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In attesa
della decisione sulla conferma o sull’annullamento del sequestro conservativo
dei beni, è stato fissato per il 7 ottobre il giudizio nel merito davanti alla
Corte dei Conti dell’Emilia-Romagna per sette ex capigruppo dell’assemblea
legislativa, ai quali vengono contestate spese ritenute illecite e affrontate
dai gruppi consiliari nel 2012. È il versante contabile dell’inchiesta penale
per peculato della Procura di Bologna, che però riguardava il periodo
precedente (giugno 2010-dicembre 2011) e si è conclusa con 42 avvisi di fine
indagine. Il sequestro di 1,2 milioni, intanto, è stato discusso in mattinata
in un’udienza in camera di consiglio dove i capigruppo erano rappresentati
dall’avvocato Antonio Carullo; il collegio dei giudici contabili si è
riservato: la decisione è attesa fra qualche giorno. Circa la metà della somma
sequestrata riguarda l’ex capogruppo Pd Marco Monari (610mila euro); citati in
giudizio con lui anche l’Idv Liana Barbati (147mila euro), Gian Guido Naldi di
Sel-Verdi (105mila euro) Luigi Giuseppe Villani del Pdl (100mila euro), Matteo
Riva del gruppo Misto (96mila euro), Roberto Sconciaforni di Fds (90mila euro),
Andrea Defranceschi del M5S (67mila euro) e Silvia Noè dell’Udc (45mila euro).
Un altro fronte contabile aperto riguarda poi quasi tutti i consiglieri
uscenti, tra cui l’attuale presidente della Regione Stefano Bonaccini, che in
estate avevano ricevuto inviti a dedurre. A breve anche su questo punto la
Procura regionale, presieduta da Salvatore Pilato chiuderà le proprie
valutazioni.
1 commento:
pare evidente il livore di questa onesta magistratura nell'accanirsi contro il certo candore di codesti esempi di onestà politica. prendersela poi con i rappresentanti del mitico partito dei moralisti a prescindere appare come mera provocazione.
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