dalla sedia del mondo bancario internazionale nella  sedia del capo del governo.

Per le famiglie medie ungheresi con questa mossa è diventato irraggiungibile  un mutuo ragionevole per una casa perché le banche davano il credito in Fiorini  con un interesse insostenibile. In quel periodo hanno iniziato le banche ad  incentivare le famiglie indifese ad utilizzare dei prestiti in valuta estera  che già esistevano ed erano autorizzati, ma nessuno ne usufruiva. Nel paese  dotato di bassa cultura economica a nessuno è venuto in mente il rischio del  tasso del cambio della valuta. Anche perché le banche, nonostante
fossero  obbligate non l’hanno comunicato ai mutuatari. Anzi, mettevano in risalto che  era meglio diventare mutuatari con le valute estere sicurissime anziché in fiorini di valore variabile. Il governo nel frattempo ha fatto dismettere con  metodi mafiosi il capo indipendente dell’autorità di vigilanza finanziaria, il  sig. Szász Károly. Per sostenere l’argomentazione delle banche il ministro  delle finanze ha anche confermato che nel 2005 l’Ungheria sarebbe entrata nella zona dell’euro. Le banche che fornivano il prestito ne hanno approfittato convincendo le persone ingenue di utilizzare i prestiti in valuta estera,
soprattutto in euro. Il progetto è stato perfetto e già alla stipula del  contratto hanno truffato i clienti in vari modi. L’affare fioriva nonostante l’ entrata nella zona dell’euro non solo non è avvenuta nel 2005, ma neanche oggi.
Il fallimento è arrivato con la crisi mondiale del 2008. Il tasso di cambio del  fiorino ungherese è fortemente e continuamente indebolito nei confronti di quelle valute estere in cui hanno richiesto il prestito. Il governo comunista liberale in crisi di legittimazione totale anziché supportare le famiglie si è  dichiarato dalla parte delle banche e con i suoi atti economico-politici errati  ha fatto approfondire la crisi ulteriormente. Per culminare la situazione, il governo comunista liberale prima del suo fallimento nel 2010 ha ancora
richiesto un enorme prestito al FMI e l’ha sparpagliato. Con i soldi in  prestito ha aiutato solo le banche che lavoravano già con un enorme profitto e  non ha sgravato per niente la popolazione.

Era in rischio la casa, l’abitazione e insomma la vita, di centinaia di migliaia di famiglie ungheresi. Erano di tutti i giorni i suicidi per l’ incapacità di pagare il mutuo della casa, migliaia di famiglie si sono disgregate perché uno dei membri cercava lavoro all’estero per pagare il mutuo in Ungheria. Le rate del mutuo in valuta estera erano altissime, in pratica sono diventate dei prestiti di usurai. Nonostante il mutuatario
continuasse a  rimborsare per anni le rate, a causa del tasso di cambio indebolito nel 2010 il capitale del debito ha superato il prestito stesso, anzi in tanti casi anche il  valore dell’immobile.



LA LOTTA DEL FIDESZ PER LE PERSONE

In questa situazione impossibile il partito Fidesz-KDNP con la guida di Orbán  Viktor ha promesso alle persone che se sarebbe entrato in governo avrebbe  salvato i mutuatari in valuta estera. Nel maggio del 2010 è crollato il partito  postcomunista ed i liberali si sono sciolti. Ha ripreso il potere il governo  Orbán che prima ha stabilizzato la situazione nel paese finanziariamente  dissanguato dopodiché ha iniziato ad aiutare le famiglie ungheresi in  difficoltà. Gli esperti del governo hanno indicato quei punti del
prestito in  valuta estera che non combaciavano con l’onesta, la buona fede e con lo stato  di diritto. Come primo passo il governo ha considerato le banche come partner e  ha proposto un accordo in cui avrebbero suddiviso equamente gli oneri tra le  banche, il governo ed i mutuatari. Invece le banche multinazionali, che  vogliono la caduta del governo Orbán, non erano disposte a rinunciare ai  profitti extra e anziché ottenere un accordo tiravano per le lunghe e in  braccetto con l’opposizione ungherese da Bruxelles hanno fatto un attacco  contro il governo legale ungherese. Orbán però anziché ritirarsi ha reagito e come primo passo ha emanato il pagamento anticipato a un tasso di cambio medio  fisso e contemporaneamente ha vietato l’utilizzo dello spread di tasso sleale.
Le banche anziché arrendersi in tutti i modi possibili cercavano di ostacolare  il pagamento anticipato che infatti alla fine proprio per questo motivo è stato utilizzato da pochi.

Successivamente nel 2012 il governo Orbán ha invitato di nuovo le banche a  fare le trattative offrendogli un nuovo accordo. Le banche anche questa volta anziché trovare un accordo hanno tirato per le lunghe e hanno scelto l’attacco  totale. A questo punto il governo ungherese ha deciso di risolvere il problema  dei mutuatari in valuta estera anche contro le banche con dei metodi più duri ma utilizzando strumenti giuridici legali. Osservando dettagliatamente tutti i  punti vulnerabili dei contratti originali dei prestiti in valuta estera sono  state trovate delle lacune giuridiche nelle banche. A lungo esisteva il dubbio  se si poteva veramente parlare di prestito in valuta estera perché le banche  facevano i conti in valuta estera ma in realtà non hanno mai acquistato valuta  estera e anche il prestito è stato rilasciato in ogni caso in Fiorini ungheresi. In più già all’epoca hanno truffato i clienti con la differenza di  prezzo tra l’acquisto e la vendita della valuta estera che successivamente è  stata aggiunta ad ogni rata mensile. Tra le varie cose il governo ha trovato  illegale questo fatto.

Infine il legislatore, creando le leggi in più punti ‘ha pasticciato’ nei  contratti di mutuo già di per sé unilaterali e sproporzionatamente negativi per  i mutuatari. Retroattivamente è stato cancellato l’uso dello spread di tasso  inoltre sempre retroattivamente è stato proibito l’aumento degli interessi ingiustificato che in prativa era uguale alla modifica unilaterale dei  contratti. Naturalmente le banche come anche precedentemente non volevano  accettare tutto ciò. Il legislatore ha dato la possibilità alle banche di
fornire la prova in giudizio che nel caso dei contratti non hanno aumentato gli  interessi ingiustificatamente ed unilateralmente. Praticamente ogni istituzione  finanziaria ha colto l’occasione di usufruire di questa possibilità ma a primo grado i giudici ungheresi quasi in ogni caso hanno dato ragione al governo,  quindi ai mutuatari. Entro oggi ci sono stati anche alcuni processi di secondo grado quindi dei giudizi finali, perciò le banche possono prepararsi che nei mesi successivi dovranno retroattivamente accreditare sui conti dei mutuatari gli importi fatti pagare indebitamente.



COSA CI PORTA IL FUTURO ?

La lotta non è ancora finita perché le banche multinazionali non sono disposte a rinunciare al profitto extra e non si accontentano del profit bancario leale.
Esse hanno iniziato le querele sopra indicate consapevoli del fatto che non potevano vincerle. In base alle normative questo era evidente. Tutto quanto serviva solo per usufruire di tutti i rimedi giuridici nazionali in accordo con le normative dell’Unione Europea per poter attaccare le leggi del governo ungherese al tribunale dell’Unione Europea. Perché si stanno preparando a questo. Quella lotta sarà l’ultima.

La posizione ferma e decisa del governo ungherese per la difesa dei propri cittadini può dare un esempio a tutti i governi che a causa di un timore di attacchi politici finora non ha avuto il coraggio di affrontare le
aziende multinazionali che paralizzano le persone. Naturalmente sappiamo anche in  Ungheria che non tutte le aziende multinazionali svolgono attività economica sleale, ma l’esempio serve per far capire che è possibile difendere gli interessi dei comuni cittadini anche contro le grandi aziende a livello  mondiale. Questo può dare speranza e forza a tutti i cittadini dell’Unione che si sentono indifesi. Adesso serve solo che sempre più partiti e governi seguano l’esempio di successo del governo ungherese guidato da Orbán Viktor. Perché non  dobbiamo dimenticare: alla fine il popolo è che domina!


TERZA VOTAZIONE NEL GIRO DI POCHI MESI PER GLI UNGHERESI CHE DOMENICA 12 OTTOBRE HANNO VOTATO PER LE ELEZIONI SINDACALI

Nell'aprile di questo anno gli ungheresi si sono trovati per votare le  elezioni nazionali e la popolazione tutta assieme ha votato per i 2/3 il  partito Fides,in maggio si sono svolte le elezioni politiche europee dove il
partito Fides ha vinto con la maggioranza di voti e adesso per la terza volta  nel giro di pochi mesi la popolazione é stata chiamata per le elezioni sindacali dove per la grande maggioranza quasi in tutte le regioni ha vinto il  partito Fides.
Questa é la dimostrazione chiara e lampante che la popolazione é  vicina, appoggia e sostiene il proprio governo e il proprio capo del governo  Orbán Viktor.

Contatti: bundi01@vipmail.hu

Kempf Károly Ignác
Kovács András

9 commenti:

Maren von Appen ha detto...

Signor Fabbriani, perché continua a dare spazio alla pubblicità per questo partito xenofobo, populista e filonazista? E cosa c'entra con le "notizie della valle del Reno e del Setta"?
Cordiali saluti
Maren von Appen

Anonimo ha detto...

Un sincero ringraziamento al signor Fabbriani per la pubblicazione di questi appelli che arrivano dall’unico popolo europeo libero, e che purtroppo in itaglia risuonano come “vox clamantis in deserto”.

Anonimo ha detto...

E V V I V A

C A R L O

C O N T I


http://www.ilgiornale.it/news/politica/strage-parigi-boldrini-non-confondere-assassini-e-musulmani-1080728.html

Anonimo ha detto...

ma che esempio volete dare se manco sapete come siete girati.

Anonimo ha detto...

Fabbriani, manca un commento sulla melinda

Cesare Zecca ha detto...

> partito xenofobo

Essere xenofobi e in particolare, anti islamici, in questo disastro catastrofico del neoreligiosismo massmigrazionista, globalista,in questo nuovo oppio dei popoli della religione marxista che si aggiunge a quella cattolica, e al terribile inquinamento delle menti che esse propagano, con la negazione della storia, della scienza e della conoscenza, del razionalismo scientifico e opporsi, in primis concettualmente alla sciagurata balcanizzazione in atto dei paesi europei, e' un atto ecologico e civico di straordinario valore.

Non vi entra in testa cio' che e' straordinariamente noto in sociologia ovvero che le societa' multietniche sono straordinariamente instabili ed esplosive non appena le risorse iniziano a calare rispetto alle necessita'.
Guarda caso sia l'Italia che la Germania hanno GIA' ORA deficit ecologici estremamente pesanti e sono destinazione di violentissime migrazioni di massa.

Opporsi e resistere ai problemi, NON favorirli, sostenerli, aggravarli!

Anonimo ha detto...

In effetti questo sproloquio ha a che fare con le valli di Reno e Setta come i cavoli a merenda: facciamo che adesso prendiamo un qualsiasi sito locale ungherese a raglio e gli mandiamo qualche sproloquio di Renzie, e vediamo se pubblicano qualcosa!

Anonimo ha detto...

non serve arrivare a Renzi
Bastano krapfen e zecca per decidere di non investire i propri denari qui.

Anonimo ha detto...

Ogni persona che ama il proprio paese e difende la sua sovranità nazionale è degna del massimo rispetto, sia che sia della vallata del Reno sia che sia ungherese, pertanto leggo sempre volentieri gli scritti di Kovacs Andras.
Fabbriani non si lasci censurare dai mondialisti.
Vitaliano