domenica 15 giugno 2025

Protesi ortopediche all’avanguardia per i casi più gravi: serve attivazione tempestiva dei percorsi previsti

 



Garantire a tutte le persone con disabilità fisico-motorie gravi l’accesso tempestivo a protesi ortopediche di ultima generazione: è questo l’obiettivo della risoluzione presentata dal consigliere Marco Mastacchi (Rete Civica) e approvata all’unanimità dall’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna. Il documento, sottoscritto anche dai consiglieri Tommaso Fiazza (Lega) e Giovanni Gordini (Civici con De Pascale), nasce da un caso concreto che ha commosso l’opinione pubblica.

Si tratta di una panettiera di 41 anni di Fratta Terme, madre di due figli piccoli, che nell’aprile 2024 ha subito l’amputazione di entrambe le gambe, dell’avambraccio sinistro e di quasi tutta la mano destra, a seguito di uno shock settico da pneumococco. Un caso drammatico, purtroppo non isolato: episodi simili sono segnalati in diverse zone della Regione.

Grazie ai progressi tecnologici, oggi sono disponibili dispositivi avanzatissimi – mani bioniche, articolazioni elettroniche, sistemi robotici – che possono restituire autonomia e qualità della vita. L’Emilia-Romagna vanta due centri d’eccellenza riconosciuti a livello nazionale e internazionale: il Centro Protesi Inail di Vigorso di Budrio, considerato tra i più avanzati al mondo, e il Montecatone Rehabilitation Institute di Imola, struttura specializzata nella riabilitazione intensiva per persone con lesioni midollari e cerebrali.

La Regione ha già adottato un quadro normativo avanzato (DGR 1844/2018) che consente, in casi eccezionali, l’erogazione di dispositivi non inclusi negli elenchi standard, purché ritenuti indispensabili per il recupero funzionale e sociale. Tuttavia, la vicenda della donna di Fratta Terme evidenzia come, in pratica, questo sistema presenti criticità. Solo grazie a una raccolta fondi promossa da amici e cittadini è stato possibile acquistare le protesi necessarie.

«La Regione dispone di strumenti normativi adeguati, ma è evidente che lungo la filiera qualcosa non ha funzionato: forse nell’accesso, nella valutazione o nella tempistica», denuncia Mastacchi. «Il risultato è che persone in condizioni estreme non hanno ricevuto il supporto previsto nei tempi utili. Che cosa non ha funzionato?»

Da qui, la richiesta trasversale alla Giunta regionale: garantire la piena applicazione della DGR 1844/2018, attivare con maggiore tempestività i percorsi previsti per le disabilità gravissime, promuovere la diffusione omogenea delle buone pratiche sul territorio e rafforzare il raccordo operativo tra distretti sanitari, unità di valutazione multidisciplinare e centri di eccellenza come Budrio e Montecatone.

Mastacchi ha inoltre sollecitato un monitoraggio puntuale sull’attuazione della normativa, chiedendo di verificare eventuali criticità e di valutare modifiche o integrazioni capaci di rendere il sistema più efficace, tempestivo e centrato sui bisogni delle persone.

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