lunedì 3 settembre 2012

Sasso Marconi: a rischio gli orti di Rio del Diavolo?


I bravi ortolani che hanno avuto in concessione il terreno del Fosso del Diavolo sono in allarme.
E’ giunta loro notizia che c’è l’intenzione di ‘farli sloggiare’ poiché, nella piccola valletta del rio che nutre i loro appezzamenti coltivati, Hera starebbe avviando lavori per la posa di una conduttura. Ciò è comprovato anche dalla presenza negli ultimi tempi di tecnici e di agenti della Polizia municipale impegnati in rilievi e sopralluoghi. C’è poi chi dice che a breve l’amministrazione comunale avrebbe programmato un assemblea cui ha invitato tutti gli ‘ortolani di fosso del Diavolo’ nella quale verrebbe annunciato l’ordine di sgombero.
Abbiamo chiesto al primo cittadino di Sasso Marconi Stefano Mazzetti ‘cosa bolle in pentola’.
Il sindaco, dopo aver precisato che la notizia dell’intervento di Hera è priva di ogni fondamento, ha precisato: “Stiamo semplicemente verificando se sono vere alcune segnalazioni  che ci sono pervenute riguardo ad abusi commessi in quella zona. I Vigili urbani sono stati incaricati di valutare lo stato dei fatti. Una volta terminata la verifica si deciderà il da farsi”.
 Quindi chi non ha commesso abusi non ha nulla da temere.
Aspettiamo con interesse la eventuale assemblea.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

il che tradotto vuol dire: se qualcuno ha nel tempo pensato di costruire baracche e baracchine per ricovero attrezz, soprattutto utilizzando fondamenta con calcestruzzo, si manifesta un presunto abuso edilizio in area demaniale.

Anonimo ha detto...

http://www.comune.sassomarconi.bologna.it/servizi/regolamenti/regolamenti_fase02.aspx?ID=121

potete leggere l'articolo 7 del regolamento di assegnazione delle aree ortive e lì rispetto a quanto scritto nel primo commento potete leggere anche altri motivi per cui vi si puo' revocare l'assegnazione dell'area.

LOrenzo Olmi ha detto...

sarebbe molto interessante sapere da chi sono state date queste concessioni, se si tratta di terreni demaniali e se sussistono identiche condizioni anche lungo il Reno.
se è abusivismo non si può far finta di non vedere e non sapere...

Anonimo ha detto...

Signor Olmi, sono l'anonimo che ha scritto prima di Lei.
Se copia il collegamento che trova nel commento precedente al Suo troverà che l'assegnazione dei terreni è regolare e regolata da apposito regolamento.

Cesare Zecca ha detto...

Allora, in questa regione la cementificazione è una delle peggiori in Italia (negli ultimi anni siamo al 3° posto nella classifica dei peggiori, dopo Liguria e Calabria).

Tutta una valle di giunte pidiossine e pidielliche, rosini azzurrastri e verdognoli che hanno distrutto centinaia di ettari ricoprendoli di case capannoni (vuoti) porrettaneveloci svincoli parcheggi ecomostri bretelle mutandazze peoplemover stadidellapedatanelnulla outlet ponti parchegginelfiume passanti.

Allora, se le amministrazioni e i privati magnaccia sfruttatori della terra lo fanno rendendo tutto legale con qualche votazione farsesca e qualche timbro e firma su carta, allora è tutto legale e va bene.

Imvece di prendere assessori e sindaci e consiglieri e proprietari stupratori di campi e condannarli ai lavori forzati a vita di demolizione del ciarpame che hanno consentito venisse realizzato e alla rinaturalizzazione dei luoghi violati, si è rigorosi contro i piccoli orti e le cementificaazioni dei due metri virgola quaranta quadrati dei piccoli autoproduttori di cibo.

Singolare no!?
Mah.

Cesare Zecca ha detto...

I centinaia di ettari si riferiscono ovviamente alla sola valle del Reno, visto che a livello regionale negli ultimi 30 anni essi hanno distrutto per cementificazione il territorio per una superficie pari all'intera provincia di Ravenna.