martedì 28 luglio 2020

Ritrovata al Brasimone la 'Pera Noemi'


La pera del Brasimone, un altro tassello che arricchisce la biodiversità dell'Appennino bolognese o un frutto selvatico che si è moltiplicato sulle rive del bacino montano nel recente periodo di abbandono della agricoltura ?
 
A dare una risposta all'interrogativo è già all'opera del professor Silviero Sansavini che, insieme al professor Vincenzo Ancarani e al biologo Luca Dondini, arriverà in Appennino, accompagnato dal una troupe televisiva per documentare questo e altri ritrovamenti molto interessanti.
 
Intanto, un effetto la pera del Brasimone, la cui scoperta la si deve alla piccola Noemi, l'ha già fatto: il professor Sansavini ha sospeso la distribuzione e la presentazione del suo corposo volume che riporta i risultati di tutte la sue lunghe e fruttifere indagini sulle produzioni storiche dell'Appennino Bolognese, per potevi inserire queste ultime scoperte a dare così una importante informazione, possibilmente completa, sulle tante biodiversità che fanno dell'Appennino bolognese uno scrigno unico di tesori ambientali.
 
Racconta Antonio Contini di Riola che la figlia Noemi, anche se scettica sulle ricerche del padre, attento collaboratore di Sansavini, ha individuato passeggiando lungo le sponde del bacino, la foglia della pianta di pera sfuggita persino al padre. Contini, resosi conto della bella scoperta, ha poi allargato la perlustrazione individuando in un'area, nemmeno tanto grande, oltre 200 piante, e ciò fa ritenere che fosse una piantagione di una pera di cui si era persa la conoscenza. 
Contini chiederà poi che, se la scoperte si rivelerà importante, che la pera sia intitolata alla figlioletta e che la si chiami quindi 'Pera Noemi'. 




 Foto d'archivio

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