Domani,
venerdì 12 febbraio, giovedì 25 febbraio e
giovedì 3 marzo, alle 15.30, presso la Casa
della Conoscenza di Casalecchio di Reno, si terranno tre
lezioni-seminario su tre romanzi
classici provenienti dal cuore del Novecento
letterario italiano. Partecipano gli studenti del
Liceo L. da Vinci di Casalecchio di Reno,
Venerdì
12 febbraio l'inaugurazione del ciclo sarà affidata al poeta,
scrittore e critico letterario Matteo Marchesini e a Gli
indifferenti di Alberto Moravia: pubblicato nel 1929,
il romanzo che meglio descrive il vuoto morale della borghesia romana
negli anni dell'affermarsi del fascismo e la cui grandezza, non del
tutto riconosciuta, è stata ribadita da Marchesini nella sua recente
e apprezzata raccolta critica Da Pascoli a Busi. Letterati e
letteratura in Italia.
Carlo
Varotti, saggista e docente di Letteratura italiana
all'Università di Parma, dedicherà la sua attenzione giovedì 25
febbraio a Cristo si è fermato a Eboli (1945) di
Carlo Levi. Negli stessi anni fascisti dell'esordio di
Moravia, il torinese Levi, costretto nel 1935 dal regime al confino,
si ritrova immerso nella Lucania contadina di quegli anni: una
civiltà arcaica, rimasta fuori dalla storia in un tempo magico e
inquietante, che il romanzo descrive tra elementi autobiografici e
acuta analisi sociologica.
L'ultimo
appuntamento del ciclo è affidato a Gian Mario Anselmi,
docente e già direttore del Dipartimento di Filologia Classica e
Italianistica dell'Università di Bologna, a confronto giovedì 3
marzo con Pier Paolo Pasolini e il suo Ragazzi di
vita (1955). In un tempo stretto tra le macerie del
dopoguerra e gli albori del boom economico, Pasolini appunta il suo
sguardo sul "sottoproletariato innocente e criminale" delle
borgate romane e si conforma al suo linguaggio gergale, con una
durezza che all'epoca valse all'autore l'ostilità della critica e il
primo di numerosi processi per "oscenità" (con il
sequestro del libro per un anno), e il cui profilo morale fu
riconosciuto solo nel tempo.
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