mercoledì 26 gennaio 2022

Lepore incassa da FDI una prima bocciatura a soli 100 giorni dal suo insediamento: obbligo di ruolo o semplici constatazioni

 


La consigliera Marta Evangelisti sulla sua pagine face book scrive:

 

Dopo poco più di tre mesi, questa Amministrazione ha pensato di rendere alla città un primo resoconto di ciò che è stato posto in essere, suscitando una reazione non solo di questa opposizione, ma a quanto pare anche di qualche cittadino, che pure l’ha votata e che si è preso la briga di comunicare il proprio disappunto a mezzo stampa.  E a proposito di questi 100 giorni, sono tante le cose su cui vorremmo puntualizzare. Una banale, ma che tanto banale non è, riguarda il sindaco di strada. 

Dov’è il Sindaco di strada? In questi primi 100 giorni di governo, non vi è traccia del Sindaco di strada e gli uffici comunali non sono realmente scesi tra i cittadini. Il decantato sindaco di strada, tra la gente, con un progetto di livello internazionale, con politica competente e vicina alle persone, ci pare sia rimasto solo uno slogan elettorale, peraltro più volte utilizzato dagli esponenti del centro sinistra e quasi mai realizzato. Ed anche l’ufficio stesso del Sindaco è rimasto fisso presso le sedi istituzionali, Comune o Palazzo Malvezzi che sia, così come quello dei numerosi assessori e delegati. Quella settimana in cui gli uffici dovevano uscire da palazzo per ricevere ed ascoltare direttamente i cittadini, tra centri civici e quartieri, è una narrazione ad oggi assolutamente inesistente.

Tante poi le emergenze in realtà disattese e ancora da affrontare concretamente, manca un vero piano sulla sicurezza urbana – risse, aggressioni e spaccio imperversano - , ancora contingente il tema del degrado urbano, poche risposte per le fragilità e scarsa attenzione alle problematiche lamentate dalle famiglie ma anche dalle attività commerciali, soprattutto in questo specifico momento di difficoltà economica. 

A ciò si aggiungano anche le scelte assurde e scellerate sul Passante e sul Tram– rispetto cui nonostante anche i recenti autorevoli interventi, non vi è stata battuta di arresto, come invece sarebbe stato auspicabile e come tenacemente abbiamo richiesto. 

Nessuna soluzione per aeroporto e il People Mover sta assumendo i contorni di una commedia tragicomica, peccato però che a farne le spese siano i bolognesi.

Scelte quindi in continuità con la precedente amministrazione peraltro sbagliate lo vogliamo dire, e poi anche ritardi, pensiamo alle scuole Carracci inagibili dal 2010, che dovevano essere pronte nel 2017 e che, forse lo saranno tra un paio d’anni oppure le scuole Rita Levi Montalcini. 

Ci sarebbe da parlare del Piano del Freddo, dei senza tetto e dei posti letto diminuiti. 

E che dire della gestione sanitaria. Tracciamento saltato, servizi scolastici dopo due anni non rispondenti alle esigenze delle famiglie: riduzione di orari, manca il personale, la dad ad intermittenza: ma soluzioni e proposte c’erano. 

C’è un corto circuito evidente tra le direttive dell’assessorato regionale e l’azienda, che si ripercuotono inevitabilmente sugli operatori sanitari: l’ultimo capitolo si è scritto in questi giorni, con la revoca, poi sospesa, dello screening con tamponi al personale sanitario. Ma abbiamo i reparti ancora chiusi; sono inequivocabili le notizie rilasciate dagli Istituti Rizzoli: l’agenda degli interventi urgenti è cancellata per fare fronte alla gestione ordinaria dei reparti ospedalieri chiusi. Dopo due anni è inaccettabile ed il Sindaco, ufficiale sanitario e presidente della CTSS metropolitana, ha la responsabilità della salute dei suoi cittadini e di quelli della provincia. E’ una responsabilità grandissima a cui questa amministrazione non può e non deve sottrarsi.  

In ultimo vorremmo ricordare, anche a futura memoria, come la vera partita si giochi con i fondi del PNRR e noi, francamente, non comprendiamo a che punto sia l’Amministrazione e nemmeno cosa accadrà. Attendiamo ancora la presentazione delle linee programmatiche. 

Marta Evangelisti conclude assicurando la sua disponibilità e quella della sua formazione politica a raccogliere istanze e problemi e a proporre soluzioni fattive nella speranza che la maggioranza le prenda in considerazione. 

 

Tre mesi di amministrazione sono pochi. L’auspicio che l’amministrazione  Lepore, come si suol dire, ‘si allacci i cordonetti,’ anche perché il buon giorno si vede dal mattino.

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