giovedì 19 gennaio 2017

Giù le mani dal pronto soccorso di Vergato. Non toccate i reparti di ortopedia e chirurgia. La riorganizzazione ospedaliera è inadeguata e contraddittoria.

L’Azienda USL di Bologna prospetta la chiusura del pronto soccorso di Vergato e il trasferimento dei reparti di ortopedia e chirurgia ad Alto Reno Terme. I sindaci di Castel d’Aiano, Grizzana Morandi, Marzabotto e Vergato denunciano: “Questo rischia di avere due conseguenze inaccettabili poiché la maggior parte dei concittadini preferirà farsi a curare a Bologna, mentre aumenterà la conflittualità nel territorio”.



I sindaci Salvatore Argentieri di Castel D’Aiano, Romano Franchi di Marzabotto, Massimo Gnudi di Vergato e Graziella Leoni di Grizzana Morandi non condividono una riorganizzazione dell'assistenza territoriale e della rete ospedaliera che rischia di penalizzare fortemente il loro territorio, con la chiusura del pronto soccorso di Vergato sostituito da un punto di primo intervento e il trasferimento dei reparti di ortopedia e chirurgia ad Alto Reno Terme.
Un documento congiunto, firmato dai quattro sindaci, evidenzia tutti i limiti della proposta avanzata dalla Direzione dell’Azienda Usl di Bologna nel corso della riunione di venerdì 13 gennaio del Comitato di Distretto socio-sanitario dell'Appennino Bolognese. Se infatti la scelta di sviluppare le Case della Salute per qualificare l'assistenza territoriale e il potenziamento delle cure intermedie risulta condivisibile, meno convince riorganizzazione dell'offerta ospedaliera.
La proposta della nuova geografia dei servizi nel distretto in sostanza prevede per l'Ospedale di Alto Reno Terme le funzioni di ospedale di base con funzioni distrettuali e per l'Ospedale di Vergato le funzioni di servizio per i pazienti che necessitano di cure intermedie. Ma così facendo, secondo i quattro sindaci, “si rischia di portare alle estreme conseguenze negative errori compiuti nel passato quando, con investimenti su diversi presidi territoriali, si è prodotta una situazione di inadeguata integrazione che ha finito per determinare precarietà e incertezza tra gli operatori sanitari e tra i cittadini”. In questo modo è messo in discussione l'intero sistema sanitario e socio sanitario dell’Appennino bolognese: collocare i servizi ospedalieri di base all'estremità del territorio del Distretto, ad Alto Reno Terme, piuttosto che in una posizione baricentrica, avrà come conseguenza un peggioramento dell'accessibilità ai servizi stessi per la maggior parte dei cittadini residenti nella vallata. Il risultato è facile da prevedere: i cittadini che oggi usufruiscono dei servizi a Vergato preferiranno recarsi a Bologna, soprattutto per ciò che concerne la medicina d’emergenza.
Oltre tutto il modello metropolitano della rete ospedaliera si basa su una organizzazione a “rete centripeta”: in altre parole la complessità delle prestazioni dei diversi presidi ospedalieri aumenta man mano che ci si avvicina ai grandi ospedali con i livelli più alti di specializzazione. Che senso può avere allora una organizzazione a “rete centrifuga” con le attività specialistiche presso l'Ospedale di Alto Reno Terme e le attività di cura intermedie presso l'Ospedale di Vergato? In questo modo paradossalmente le attività ospedaliere specialistiche distrettuali saranno più lontane da quelle di alta specializzazione presenti negli ospedali di grandi dimensioni del capoluogo.
La proposta, presentata peraltro a detta dei sindaci senza un adeguato supporto di dati analitici e conoscitivi e senza una definizione dei possibili scenari che si potranno produrre, finisce per non perseguire omogeneità nell'accesso, equità, pari opportunità e coesione sociale per i cittadini del territorio, e alimenta, anche al di là delle intenzioni, la conflittualità tra le comunità dell'Appennino.
Il sindaci concludono dichiarando che, “nell’interesse delle comunità che amministriamo, è nostra intenzione non condividere alcuna responsabilità nei confronti di una proposta che riteniamo di dover contrastare con determinazione e per la quale chiediamo un confronto che sia aperto a valutare soluzioni alternative”.
 

10 commenti:

Anonimo ha detto...

Ennesima "cattiveria" ai danni dei cittadini ed in particolar modo delle persone anziane che si troveranno in caso di bisogno a doversi recare al pronto soccorso di Porretta terme o addirittura a Bologna per colpa di leggi che non tengono conto della persona ma di tornaconti economici. Mi auguro che queste autorita' che decidono sulla pelle dei piu' deboli debbano un giorno, spero vicino per loro, di doversi recare per necessita' in ospedale a fare curare e che l'ospedale stesso sia molto lontano e che non li consideri proprio. Visto che siamo in una zona di montagna, quindi penalizzata per tanti motivi rispetto alla citta' e che ha la fortuna di avere due ospedali che garantiscono a mio parere un buon servizio, devono per forza eliminare, spostare o chiudere reparti? Non ci siamo proprio.

Anonimo ha detto...

Spero che chi prenderà la decisione di chiudere i servizi ora esistenti all'ospedale di Vergato si ritrovi quanto prima a doversi spostare di 40 km per farsi curare e rimanga in fila al pronto soccorso per ore e ore senza essere considerato finchè non avrà capito l'errore commesso . Anche se sarà troppo tardi. Vergogna!!!

Anonimo ha detto...


Il pronto soccorso di vergato per la quale sono stati spesi finanziamenti pubblici regionali che statali per la sua ristrutturazione, ora è in procinto di chiudere ???? sono esterefatto che si spendano quattrini in questo modo gettandoli via a fondo perduto, quando per dare un centesimo ai dipendenti che lavorano ed ai pensionati si fanno tante storie si cercano scuse che non ci sono soldi per la gente.....gente !!!!!!!! rassegnatevi i giochi sono fatti e il futuro della servizio sanitario è la privatizzazione.
I governi che verranno non vogliono avere a che fare con le problematiche che riguardano le persone in particolare la salvaguardia della salute.

Anonimo ha detto...

Grazie PD e ai suoi derivati che da sempre imperversano su questi territori per mezzo del cammin del votante.

Due Ospedali its meik che uan.

Anonimo ha detto...

Purtroppo ritengo anch io che il futuro del servizio sanitario sia la PRIVATIZZAZIONE. E queste notizie che leggiamo ne sono la premessa.

Anonimo ha detto...

piano piano lentamente con olio di vaselina o burro, il pd che ha massacrato distorto, impoverito nell' indifferenza politica questa italia ce lo sta mettendo indovinate.........?

Anonimo ha detto...

questi non si rendono conto che alle prossime elezioni in tanti comuni andranno all'opposizione prepariamoci a vedere sulla porrettana colonne di ambulanze con pazienti destinati a porretta ,chi a vergato e i piu sfortunati a bologna.

Anonimo ha detto...

Caro anonimo delle 15:08, ma quale vasellina o burro... qui tra un po' i provvedimenti verranno presi a secco, e quando non passano c'è sempre la possibilità di dare un colpetto di carta vetrata.

Anonimo ha detto...

vuoi mettere utilizzare il sabbione del reno?

francesco ha detto...

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