ARCA Appennino Bolognese, gruppo di ricerca e
volontariato impegnato nella tutela, valorizzazione e promozione del
territorio, ha diffuso un atto di denuncia pubblica e dichiarazione di
responsabilità in merito alla gestione, alla sicurezza e alla tutela del borgo
medievale di Chiapporato, nel comune di Camugnano.
L’associazione chiede chiarimenti sulle condizioni di
sicurezza del sito e segnala presunte situazioni di pericolo e gravi
comportamenti offensivi che si sarebbero verificati negli ultimi mesi,
attribuiti a soggetti riconducibili al Comitato “Chiapporato Ri-Vive”.
ARCA Appennino Bolognese sottolinea
di non accettare in alcun modo minacce, ingerenze o imposizioni da parte di
gruppi definiti “prepotenti”. Nell’ultimo anno, l’associazione si è assunta la
responsabilità operativa della stabilità del progetto di recupero del borgo in
una fase di forte criticità, intervenendo direttamente nella gestione, nella
mediazione delle complessità organizzative e nella creazione, su richiesta
esplicita della proprietà (Curia), di una rete strutturata di associazioni.
Complessivamente sono state coinvolte oltre 45 realtà associative, con
l’obiettivo di evitare la chiusura definitiva del sito e la perdita di un
patrimonio collettivo.
Secondo
quanto denunciato, nel corso del 2025 si sarebbero verificati almeno cinque
episodi di particolare gravità:
1. Accuse
infondate e offensive rivolte al referente di ARCA, Fabio Righi, da parte di una
collaboratrice vicina ai responsabili del Comitato Chiapporato Ri-Vive, con
intento ritenuto lesivo della reputazione personale.
2. Attacchi
ingiustificati a collaboratori tecnici, in particolare a un elettricista impegnato nel
ripristino dei servizi presso la canonica, accusato senza prove nonostante
l’operato svolto nell’interesse della collettività.
3. Aggressione
e diffamazione di un volontario, che aveva donato materiale per l’allestimento della
canonica e che sarebbe stato vittima di strattonamenti e offese in un locale
pubblico; episodi che l’associazione dichiara documentabili.
4. Minacce
dirette e personali, avvenute il 26 dicembre, con prospettazione di aggressioni gravi nei
confronti del referente dell’associazione.
5. Tentativi
di delegittimazione e sabotaggio del progetto, tra cui la rimozione della
segnaletica per i viandanti. Un atto considerato di estrema gravità,
soprattutto in un’area di alto Appennino, dove l’assenza di indicazioni può
esporre escursionisti e visitatori a rischi concreti per l’incolumità.
ARCA
Appennino Bolognese rende inoltre nota una rendicontazione dettagliata delle
attività svolte nell’ultimo anno. L’associazione riferisce di aver realizzato
11 interventi sul borgo, spesso con permanenze di due giorni consecutivi,
coinvolgendo 2–3 volontari per sessione e una media di 8 ore di lavoro
ciascuno.
Il totale stimato è compreso tra le
170 e le 260 ore di lavoro volontario, pari a un valore economico indicativo
tra i 2.600 e i 4.000 euro. A queste si aggiungono donazioni dirette per un
importo stimato tra i 2.000 e i 3.000 euro, sotto forma di materiali,
interventi tecnici e supporto logistico.
L’associazione ha inoltre curato
l’organizzazione di un convegno con associazioni locali e regionali, ritenuto
un passaggio fondamentale per costruire una rete territoriale stabile e
garantire un futuro a un sito particolarmente isolato. Grazie a questo lavoro,
secondo ARCA, è stato possibile ripristinare una condizione di normalità nel
borgo dopo precedenti episodi di vandalismo.
Durante il percorso sarebbero però
emerse gravi criticità organizzative interne all’associazione che gestiva il
borgo, incluse problematiche legate a rimborsi, documentazione di spesa e
preventivi, che avrebbero messo a rischio il lavoro svolto.
Nel complesso, ARCA stima il proprio
contributo – tra lavoro volontario, competenze, risorse economiche dirette e
coordinamento – in una cifra compresa tra i 7.000 e i 10.000 euro, interamente
offerti dall’associazione.
Dopo
un anno di tensioni e tentativi di mediazione ritenuti infruttuosi, ARCA
Appennino Bolognese ha deciso di rendere pubblica la denuncia in data 27
dicembre, trasmettendola anche ai responsabili e agli uffici competenti.
L’associazione annuncia inoltre
l’intenzione di monitorare attentamente le condizioni di ospitalità turistica e
la sicurezza dei viandanti nell’Alto Appennino Bolognese, con particolare
attenzione alle aree di Fossato e Stagno. Qualora venissero riscontrati
pericoli per l’incolumità degli escursionisti o comportamenti ritenuti
instabili o violenti da parte di collaboratori del Comitato Chiapporato
Ri-Vive, ARCA dichiara che procederà a segnalarli tempestivamente alle autorità
competenti.
Secondo l’associazione, si tratta di
un dovere civico per contrastare comportamenti che arrecherebbero danno al
territorio e al lavoro dei volontari impegnati nel miglioramento della qualità
della vita nelle valli appenniniche.
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