Interrogazione in Regione del consigliere di Rete Civica, Marco Mastacchi
di Letizia
Rostagno
La
chiusura della storica fonte di acqua minerale Cerelia, situata a Cereglio,
frazione montana del comune di Vergato, lungo la strada che conduce a Zocca, è
al centro di un’interrogazione formale presentata alla Giunta regionale dal
consigliere Marco Mastacchi ( nella foto).
Attiva
dal 1902, la sorgente di acqua oligominerale Cerelia ha rappresentato per oltre
un secolo non solo un punto di approvvigionamento idrico, ma anche un luogo di
incontro, un simbolo identitario e un elemento di coesione sociale per la
comunità locale. L’accesso libero alla fontana pubblica è stato a lungo
percepito come un bene collettivo e un pilastro dell’identità territoriale e
sociale di Cereglio.
La recente interruzione del servizio,
decisa dalla nuova proprietà della concessione, ha privato la popolazione di un
bene considerato parte integrante del patrimonio comune, aprendo un dibattito
che va oltre il semplice utilizzo dell’acqua. Nell’interrogazione, Mastacchi
chiede alla Giunta regionale di chiarire le motivazioni della chiusura e di
valutare un intervento a tutela dell’interesse pubblico.
L’atto richiama un preciso quadro normativo – dalla legge regionale 32/1988 ai decreti legislativi 152/2006 e 176/2011 – che attribuisce alla Regione Emilia-Romagna un ruolo attivo nella gestione delle concessioni, consentendo anche l’imposizione di prescrizioni aggiuntive per garantire l’interesse collettivo. Secondo il consigliere, le concessioni non dovrebbero tradursi in una privatizzazione totale della risorsa, ma preservarne il valore pubblico.
Mastacchi sollecita quindi un
intervento della Giunta per ripristinare l’accesso gratuito alla fontana,
sottolineando la necessità di coniugare l’attività economica con la
responsabilità sociale d’impresa. Nel documento si evidenzia come, per la
comunità di Cereglio, la fonte Cerelia fosse molto più di un servizio: un punto
di riferimento sociale, un elemento di attrattività turistica e un simbolo
legato alla vocazione ambientale e termale dell’Appennino.
La chiusura della fontana è stata
vissuta non solo come la perdita di un servizio, ma come la cancellazione di un
pezzo di identità collettiva. Un valore, sottolinea l’interrogazione, che non
può essere misurato esclusivamente in termini economici.
L’istanza presentata in Regione mira
dunque a garantire che l’acqua minerale torni a essere un bene comune
accessibile. Ripristinare la fontana, si legge, non rappresenterebbe un danno
economico per l’azienda concessionaria, ma un’opportunità: destinare una parte
limitata della risorsa all’uso pubblico potrebbe diventare un gesto concreto di
responsabilità sociale, capace di rafforzare il legame con il territorio e di
sostenere il turismo e la coesione storica del comune di Vergato.
1 commento:
Quanti bajocchi fa la Cerelia imbottigliando e vendendo l'acqua?
Possibile che si accanisca sulla fontanella!?
C'è qualcosa di non chiaro..
A meno che non si tratti si ingordigia sconsiderata.
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