Sasso Marconi. L'orologio storico di Lagune è di nuovo in servizio
L'orologio
del campanile di Lagune ha ripreso servizio. Con diligenza segnala
all'intera comunità l'ora e la mezz'ora e le campane traducono
l'informazione con tanti rintocchi, quante sono le ore e se è la
mezza ora, aggiunge un rintocco della 'piccola'. Per consentire il
riposo indisturbato a chi ha scelto di vivere a Lagune per l'assoluta
tranquillità che garantisce nelle ore notturne, le segnalazioni
acustiche dell'orologio sono attive solo dal mattino al tramonto. Con
il ritorno dell'orologio si riallaccia anche uno dei 'cordoni' della
storia di Lagune, interrotta dalla perdita per guasto di uno degli
elementi che caratterizzava la frazione e la distingueva: il caro
'amico' del campanile. L'orologio infatti è con molte probabilità
'il più vecchio' del comune, precedente persino a quello del Borgo.
La torre civica di Sasso Marconi fu infatti realizzata nel 1882,
mentre quella di Lagune è più datata e ciò è testimoniato dal
fatto che dispone di una sola lancetta, quella delle ore. Era in
funzione quindi quando l'approssimazione del tempo poteva essere
anche di diversi minuti poichè la lancetta posizionata fra due ore
era già un elemento molto utile. D'altronde Lagune, prima della
realizzazione della Porrettana ( negli anni trenta dell'800), era un
centro di rilievo. Da Lagune passava la viabilità principale per
Porretta e Pistoia. La frazione disponeva dell'Ospitale, della
bottega, di un falegname e di un fabbro (servizi primari per una
economia rurale per il 95%) e su queste presenze contava l'intero
circondario comprese le frazioni di Mongardino e Medelana. Proprio a
colui che era il 'genio' della famiglia del fabbro, quella dei
Mattioli ( tuttora residenti a Lagune, di cui l'ultima erede è
ancora chiamata 'l'Anna di frab'), si deve l'opera d'arte. Realizzato
in una prima versione con particolari in legno ( materia più
facilmente addomesticabile alle lavorazioni, ma meno resistente
all'usura dello sfregamento) fu poi tutto riconvertito al ferro.
Merita far notare che gli ingranaggi, per avere una precisione
affidabile da 'orologio', richiedono calcoli complicati, affidati
allora a pochissimi abili artigiani con una capacità delle mani non
comune. Molto pregevole quindi l'opera del Mattioli, il 'genio
estroso' della comunità. Mi fa piacere ricordare che il grande
problema dell'epoca (essendo gli orologi realizzati a forza di lima)
spesso denunciavano 'svarioni' e venivano riallineati spesso.
In quegli anni il segnale orario della radio non esisteva, non esistendo
ancora la radio, per cui il compito veniva quindi affidato ai
mercanti del luogo, i mitici 'Galli', i quali settimanalmente, al
venerdì, si recavano a Bologna per i loro affari e regolavano in
quell'occasione il loro orologio a quello del Palazzo del Podestà.
Alla sera poi al rientro trovavano tutti i compaesani in possesso di
orologio, compreso il campanaro o il parroco, con il proprio
cipollone in mano in attesa dell'ora esatta alla quale tutti si
allineavano. Altri tempi, in cui l'orologio era un vanto e un
privilegio.
Ora
è bello curare e gustare il servizio di uno strumento antico e
risentire gli stessi rintocchi che organizzarono la vita dei nostri
antenati. Un grazie quindi alla famiglia Mattioli che ha provveduto
alla risistemazione, perchè non vada perso il lavoro del loro
geniale antenato e per ricordare Marina, una delle figlie dell'Anna
Mattioli, prematuramente scomparsa lasciando un grande vuoto non solo
nei famigliari. I rintocchi dell'orologio faranno ancora pensare ai
Mattioli, a Marina e al tempo che è trascorso non perchè
dimenticassimo chi ci ha preceduto, ma perchè raccogliessimo,
migliorandola, la loro eredità.
2 commenti:
Un grosso ringraziamento a Fabbriani che ci racconta il tempo che fu con le storie del passato.
L'orologio del campanile di Lagune, adesso, scandisce le ore attraverso un meccanismo a comado elettrico; i rintocchi sono registrati e diffusi per mezzo di altoparlanti a tromba. Lo storico bel meccanismo meccanico fu rubato e mai piü ricuperato circa cinque anni or sono, durante una sciagurata stagione di razzie simili.
Maurizio Barilli
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