mercoledì 29 gennaio 2020

Il pellet alla spina, l'idea di un giovane imprenditore di Monzuno

Fiducia nei giovani, facciamo sul serio e non solo a chiacchiere 

La freschezza e la futuribilità dell'imprenditoria giovanile è la speranza dell'Appennino. Imprenditoria cui si presentano purtroppo ( nonostante i tanti annunci diversi) più ostacoli che facilitazioni. A volte una pacca sulla spalla, nulla di più e tanta diffidenza.

Fra i casi che meritano certamente di essere portati ad esempio, quello di Andrea Fergnani di Monzuno (nella foto)  che ha saputo trasformare un regalo dell'Appennino, la legna, in un servizio utile alla comunità e in una risorsa certamente futuribile.

Andrea, fin da bambino ha dato spazio alla sua passione per la propria terra che ha vissuto intensamente, quasi in simbiosi: il bosco non progrediva senza di lui e lui soffriva senza il bosco. Quindi l'idea di trasformare il generoso regalo dell'Appennino, la legna, in reddito ambientale, sociale ed economico, è stato sempre un suo pallino: il suo inverno era dedicato alla pulizia del bosco, al suo rinnovo e all'utilizzo di ciò che se ne ricava per riscaldarsi e per cercare sostentamento. Poi la grande idea: trasformare quella enorme massa vegetale in un facile utilizzo e la risposta era il 'pellet'.

Così Andrea ha cominciato a portare il suo legname a san Giovanni in Persiceto per convertire il legname in pellet e quindi vendere il ricavato. Poi si è accorto che la commercializzazione richiedeva una grande preparazione ( l'imbustatura con tutto ciò che questo richiedeva, con dispendio per il reperimento di 'buste' e per la misurata calibratura). Ha quindi ideato un distributore automatico e, realizzato con molta difficoltà il primo esemplare, lo ha collocato in centro a Monzuno. 

L'utilizzatore arriva al distributore con un proprio contenitore e preleva, usando gli opportuni comandi, quanto gliene serve. Risolto così il problema della 'bustatura', l'utilizzatore può reperire facilmente la fornitura, nel tempo senza dover intasare la propria abitazione con una unica fornitura annuale massiccia. Senza contare i vantaggi per l'ambiente dati dal risparmio per le buste di plastica. Andrea ha anche brevettato la sua invenzione. Ha dovuto però verificare che la sua idea è stata copiata da una azienda in alta Italia che ha iniziato una produzione in serie di macchine distributrici e ha già avviato la vendita.

Andrea non è però scoraggiato. Farà il possibile per difendere la sua invenzione. E ha continuato a pensare come rendere sempre più economica la sua produzione di pellet. Utilizzando attrezzature già esistenti si propone di realizzare i pellet in loco, a Monzuno. La sua idea è di installare un capace impianto per la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile e di arrivare quindi a un risparmio significativo che permetta di abbassare il costo dell'energia elettrica, il più impegnativo, e quindi del pellet, precisa Andrea. Sta aspettando l'OK della Città Metropolitana per l'installazione.

Senz'altro Andrea avrà la concessione e inizierà a pieno ritmo e nelle condizioni migliori la sua 'impresa'. Conta di collocare una decina di distributori nei comuni limitrofi al suo. I nostri migliori auguri. 
 

Una considerazione va fatta: Andrea ha impegnato persino la sua casa per avere dalla banca un sostegno economico. E il tanto declamato aiuto ai giovani imprenditori dov'è finito ? C'era veramente o si è scherzato? 
Oggi Andrea ha 32 anni, ma alle spalle una lunga vita di lavoro e lavoro anche pesante. Se gli spetta un sostegno, gli venga dato subito, prima che arrivi al punto che non gli serve più. Almeno qualcuno darà sostanza alle tante promesse, anche quelle elettorali.

10 commenti:

Anonimo ha detto...

L'ho vista per caso domenica recandomi alle urne, bella idea speriamo abbia fortuna io contribuirò sicuramente!

Anonimo ha detto...

Ho letto lo consegnano anche a domicilio volendo quantità grosse, in sacchi o sfuso in contenitori propri?

Anonimo ha detto...

C e un bando del GAL di 15 Mila euro per avviare nuove aziende... Era stato postato anche in questo sito

Birra ha detto...

Complimenti e che gli aiuti economici ti vengano elargiti quanto prima...te li meriti ����

Nico ha detto...

Idea interessante però in molti casi un sacco da 15kg classico ti dura a volte anche solo un giorno, facciamo due ok quindi se non ci arrivo a piedi vuol dire che ogni due gg devi prendere la macchina e andare al dustributore ed avere un contenitore alternativo ai sacchi ecc ecc insomma se non inquini con la plastica lo fai con l'auto

Patrizio Fiorini CER Bologna ha detto...

vedo qualche limite...

Birra ha detto...

x Nico: ciao, direi però che se fai un viaggio in cui stivi l'auto riempiendola di sacchi riciclati è cmq meglio che andare a km di distanza, aprire sacchi nuovi che generano sempre nuova plastica e soprattutto ribadisco, promuovi l'economia locale no?

Unknown ha detto...

Bravissimo portala a Castiglione dei pepoli ......io lo compero

Anonimo ha detto...

Bruciare pellet è fonte di particolato, mah...

Unknown ha detto...

Ottima idea
La condivido in pieno
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