Il
sindaco di Marzabotto, Romano Franchi e il suo vice, Valentina Cuppi
( nella foto) hanno incontrato una delegazione di giocatori del Futa 65.
Al
termine dell'incontro hanno diramato un comunicato che riportiamo:
Ieri
pomeriggio abbiamo incontrato una delegazione di giocatori del Futa
65, per poterci confrontare su quanto avvenuto. I ragazzi hanno
richiesto l'incontro per poter farci capire chi sono questi giocatori
che vengono accusati di sostenere il loro compagno di squadra che ha
fatto il saluto romano e mostrato la maglia della RSI domenica
scorsa.
Non
è affatto giusto che per il gesto di una persona paghi tutta la
comunità di cui fa parte,
sarebbe
stato veramente preoccupante se tutta una squadra, una società
avesse appoggiato lo sfregio che il giocatore ha fatto a Marzabotto.
Non
è così e questo ci conforta enormemente.
Dietro
al nome di una squadra ci sono vite e storie di tanti ragazzi che
hanno scelto il calcio per passione, per voglia di stare insieme e
nulla hanno a che fare con chi pensa che il fascismo sia una
posizione politica come tante altre. Molti di loro provengono dai
Comuni che fanno parte del Parco Storico di Monte Sole, alcuni hanno
la tessera dell'Anpi e legami con chi gli Eccidi di Marzabotto,
Monzuno e Grizzana Morandi li ha vissuti.
Quindi
chiediamo fortemente di non costringerli a ritirare la squadra, di
non identificare un solo giocatore con un gruppo intero, di non fare
di tutta l'erba un fascio, definizione che in questo contesto calza a
pennello.
Chi
ha commesso quel gesto ignobile è responsabile di quello che ha
fatto e come Comune di Marzabotto abbiamo provveduto a denunciarlo,
lui e nessun altro è imputabile per aver commesso il reato di
apologia di fascismo.
La
Società Futa 65 a sua volta comunica:
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