"Obiettivo: ottimizzare le risorse e garantire la continuità del servizio"
"Non c’è alcuna intenzione di chiudere i Cau, ma
sulla base del loro funzionamento potrebbe rendersi utile una rimodulazione
dell’offerta per ottimizzare le risorse e riallocarle nelle fasce orarie in cui
c’è maggiore necessità". Lo ha dichiarato l’assessore regionale alle
Politiche per la Salute, Massimo Fabi, rispondendo in Aula all’interrogazione a
risposta immediata presentata da Valentina Castaldini (Forza Italia) durante il
question time dell’Assemblea legislativa.
Fabi ha spiegato che, secondo le
analisi attualmente disponibili, si sta valutando una possibile revisione degli
orari notturni per i Centri di assistenza urgenza di Navile, San Lazzaro e
Casalecchio di Reno, dove si registra una media di appena una visita all’ora.
"La copertura assistenziale resterà comunque garantita attraverso la
continuità assistenziale all’interno delle stesse strutture", ha precisato
l’assessore. Sono inoltre in corso interlocuzioni per riallocare medici e
infermieri in contesti dove la loro presenza può risultare più efficace.
"Stiamo costruendo un progetto
complessivo sull’emergenza-urgenza – ha aggiunto Fabi – che prevede anche
queste rimodulazioni, con l’obiettivo di offrire risposte più efficaci alla
popolazione".
Nella sua
interrogazione, Castaldini aveva chiesto alla Giunta di chiarire quali Cau
verranno chiusi nelle ore serali e notturne durante il periodo estivo e quale
risparmio economico si preveda. L’esponente di Forza Italia ha inoltre
ricordato che i Cau sono stati istituiti per ridurre l’accesso ai Pronto
soccorso dei codici bianchi e verdi, puntando inizialmente a una riduzione
dell’80%. "Nell’area metropolitana di Bologna – ha sottolineato – sono
attivi sei Cau, ma secondo i dati aggiornati a fine 2024, l’unica riduzione
significativa di accessi si è registrata con la chiusura dei Pronto soccorso di
Budrio e Vergato e la loro riconversione in Cau".
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