Il responsabile della sanità della giunta regionale: «Certe mansioni vadano a tecnici e infermieri». Ma i camici bianchi lo stroncano. E c’è chi chiede le dimissioni
Dubbio
sollecita
L’assessore regionale alla
Sanità Sergio Venturi
«Il
medico vuole essere il burocrate, vuole essere lui a fare l’anamnesi
ma per quale motivo?». «I medici sono diventati degli impiegati».
«Le professioni sanitarie si devono muovere per rivendicare
autonomia e nuove responsabilità». «Se ci sono meno medici, a
parte le risorse che si liberano, un medico neo assunto costa 70mila
euro complessivamente, un infermiere 36mila, se mi vanno via due
medici ed io prendo due infermieri o tecnici, sapete quanti soldi che
possiamo distribuire ai medici e ai professionisti?». Sono alcune
delle frasi dell’intervento che l’assessore regionale alla Sanità
Sergio Venturi ha tenuto sabato al congresso nazionale della Fials,
la Federazione italiana autonomia locali e sanità, a Riccione. Frasi
che ieri sono rimbalzate nei siti, scatenando una gragnola di
reazioni inferocite da parte dei sindacati medici. In testa la
Federazione nazionale degli Ordini dei medici (parole «sconcertanti»,
le ha bollate il presidente Filippo Anelli che ha chiesto al
governatore Stefano Bonaccini di intervenire). La Lega in Regione
chiede le dimissioni di Venturi. L’unico a difenderlo è il
sindacato Fials, organizzatore dell’incontro.
Le polemiche
Quando
Venturi mette in discussione ciò che i medici fanno, e potrebbero in
futuro non fare più, scoppia la rivoluzione. È successo con la
vicenda ultra nota delle ambulanze su cui operano solo infermieri
specializzati: l’Ordine dei medici di Bologna ha radiato Venturi,
un provvedimento contro cui ci sono due ricorsi e soprattutto
un’inchiesta con la richiesta di rinvio a giudizio per i nove
medici che hanno votato il provvedimento disciplinare. Nel suo
discorso di sabato l’assessore parlava come presidente del Comitato
di settore delle Regioni. Toccando un tema a lui caro e non
certamente nuovo: la valorizzazione delle professioni sanitarie. E al
contempo criticando la burocratizzazione dei medici. «Quando mi sono
laureato, i medici andavano a fare le endovenose — ha detto Venturi
—, oggi vi fareste mai fare un prelievo da un medico? Tutte le
volte io voglio un infermiere». «Come è possibile — ha
proseguito Venturi — che in Italia i medici radiologi vogliono fare
delle cose che, quando vanno all’estero e vanno a vedere come
funzionano gli assetti organizzativi negli ospedali, non le fanno
perché si rifiutano di farle. E allora perché in Italia vogliono
continuare a farle? Perché non si possono fare i referti delle
ecografie da parte dei tecnici di radiologia? Insistete per quello,
se volete noi una mano ve la diamo».
Fuoco di fila contro l’assessore
Apriti
cielo. «Dimissioni subito! Se un assessore propone di disattendere
leggi e regolamenti vigenti è indispensabile che si faccia di lato»,
dichiara la Federazione delle Società Medico Scientifiche Italiane.
Anelli (Fnomceo) si rivolge a Bonaccini: «chiediamo un intervento
teso a rasserenare gli animi e a ripristinare il clima di
collaborazione compromesso dalle dichiarazioni del suo assessore,
smentendo ogni ipotesi di task shifting, di trasferimento di funzioni
tra professionisti, e convocando il Tavolo permanente istituito con
la Fnomceo». Anaao, Fp Cgil, Cisl medici, Fassid, Federazione
veterinari e medici, tutti contro Venturi. Alessandro Vergallo,
numero uno dell’Aaroi-Emac, si dice «pronto a scatenare una
pubblica campagna mediatica politicamente schierata espressamente
contro qualunque partito che metta in dubbio le nostre competenze
medico-specialistiche, in primis in vista delle varie elezioni
regionali che si svolgeranno nei prossimi mesi», a meno che Venturi
non faccia una «marcia indietro immediata». Ma non solo. Alcuni
esponenti della categoria medica avrebbero anche segnalato le frasi
di Venturi sia all’Autorità nazionale anticorruzione (Anac) sia al
comando dei Nas di Roma. L’ipotesi alla base dell’esposto è che
le parole di Venturi a favore di una maggior valorizzazione degli
infermieri possano costituire un’istigazione all’esercizio
abusivo della professione medica.
La precisazione
Venturi
cerca di correggere il tiro, rammaricandosi di non essere riuscito a
rendere «concetti che penso da sempre». «Se oggi i medici sono
costretti, loro malgrado, a dover adempiere anche a compiti
amministrativi, spesso soverchianti— spiega — vuol dire che
dobbiamo cambiare molto nell’organizzazione del sistema. Ora ci
sono le condizioni per cambiare le cose insieme». Per la Fials nel
suo discorso «non c’era alcuna polemica o attacco a questa o
quella categoria». La sua era una «sottolineatura, anche se con
toni alti, sul presente della professione, perché non resti tale e
non perda le sue caratteristiche», fatta in qualità di «medico e
assessore».
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