Mauro Muratori commenta con ironia la notizia della
tappa romagnola del Giro d’Italia 2026,
che il 17 maggio partirà da Cervia
per concludersi al Corno alle Scale.
Una scelta accolta con entusiasmo: 184
chilometri di promozione turistica, telecamere puntate sul territorio
e — chissà — magari anche il “miracolo” di vedere finalmente asfaltata la
Porrettana.
Ma Muratori non rinuncia a una stoccata sulla
condizione delle infrastrutture locali:
se per ottenere una strada in condizioni decenti bisogna aspettare il passaggio
di una corsa ciclistica, allora tanto vale organizzarne una al giorno.
Una tappa dedicata alla Porrettana, una alle comunali, una alle provinciali…
Forse così, osserva con sarcasmo, si riuscirebbe a sistemare anche quelle
strade percorse quotidianamente dai cittadini, e non solo quelle destinate alla
“mondovisione”.
La
conclusione è amara, ma lucida:
strade da vetrina
per il Giro, buche da museo per i residenti.
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