di
Gianni Passini
Lo
scorso 6 agosto ho partecipato alla camminata organizzata per
ricordare la strage del treno Italicus a San Benedetto Val di Sambro,
dove vi furono numerose vittime e altrettanto feriti. Una delle tante
efferate stragi commesse in un periodo buio della nostra storia,
quando il terrorismo la faceva da padrone. La memoria è importante.
Tenere viva la memoria è di vitale importanza per le generazioni
future affinchè ciò non accada mai più.
Poco
prima del 'via' si è tenuto un momento di raccoglimento ed è stata
posta una corona nel luogo della strage, la stazione di San Benedetto
Val di Sambro. Alla cerimonia hanno assistito autorità e alcuni
famigliari delle vittime, i podisti che hanno partecipato alla gara e
diversi ciclisti provenienti da tutta la provincia che avevano
pedalato fino lassù per dimostrare ancora una volta la loro
solidarietà e la loro partecipazione al dolore dei famigliari.
Passini è a destra |
All’ora
stabilita fu dato il via alla camminata, un serpentone multicolore
animò i caratterizzò il percorso. Pur non essendo la corsa
competitiva, era stato previsto un tracciato alternativo per i meno
preparati.
Gli organizzatori ebbero il piacere di constatare una
bella adesione alla loro proposta. Ho camminato insieme alla mia
cagnolina, Maya che ha attirato l’attenzione di molti dei presenti. L'ho
educata in modo che non dia fastidio e la sua tranquillità nel
partecipare alla camminata l'ha fatta apprezzare e in tanti non
hanno elemosinato complimenti.
All’arrivo il nostro capo gruppo,
Franco Raimondi, l'ha premiata con una saporita fettina di salame e
lei ha gradito assai!
Franco
è il responsabile del gruppo podistico Polisportiva Monte San Pietro
di cui faccio parte da molto tempo. In tutte le camminate, dopo
l’arrivo, prepara un abbondante ristoro per i soci del gruppo, cui
a volte si aggregano ospiti 'affamati': dar da mangiare agli affamati
e un imperativo anche per gli sportivi .
Constatare
la bella e nutrita partecipazione alla gara di ricordo è stata una
soddisfazione. Assaggiare un boccone in compagnia e in allegria è
sempre bello e porta alla fratellanza. Se poi si aggiunge l'armonia,
è il 'companitico del companitico' , il meglio del meglio.
Per onor
di cronaca, anche se la camminata era ludico motoria e non
competitiva, va ricordato che il vincitore è stato uno del nostro
gruppo: Michelangelo Di Venere. Ha coperto il percorso di 10
chilometri e 500 metri in un tempo più che apprezzabile. Complimenti
anche alla prima signora che ha tagliato il traguardo. Non ricordo il
nome, ma ho apprezzato le sue qualità sportive e la sua
determinazione.
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