martedì 8 luglio 2025

Monzuno ha ricordato Mario Benassi con un concerto della Banda Bignardi in suo onore

 



di Roberto Brusori

Da quel tragico inizio di luglio del 2002, quando Mario Benassi, allora presidente e musicista della Banda “Pietro Bignardi”, scomparve improvvisamente a soli 41 anni, la comunità di Monzuno non ha mai smesso di ricordarlo. Ogni anno, nella prima settimana di luglio, la banda gli dedica un concerto nella piazzetta al centro del paese che porta il suo nome, fortemente voluta dall’amministrazione comunale dell’epoca.


Anche quest’anno, venerdì 4 luglio, l’appuntamento si è rinnovato. Oltre 50 bandisti, vestiti rigorosamente di nero in segno di rispetto, hanno dato vita a una serata intensa e carica di emozione, diretti dal maestro Alessandro Marchi, direttore della banda dal 1985.

Prima dell’esibizione, ha preso la parola l’attuale presidente della banda, Alberto Marchi, che ha ringraziato il numeroso pubblico presente e ha ricordato con voce commossa il valore della musica come legame tra generazioni. Marchi ha tracciato un breve excursus dei 125 anni di storia della Banda Bignardi, nata ufficialmente nel 1900, ma attiva già da alcuni anni prima, grazie alla volontà del medico del paese Luigi Bignardi e del maestro Luigi Gamberini, con la collaborazione del primo gruppo di bandisti.


Il presidente ha ricordato anche tutti i musicisti e maestri scomparsi nel corso degli anni e l’importanza della scuola di musica della banda, da cui sono usciti molti dei componenti attuali – oltre 70 elementi in totale. Non sono mancate parole amare per la mancanza, da ormai cinque anni, di una sede stabile: la storica sede di via Casaglia 1 a Monzuno è stata chiusa per lavori di messa in sicurezza, intervento appesantito da un iter burocratico impegnativo che ne rallentato l’attuazione, costringendo la banda a spostare le prove nella sala Corbo di Rioveggio, con notevoli disagi per molti musicisti provenienti anche da Loiano e dai comuni vicini.


Il concerto ha offerto un repertorio variegato: dalle classiche marcette alle colonne sonore di celebri film, come Metti una sera a cena di Ennio Morricone,  Rocky  di Bill Conti e Jurassic Park di John Williams, passando per brani pop come Sotto casa di Max Gazzè. Non sono mancate composizioni originali del maestro Marchi e brani dell’Ottocento. Un’esibizione impeccabile, che ha fatto pensare più a un’orchestra sinfonica che a una banda di paese.

Applausi a scena aperta hanno accompagnato ogni brano, fino al bis finale. E qui, come tradizione, la Banda Bignardi ha regalato un momento di intensa partecipazione con Il Pescatore di Fabrizio De André: il pubblico ha cantato e battuto le mani insieme agli orchestrali, trasformando la piazza in un grande coro.

La serata si è chiusa tra lunghi applausi. Applausi che, in una notte stellata come quella, sembravano volare in alto, fino a raggiungere Mario Benassi e tutti i musicisti che, come lui, continuano a vivere nel cuore della loro banda.

Per approfondire la storia della Banda Bignardi: www.bandabignardi.it

 


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