L'amara
denuncia del gestore del bar della stazione ai Marzabotto, Marco Sabbioni ( nella foto):
“Abbiamo
acquistato l’attività nel marzo 2018 e abbiamo formalizzato la
richiesta alla F.I.T. (Federazione Italiana Tabacchi), di poter
emettere i biglietti ferroviari in quanto ci sembrava un servizio
dovuto, nonostante gli scarsi guadagni, poiché il locale da noi
gestito è il bar della Stazione Ferroviaria di Marzabotto.
In
luglio dello stesso anno abbiamo ricevuto il terminale e il tecnico
lo ha installato segnalando però che non vi era alcun manuale per
poterlo avviare al servizio e che egli non era tenuto alle
spiegazioni anche perché non era in grado di usarlo. Ha poi
informato che avremmo dovuto innanzitutto acquistare la carta
termica e l’unico fornitore era la sua azienda. Dopo di che
avrebbero fornito un codice d'accesso e 'forse' ci avrebbero spiegato
anche il funzionamento. A rendere la situazione grottesca, l'uomo ha
inoltre precisato che a breve avremmo ricevuto un nuovo terminale
perché quello appena installato era un modello obsoleto. Alla faccia
della buona organizzazione e del servizio attento.
Il bar della stazione ferroiviaria di Marzabotto |
Nel
mese di dicembre, sempre del 2018, stanchi dell'inutile attesa,
abbiamo ricontattato la F.I.T. e abbiamo appreso che avremmo dovuto
ripresentare domanda in quanto il servizio era passato alla
Lottomatica. Ci è stato inoltre consigliato di richiedere anche la
strumentazione per le ricariche telefoniche. Pur non essendo nostro
interesse aggiungere questo servizio, abbiamo seguito il consiglio
nella speranza di velocizzare l'operazione. Presentate tutte le
pratiche, le richieste hanno avuto l'esito positivo e ci è stato
consegnato il pos per poter effettuare le ricariche, ma non ancora
quella dei biglietti ferroviari. Alla consegna abbiamo ricordato che
mancava il terminale per l’emissione dei biglietti e ci hanno
risposto che ci sarebbe stato consegnato in settimana, in quanto
l'installazione era compito di un altro tecnico.
Passate
due settimane e non avendo ricevendo nulla, abbiamo sollecitato la
consegna e ci è stato risposto che per ricevere il terminale avremmo
dovuto attivare la carta dei servizi. Purtroppo a causa di gravi e
inattesi problemi, abbiamo tardato e, dopo aver finalmente attivata
la carta, abbiamo richiesto l’invio del terminale.
Il
tempo passava e arriviamo al luglio 2019. Ricontattiamo più volte il
numero verde per avere spiegazioni e capire il perchè non avevamo
ancora ricevuto quanto richiesto. La risposta era sempre che il
terminale era in consegna, ma non arrivava mai. All’ennesima
telefonata ci comunicano che ci avrebbe contattato un responsabile
(speravamo che tale fosse) per concordare la data di consegna.
Finalmente il responsabile si fa vivo e dopo averci chiesto quale era
la nostra chiusura estiva, concorda la consegna nella settimana dopo
Ferragosto. Ma ancora una volta, una balla: ai primi di settembre il
terminale non era ancora stato consegnato. Riprendiamo a sollecitare
telefonicamente e la risposta era sempre la stessa: 'provvediamo a un
risollecito della consegna…'.
Dopo il nostro insistere con
telefonate 'ci sbolognano' dicendoci di contattare il S.I.R.
(Servizi In Rete). Qui troviamo un'operatrice molto gentile e
paziente che verifica la nostra situazione e risulta che siamo già
in possesso del terminale. Alla nostra precisazione che tale consegna
non era mai avvenuta e dopo ulteriori verifiche apprendiamo con
stupore e soprattutto con sconforto che il nostro terminale ( quello
non obsoleto) era stato consegnato a La Locomotiva S.R.L. di Varese
e non a La Locomotiva di Sabbioni Marco a Marzabotto, ma erroneamente
caricato come consegnato a noi. L'operatrice sollecita allora la
consegna alla Lottomatica, consigliando anche a noi di chiamarla
nuovamente.
Ma
costatiamo che 'erano cambiati i suonatori , ma non la musica': la
risposta alle nostre sollecitazioni era sempre la stessa: 'è in
consegna a breve'. Abbiamo testardamente ripetuto i solleciti
telefonici, ma la consegna era sempre in itinere, il materiale
richiesto però non arrivava.
Sentendoci
presi in giro, siamo ripartiti dall'inizio e abbiamo ricontattato la
F.I.T. Ci rispondono che a loro risultava una comunicazione del
16 ottobre ( quindi di pochi giorni fa) della Lottomatica con cui
segnalava il loro contattato con noi per la consegna , ma anche il
nostro rifiuto definitivo alla possibilità di emettere i biglietti,
rifiuto e contatti mai avvenuti. Constatato l'errore, ci è stato
consigliato di contattare nuovamente il numero verde per capire
cos’era successo. Abbiamo, sempre più provati, richiamato il
numero verde di Lottomatica, ma chissà perchè ogni volta che
inserivamo il codice cliente cadeva la comunicazione. Ormai era
diventata per noi una questione di principio e, sempre più
testardamente chiamiamo la Lottomatica. L'ultima volta ci risponde
un operatore dalla Romania e, dopo averci lasciato a lungo in attesa,
ci dirotta alla S.I.R., da cui avremmo appreso come emettere i
biglietti del treno con il Pos per le ricariche telefoniche. Non
siamo del mestiere, ma presso alcuni colleghi abbiamo visto come
emettono i biglietti e posso assicurare che non è assolutamente
possibile emetterli dal Pos. Anzi, anche le ricariche vengono emesse
dal terminale perché più semplice. Quindi tutto il contrario di
quanto mi era stato comunicato dalla Romania.
Ora
siamo di nuovo al punto di partenza, " conclude amaramente il barista,
che aggiunge: "Se
le cose vanno male e i disservizi stanno diventando una regola, le
ragioni sono evidenti: disorganizzazione e disimpegno
diffusi, a tutti i livelli. Dopo oltre un anno di richieste e
solleciti, la vicenda si conclude con una proposta impossibile.
Impossibile è lavorare in questo paese. Dobbiamo arrenderci e
tornare alla confusione barbarica ?”
Il
film è ai titoli di coda o 'riusciranno i nostri eroi a ritrovare il
bandolo della matassa e ad ottenere l'agognato terminale funzionante?
3 commenti:
Il disservizio è della FIT che è una organizzazione sindacale che rappresenta i tabaccai italiani e che come dimostra la vicenda testè scritta evidenzia una incapacità gestionale
tipica di organizzazioni che vivono di monopoli.
Che amarezza leggere queste storie.
Mi sembra di sognare...
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