Una statuetta in bronzo raffigurante un guerriero
etrusco, trafugata dal Museo Civico Archeologico di Bologna nel 1963, è stata
ufficialmente restituita all’istituzione museale grazie all’attività dei
Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale (TPC).
La cerimonia di riconsegna si è svolta alla presenza
delle autorità civili e militari della provincia. Il manufatto è stato
consegnato dal comandante del Nucleo Carabinieri TPC di Bologna alla direttrice
del Museo.
Il recupero dell’opera è stato
possibile grazie alla cooperazione internazionale tra il Comando Carabinieri
Tutela Patrimonio Culturale, l’Ufficio del Procuratore distrettuale di New York
e la Homeland Security Investigations statunitense. Le autorità americane hanno
segnalato il ritrovamento della statuetta, consentendo l’avvio delle procedure
per il rimpatrio e la restituzione all’Italia di un bene archeologico provento
di scavi illeciti, ricettazione ed esportazione illegale.
Le indagini hanno ricostruito
l’attività di un sodalizio criminale composto anche da soggetti italiani, che
si avvaleva di tombaroli per saccheggiare siti archeologici poco sorvegliati. I
reperti venivano successivamente ripuliti, restaurati e corredati da false
attestazioni di provenienza, prima di essere immessi nel mercato internazionale
attraverso case d’asta, musei e gallerie.
Al termine
delle complesse attività investigative, i Carabinieri del TPC hanno accertato
la corrispondenza tra la statuetta rinvenuta negli Stati Uniti e quella
sottratta al Museo bolognese oltre sessant’anni fa, rendendo possibile la
restituzione dell’opera alla collettività e la sua futura esposizione al
pubblico.
