Il mancato incasso del tributo potrebbe mettere sotto pressione le finanze comunali
Marco
segnala:
Dall’analisi
sui bilanci dei Comuni italiani svolta da CRIF Ratings emerge che
mancano all’appello ogni anno almeno il 20% dei corrispettivi
dovuti. Questo ammanco ha raggiunto EUR 1,8mld nel 2016 e si è
attestato mediamente intorno ad EUR 1,7mld annui nel triennio
2014-2016. Sebbene la base del tributo sia legata al principio del
“chi inquina paga” sancito dell’Unione Europea, il
corrispettivo dovuto dall’utenza è legato esclusivamente ad
elementi che esulano dall’effettivo utilizzo del servizio (ovvero
superficie dell’abitazione e numero componenti del nucleo
familiare), e pertanto tende ad amplificare le esternalità negative
di comportamenti spesso “non etici”. Inoltre, dal punto di vista
finanziario, l’applicazione della logica del tributo fa restare in
capo ai Comuni il rischio di mancata riscossione.
Più
nello specifico, la ricerca è tesa ad analizzare i mancati incassi
dei Comuni italiani su base pro capite relativi alla tassa rifiuti
nel 2016, dando evidenza delle differenze che emergono a livello
regionale, provinciale e di Città Metropolitane. I dati relativi ai
mancati incassi, esposti in modo aggregato su base pro capite per
l’ambito territoriale di riferimento, sono calcolati come
differenza tra accertamenti della Tassa Rifiuti (‘TARI’) e
l’ammontare effettivamente riscosso. In generale la TARI
rappresenta in media circa il 30% del totale delle entrate tributarie
e risulta essere il tributo che maggiormente si presta a non essere
pagato dagli utenti data la natura “quasi universalistica” del
servizio. Infatti, risulta difficile discriminare la raccolta per le
utenze morose.
L’analisi
regionale mostra differenze notevoli tra le diverse regioni italiane.
Il podio del mancato incasso è guidato dalle regioni
centro-meridionali tirreniche. Tra queste spicca il Lazio, con
mancati incassi pro capite per EUR 121 nel 2016 (ovvero c. il 51%
degli importi accertati). Seguono la Sicilia (circa EUR 77, 38%
dell’accertato), la Campania (EUR 63) e la Calabria (circa EUR 45).
Tra le regioni virtuose troviamo quelle a statuto speciale del Nord
Italia (Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige e Val d’Aosta),
la Lombardia e il Veneto con mancati incassi pro capite inferiori a
EUR 10 (ovvero meno dell’4% dell’accertato).
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