Garantire a tutte le persone con disabilità
fisico-motorie gravi l’accesso tempestivo a protesi ortopediche di ultima
generazione: è questo l’obiettivo della risoluzione presentata dal consigliere
Marco Mastacchi (Rete Civica) e approvata all’unanimità dall’Assemblea
legislativa dell’Emilia-Romagna. Il documento, sottoscritto anche dai
consiglieri Tommaso Fiazza (Lega) e Giovanni Gordini (Civici con De Pascale),
nasce da un caso concreto che ha commosso l’opinione pubblica.
Si tratta di una panettiera di 41
anni di Fratta Terme, madre di due figli piccoli, che nell’aprile 2024 ha
subito l’amputazione di entrambe le gambe, dell’avambraccio sinistro e di quasi
tutta la mano destra, a seguito di uno shock settico da pneumococco. Un caso
drammatico, purtroppo non isolato: episodi simili sono segnalati in diverse
zone della Regione.
Grazie ai progressi tecnologici, oggi
sono disponibili dispositivi avanzatissimi – mani bioniche, articolazioni
elettroniche, sistemi robotici – che possono restituire autonomia e qualità
della vita. L’Emilia-Romagna vanta due centri d’eccellenza riconosciuti a
livello nazionale e internazionale: il Centro Protesi Inail di Vigorso di
Budrio, considerato tra i più avanzati al mondo, e il Montecatone
Rehabilitation Institute di Imola, struttura specializzata nella riabilitazione
intensiva per persone con lesioni midollari e cerebrali.
La Regione ha già adottato un quadro
normativo avanzato (DGR 1844/2018) che consente, in casi eccezionali,
l’erogazione di dispositivi non inclusi negli elenchi standard, purché ritenuti
indispensabili per il recupero funzionale e sociale. Tuttavia, la vicenda della
donna di Fratta Terme evidenzia come, in pratica, questo sistema presenti
criticità. Solo grazie a una raccolta fondi promossa da amici e cittadini è
stato possibile acquistare le protesi necessarie.
«La Regione dispone di strumenti
normativi adeguati, ma è evidente che lungo la filiera qualcosa non ha
funzionato: forse nell’accesso, nella valutazione o nella tempistica», denuncia
Mastacchi. «Il risultato è che persone in condizioni estreme non hanno ricevuto
il supporto previsto nei tempi utili. Che cosa non ha funzionato?»
Da qui, la richiesta trasversale alla
Giunta regionale: garantire la piena applicazione della DGR 1844/2018, attivare
con maggiore tempestività i percorsi previsti per le disabilità gravissime,
promuovere la diffusione omogenea delle buone pratiche sul territorio e
rafforzare il raccordo operativo tra distretti sanitari, unità di valutazione
multidisciplinare e centri di eccellenza come Budrio e Montecatone.
Mastacchi
ha inoltre sollecitato un monitoraggio puntuale sull’attuazione della
normativa, chiedendo di verificare eventuali criticità e di valutare modifiche
o integrazioni capaci di rendere il sistema più efficace, tempestivo e centrato
sui bisogni delle persone.

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