sabato 14 luglio 2018

L'ntervento del Difensore civico annulla la richiesta Hera di 170 euro per la sostituzione di un contatore.

Marco segnala: 

La società voleva addebitare il costo “senza dimostrare in alcun modo che la rottura sia avvenuta per negligenze da parte del cittadino”
Hera chiede 170 euro a un utente per la sostituzione di un contatore dell’acqua. Interviene il Difensore civico regionale, Gianluca Gardini, e la fattura viene annullata.
Un cittadino aveva richiesto l’intervento dei tecnici di Hera per una rottura dell’apparecchio (in zona appenninica). Risolto il problema si era poi visto recapitare la fattura con l’addebito dei costi di sostituzione: secondo l’azienda la causa del guasto era riconducibile al gelo e alla presunta incuria nella manutenzione del privato. Tesi contestata dal cittadino, secondo cui l’apparecchio era stato installato nel 2004 e non aveva mai avuto problemi, anche quando la temperatura era scesa sotto lo zero, evento frequente nella zona appenninica.
L’utente, spiega il Difensore civico, “è responsabile del danno cagionato al contatore dal gelo solo nel caso in cui non abbia adottato le misure prescritte e comunicate dal gestore”. Hera, prosegue, “ha richiesto il costo di sostituzione del contatore senza dimostrare in alcun modo che la rottura sia avvenuta per negligenze del cittadino”. Inoltre, evidenzia Gardini, “il fatto che la sostituzione sia avvenuta dopo ben 13 anni dall’installazione, in una zona di norma sottoposta a temperature invernali rigide, lascia fondatamente supporre che il contatore fosse correttamente coibentato e che la sua rottura sia avvenuta per vetustà”. La risposta di Hera, conclude, “lascia sperare che questa sia la linea futura della società per risolvere questo tipo di controversie”.

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