sabato 20 dicembre 2025

Debutta 'Bernina', una nuova varietà di mela nata all'Università di Bologna

Frutto della ricerca insieme alla Fondazione Fojanini di Sondrio e Ersaf Lombardia

 


Debutta in questi giorni in Valtellina 'Bernina', la nuova varietà di mela nata all'Università di Bologna.

Il frutto, spiegano dall'ateneo emiliano, risulta "croccante, succoso, con buccia rosa-rosso brillante e sapore dolce-acidulo ed è il risultato di anni di ricerca sviluppati dal Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari dell'Alma Mater insieme alla Fondazione Fojanini di Sondrio, Ersaf Lombardia e i produttori del territorio".

Nel dettaglio, viene evidenziato in una nota, la varietà è stata ottenuta incrociando Primiera e Cripps Pink. Scelta nel 2020 dalla Fondazione Fojanini con il sostegno di Regione Lombardia, è stata sperimentata in campo per creare una filiera produttiva esclusiva in Valtellina, dove esprime il massimo potenziale grazie alle condizioni climatiche del territorio.

"È una grande soddisfazione poter contribuire a un progetto complesso di sviluppo territoriale", dicono Roberto Gregori, Stefano Tartarini e Silviero Sansavini, che hanno sviluppato il progetto all'università bolognese. "Oggi vediamo con soddisfazione Bernina nei primi punti vendita valtellinesi e lombardi, ma è solo il primo passo - osserva nella nota Fernando Baruffi, presidente della Fondazione Fojanini - : il territorio produce la mela in esclusiva e saremo impegnati nel promuoverla". (ANSA)  

venerdì 19 dicembre 2025

In crescita il turismo sull'Appennino emiliano-romagnolo

 Fino ad ottobre 2025 aumento del 12,8%, Cimone e Corno alle Scale verso l'apertura

 


L'Appennino emiliano-romagnolo ha registrato nei primi dieci mesi del 2025 un aumento delle presenze del 12,8% rispetto al 2024.

I turisti italiani sono cresciuti del 14,78%, gli stranieri del 7,2% secondo i dati provvisori Istat sui comuni montani.

La crescita ha riguardato sia il settore alberghiero che l'extralberghiero, su cui quest'anno ha inciso anche la rilevazione del Cin, il codice identificativo nazionale. La Regione rilancia la Campagna neve con bollettini su meteo, piste e impianti aperti, mentre le prenotazioni per le festività natalizie nei comprensori sciistici del Cimone e del Corno alle Scale fanno ben sperare.
    Il Cimone, prima stazione ecogreen dell'Appennino, riapre il 20 dicembre con numerosi impianti attivi nelle aree di Passo del Lupo, Lago della Ninfa, Cimoncino e Polle. Il Corno alle Scale riapre il 24 dicembre. A Natale sarà inaugurata la nuova seggiovia Cavone-Rocce insieme all'ammodernamento del sistema di innevamento programmato sulle piste Tomba 2 e Corno Alto. Con le nuove torri di innevamento di ultima generazione sarà possibile innevare l'80% del comprensorio in 100-120 ore, migliorando l'affidabilità della stagione.
    Dal 2021 la Regione ha investito 8,1 milioni di euro sul Corno alle Scale e 10,9 milioni sul Cimone per impianti e stazioni sciistiche. "I dati dei primi dieci mesi del 2025 - dice l'assessora regionale al turismo Roberta Frisoni - confermano che il lavoro avviato sta dando risultati concreti, soprattutto sui mercati esteri e sulla qualità del turismo. La Regione ha investito in modo strutturale sulla sicurezza, sulla modernizzazione degli impianti e sulla continuità gestionale delle stazioni invernali".
    "Il nostro Appennino - aggiunge il presidente Michele de Pascale - è un luogo di grande bellezza con una gestione dei servizi di qualità La nostra montagna conserva identità e cultura, un patrimonio ambientale, un'arena sportiva e una risorsa economica e turistica. Continueremo a stare al fianco di chi con il suo lavoro contribuisce a mantenere attrattivo e vivo il nostro Appennino".
    L'Appennino punta anche sugli eventi sportivi per destagionalizzare il flusso turistico, a partire dal Giro d'Italia con l'arrivo di una tappa al Corno alle Scale. (ANSA)

 

Ban Nadèl, Bela Zant 2025: il Natale tradizionale bolognese torna nel cuore del Quadrilatero

 



Secondo appuntamento con Ban Nadèl, Bela Zant 2025, la rassegna dedicata al Natale tradizionale bolognese, in programma domani, sabato 20 dicembre 2025, alle ore 11 all’Angolo di Padre Marella, nel Quadrilatero del centro storico, davanti alla storica Salsamenteria Tamburini, all’incrocio tra via Caprarie e via Drapperie.

Nel luogo simbolo della solidarietà cittadina, dove Padre Olinto Marella (1882-1969) per anni chiese l’elemosina a favore dei bambini poveri e delle famiglie più fragili, la tradizione natalizia si rinnova tra musica, dialetto e beneficenza. Un impegno proseguito nel tempo anche dai suoi successori, a partire da Padre Gabriele Digani, scomparso nel 2021.



L’iniziativa è organizzata dall’Opera Padre Marella con il contributo e il sostegno di Confesercenti Bologna. A fare da protagonista sarà Babbo Natale, affiancato da zirudele, canzoni in dialetto petroniano, scambi di auguri e la tradizionale distribuzione di vin brulé, a offerta libera. L’intero ricavato sarà devoluto all’Opera Padre Marella.

Sul palco si alterneranno volti noti dello spettacolo legati a Bologna: Marino Bartoletti, che intratterrà il pubblico con il suo “Musichiere”, insieme al Duo Idea (Daniele Mignatti e Adriano Battistoni), reduci da Zelig; il Duo Torri (Giacomo Guerrieri e Cristiano Zampighi); Matitaccia, alias Giorgio Serra; e infine Paolo Cevoli, celebre per il personaggio di Palmiro Cangini, assessore di Roncofritto.

«Con il Ban Nadèl, Bela Zant – spiega Giovanni Tamburini, patron della storica salsamenteria e socio Confesercenti Bologna – vogliamo difendere e valorizzare le tradizioni che hanno sempre animato il Natale sotto le Due Torri. È un modo per preservare usanze e riti che fanno parte dell’identità della città. Finché potrò, continuerò a sostenere questa iniziativa che ogni anno richiama centinaia di cittadini e turisti».

Consegnata al Museo Archeologico di Bologna una statuetta etrusca rubata nel 1963

 



Una statuetta in bronzo raffigurante un guerriero etrusco, trafugata dal Museo Civico Archeologico di Bologna nel 1963, è stata ufficialmente restituita all’istituzione museale grazie all’attività dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale (TPC).

La cerimonia di riconsegna si è svolta alla presenza delle autorità civili e militari della provincia. Il manufatto è stato consegnato dal comandante del Nucleo Carabinieri TPC di Bologna alla direttrice del Museo.

Il recupero dell’opera è stato possibile grazie alla cooperazione internazionale tra il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, l’Ufficio del Procuratore distrettuale di New York e la Homeland Security Investigations statunitense. Le autorità americane hanno segnalato il ritrovamento della statuetta, consentendo l’avvio delle procedure per il rimpatrio e la restituzione all’Italia di un bene archeologico provento di scavi illeciti, ricettazione ed esportazione illegale.

Le indagini hanno ricostruito l’attività di un sodalizio criminale composto anche da soggetti italiani, che si avvaleva di tombaroli per saccheggiare siti archeologici poco sorvegliati. I reperti venivano successivamente ripuliti, restaurati e corredati da false attestazioni di provenienza, prima di essere immessi nel mercato internazionale attraverso case d’asta, musei e gallerie.

Al termine delle complesse attività investigative, i Carabinieri del TPC hanno accertato la corrispondenza tra la statuetta rinvenuta negli Stati Uniti e quella sottratta al Museo bolognese oltre sessant’anni fa, rendendo possibile la restituzione dell’opera alla collettività e la sua futura esposizione al pubblico.



 

 

 

Cuccioli venduti online illegalmente: sequestrati sette Maltipoo a Casalecchio di Reno

 



Sette cuccioli di Maltipoo, meticci tra barboncino e maltese, venduti illegalmente attraverso annunci online, sono stati sequestrati nel corso di un’operazione congiunta condotta dal Nucleo Carabinieri CITES di Bologna e dai veterinari dell’Azienda USL di Bologna.

Gli animali erano privi di qualsiasi documentazione idonea a dimostrarne la lecita introduzione in Italia da Paesi terzi, in violazione della normativa vigente. Le indagini hanno accertato che i cuccioli, pubblicizzati come nati in Italia, provenivano in realtà da Paesi dell’Est Europa e risultavano sprovvisti dei requisiti sanitari previsti dai regolamenti dell’Unione Europea.

Oltre alle sanzioni amministrative contestate ai responsabili, le autorità hanno disposto un blocco sanitario per prevenire il rischio di introduzione e diffusione di malattie infettive. Il traffico illecito di animali d’affezione rappresenta infatti un grave pericolo non solo per il benessere degli animali, ma anche per la salute pubblica.

I cuccioli sequestrati sono stati affidati a una struttura autorizzata, dove riceveranno le cure necessarie. Una volta concluso l’iter di confisca definitiva, saranno dati in adozione a famiglie selezionate in grado di garantire loro condizioni di vita adeguate.

In vista delle festività natalizie, le autorità invitano alla massima attenzione nell’acquisto di animali da compagnia. Diffidare di annunci online con prezzi troppo bassi o disponibilità immediata è fondamentale per evitare truffe e non alimentare il commercio illegale. La normativa italiana vieta la vendita o la cessione di cani e gatti non identificati e non iscritti all’anagrafe, così come quella di cuccioli di età inferiore ai 60 giorni. Per gli animali importati dall’estero, l’età minima è di 3 mesi e 21 giorni, con obbligo di vaccinazione antirabbica e passaporto sanitario.

Un cucciolo non è un regalo, ma un impegno a lungo termine: una scelta consapevole tutela il benessere degli animali e contribuisce a contrastare i traffici illegali, particolarmente diffusi durante il periodo natalizio.