Sottoscritto
il protocollo che dà l’avvio alla candidatura a patrimonio Unesco
delle città etrusche di Perugia, Orvieto, Arezzo, Formello,
Piombino, Marzabotto, Tarquinia e Volterra
È
stato firmato a Perugia il protocollo d’intesa tra
tutti i comuni
partecipanti al progetto di candidatura unitaria delle “Spur –
città etrusche” al patrimonio Unesco. Tra i comuni, unica
città etrusca dell’Emilia-Romagna c’è Marzabotto, rappresentata
dal sindaco Romano Franchi.
“Abbiamo
avviato un percorso che speriamo si concluda positivamente, perché
potrebbe dare rilevanza al nostro territorio” ha
commentato il primo cittadino di Marzabotto.
“Un percorso che vede coinvolte tante amministrazioni di regioni
diverse, unite dall’obiettivo di salvaguardare e promuovere il
patrimonio culturale lasciatoci dalla civiltà etrusca”.
Il
protocollo dà il via libera alla redazione del dossier di
candidatura per entrare a fare parte della Heritage list Unesco: fa
seguito ad una prima sottoscrizione, avvenuta il 24 gennaio 2017, tra
i comuni di Perugia ed Orvieto in qualità di soggetti capofila. In
questo accordo oltre
a Perugia e Orvieto si sono aggiunte le firme di Arezzo, Formello
(Roma), Piombino, Marzabotto, Tarquinia e Volterra.
Secondo
quanto previsto dal protocollo, il programma operativo della
candidatura proseguirà ora con quattro fasi: la definizione degli
accordi fra le istituzioni promotrici con la nomina del gruppo di
lavoro e raccolta dei documenti; la stesura del documento preliminare
del dossier di candidatura, del format per la candidatura e del piano
di gestione; la presentazione dei documenti elaborati agli organi
competenti e redazione definitiva del dossier; la traduzione in
francese o inglese dei documenti e consegna finale agli organi
competenti.
Le
città partecipanti al progetto sono rappresentative del concetto
stesso di Spur, ovvero città etrusca, in grado di riassumere tre
elementi: il primo legato al sistema difensivo che ben si legge
nelle città definite murate, caratterizzato da grande valenza
paesaggistica; il secondo, riferito alla religiosità nel particolare
rapporto che gli Etruschi avevano con la divinità, il terzo,
infine, riguarda l’esperienza ingegneristica di cui gli etruschi
furono maestri.
Nell’ambito
del progetto Perugia si caratterizza per l’unicità della
sua cinta muraria, Orvieto quale sede del santuario federale
del Fanum Voltumnae, Marzabotto è esempio unico di città
pianificata, Populonia (nel comune di Piombino) è esempio di
città di produzione, Veio (Comune di Formello) è unica per
le testimonianze relative al sacro, Gravisca (comune di
Tarquinia) è il porto etrusco meglio conosciuto, Volterra è
nota per l’articolazione dell’acropoli, Arezzo-Castelsecco
è esempio del complesso suburbano tempio-teatro.
L'associazione di rievocatori di Marzabotto |
A
coordinarlo saranno i professori Mario Torelli, per la
direzione storica e archeologica e Paola Falini, per il coordinamento
del gruppo di lavoro.
“Il
modello di città lo hanno inventato i greci, intorno al concetto di
agorà –ha spiegato il prof. Torelli - ma il loro era un
modello debole. Gli etruschi vi hanno aggiunto un elemento
fondamentale, quello religioso, che ha avuto la funzione di collante
e che si ritrova, forte, nelle regole di costruzione delle città
stesse, che poi i romani hanno fatto proprie. Per questo –ha
aggiunto ancora il professore - ho voluto incentrare il progetto
di candidatura, perché ritengo che il concetto di città etrusca,
con questa forte base ideologica sia indistruttibile e mi auguro che
l’Unesco voglia proteggere questi concetti che sono alla base della
nostra identità.”
Tutti
i rappresentanti istituzionali hanno sottolineato l’importanza di
fare rete, di condividere e valorizzare progetti comuni di
accompagnamento all’obiettivo principale del riconoscimento Unesco.
Nessun commento:
Posta un commento