di
Valerio Giusti
Comitato
per la Ferrovia Porrettana
Lunedì
scorso, 13 novembre, la linea ferroviaria Porrettana è stata chiusa
perché un albero è caduto su un treno e sono occorse quasi tre ore
per ripristinare la linea. Un evento eccezionale causato dalle
intemperie o disservizio inevitabile causato dalla mancanza di
manutenzione e controllo della vegetazione lungo la linea
ferroviaria?
Entrambe
le cose, forse, ma occorre capire come fare perché situazioni simili
non si ripetano in quanto d’inverno, notoriamente, sull’Appennino
nevica e abbonda il gelo e i cittadini non possono subire tali
disservizi nemmeno abitassero in Alaska o in Lapponia.
Occorre
dare atto che RFI è intervenuta tempestivamente ed efficacemente per
ripristinare e riaprire la linea prima delle 18, ma occorre pure
sottolineare la necessità di prevedere un servizio sostitutivo di
autobus quando capitano queste emergenze perché non è possibile
lasciare i viaggiatori in mezzo la strada.
In
realtà, a metà giornata, un paio di bus sono stati “reperiti”
per coprire la tratta Bologna-Marzabotto, ma mancavano informazioni
della loro presenza, a che ora passavano e dove sostavano proprio
perché manca un preciso “protocollo
di intervento” che preveda tale
eventualità e contempli modalità precise di svolgimento.
Molti
abitanti della Valle del Reno avevano deciso di rinunciare al mezzo
proprio per paura della neve e poteva essere una grande occasione per
valorizzare e rilanciare il trasporto pubblico collettivo, diventato
meno competitivo e lento (i treni impiegano 70 minuti per percorrere
56km da Porretta a Bologna), ma più sicuro e confortevole
quando non si ha la sfortunata disgrazia di beccarsi i vecchi “Ale”
e gli indecenti “Vivalto di prima generazione” dotati di un
impianto di riscaldamento/condizionamento scellerato e con le porte
che si rompono creando ritardi e ulteriori disservizi.
Passata
la brutta giornata di neve bagnata, gli utenti della linea
ferroviaria Porrettana pensavano di ritornare alla normalità ma qui
casca l’asino !!! I viaggiatori
che hanno preso il treno 11563 delle 7:34 per Marzabotto hanno
trovato un vecchio Ale che ha
impiegato 37 minuti per arrivare,
appunto, a Marzabotto.
In
una linea prevalentemente monobinario ciò ha causato ritardi a
catena:
- Treno 11470 delle 7:18 da Porretta, ritardo di 27 minuti;
- Treno 11614 delle 7:50 da Porretta, ritardo di 10 minuti;
- Treno 6343 delle 8:04 da Bologna, ritardo di 36 minuti.
Inutile
ricordare e rimarcare, ancora una volta, i disagi e i danni arrecati
ai viaggiatori che sono arrivati in ritardo sui luoghi di lavoro e
studio e a coloro che hanno perso la coincidenza per altre città
perdendo i soldi delle prenotazioni.
Un
vero peccato anche perché, a partire dal mese di ottobre, c’era
stato assicurato che sulla linea Porrettana non sarebbero più
transitati vecchi treni inidonei a garantire un efficace e
soddisfacente servizio ferroviario e invece pare che la promessa non
sia stata mantenuta. Così come non riusciamo a spiegarci
l’impossibilità di garantire emettitrici efficienti nelle stazioni
obbligando gli utenti a continue discussioni coi capitreno per non
farsi appioppare la multa/penale di 5 euro.
Nessun commento:
Posta un commento