martedì 16 dicembre 2025

Dai boschi ai frutti antichi: l’Appennino bolognese al centro delle strategie di tutela e valorizzazione

Cura e valorizzazione del patrimonio forestale 


Sul blog dedicato alla Mela Rosa Romana dell’Appennino si legge:


È stata una giornata significativa per la tutela e la valorizzazione del patrimonio forestale dell’Appennino bolognese e delle sue eccellenze agricole e ambientali. Al centro dell’attenzione, la promozione dei frutti antichi e in particolare della Mela Rosa Romana, simbolo di biodiversità e di un’agricoltura legata ai saperi tradizionali.

Nel corso della giornata si è svolto un convegno promosso da Ascom, dedicato alla Mela Rosa Romana, al quale hanno partecipato rappresentanti del mondo istituzionale, giornalisti ed esperti del settore agroalimentare e ortofrutticolo. L’iniziativa si è tenuta su invito del professor Dario Mingarelli, presidente del Consorzio Melarosa Romana, e dell’imprenditore Antonio Contini Carboni, titolare di Orto Frutta Contini Carboni di Riola, da tempo impegnato nel sostegno agli investimenti per lo sviluppo e la valorizzazione di questo frutto antico. Presente anche il direttore di Ascom Bologna, Tonelli, insieme a numerose realtà territoriali dell’Appennino bolognese attive nella promozione e nella tutela del territorio.



Nel corso della stessa giornata si è svolto anche un secondo convegno, ospitato in Curia, dedicato alla cura e alla tutela del patrimonio forestale, che ha visto la partecipazione di personalità di primo piano a livello regionale. Tra i presenti Sua Eminenza il Cardinale Matteo Maria Zuppi, Arcivescovo di Bologna e Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, il Comandante dei Carabinieri della Regione Emilia-Romagna, oltre a rappresentanti istituzionali, assessori regionali, politici, tecnici ed esperti del settore forestale.

In entrambe le occasioni è stato possibile promuovere i frutti antichi dell’Appennino come parte integrante del patrimonio forestale e ambientale del territorio. Si tratta di varietà che rappresentano una ricchezza storica e agricola, selezionate nel corso dei secoli dai contadini e dai tagliaboschi dell’Appennino, che necessitavano di alimenti energetici, sani e facilmente conservabili per affrontare il lavoro nei campi e nei boschi.

La Mela Rosa Romana e gli altri frutti antichi si distinguono infatti per le loro caratteristiche naturali: non richiedono trattamenti chimici intensivi, non impoveriscono il suolo, non danneggiano la salute e si conservano per mesi seguendo i ritmi naturali, anche senza l’uso di frigoriferi.

La loro promozione, a livello territoriale durante l’evento Ascom e a livello regionale nel convegno in Curia, è stata indicata come un tassello fondamentale delle politiche di tutela e valorizzazione del patrimonio forestale dell’Appennino bolognese.

Custodire l’Appennino significa infatti preservarne la storia, la biodiversità e i saperi antichi che ne hanno modellato il paesaggio e l’identità.  

1 commento:

Anonimo ha detto...

Non capisco proprio cosa c'entri la curia.