Un viaggio tra memoria e territorio
È
già disponibile in edicola il sessantanovesimo numero della rivista Savena Setta Sambro, edito dall’omonimo gruppo
di studi. Sempre interessanti gli argomenti trattati, che spaziano tra storia,
ambiente, tradizioni, arte e personaggi del nostro Appennino.
In questo numero sono di particolare rilievo la
corposa ricerca sulle possibili origini di molti cognomi dei monghidoresi,
curata da Paola Dalli e Arnaldo Vitelli, e lo studio sulle storie di vita, nomi
e numeri dei “figli di nessuno”, a cura di Eugenio Nascetti. Inoltre, è
presente un’interessante illustrazione di Luciano Righetti del progetto del
reattore organico del Brasimone, Il nucleare
dimenticato, elaborato nei primi anni Sessanta.
Per il settore arte, si segnalano
alcuni Compianti e Pietà dell’Appennino bolognese, presentati da Domenico
Cerami, e una descrizione tecnico-storica di Valerio Bignami del seicentesco
oratorio di Sant’Apollonia, uno dei più preziosi monumenti storici rimasti a
Sasso Marconi, recentemente oggetto di un accurato recupero strutturale e di un
restyling.
Per quanto riguarda i personaggi, è
da citare la ricerca sulle origini della banda musicale di Pian del Voglio,
realizzata da Ida Zanini, che è risalita a uno dei primi protagonisti, il conte
Ranuzzi. Per Sasso Marconi viene inoltre ricordata la figura dell’amato dottor
Annibale Clò, benefattore e non soltanto medico, vissuto nei primi anni del
Novecento.
Per l’ambiente e la natura, tornano le consuete e bellissime fotografie di William Vivarelli, capaci di cogliere attimi di bellezza stupefacente del nostro Appennino; una bellezza che purtroppo, in molti casi, viene trascurata e lasciata in stato di abbandono, come sottolinea Fabrizio Monari nel suo La scomparsa del bosco, vista ormai come inevitabile conclusione di un’evoluzione della nostra civiltà in cui tutto «sta sparendo o cambiando faccia».
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