di Deborah Dirani
Con l’arrivo della stagione estiva, tornano puntuali
le segnalazioni degli imprenditori della ristorazione alle prese con una
difficoltà ormai cronica: trovare e fidelizzare il personale. Un problema
strutturale, confermato anche dai dati raccolti nei primi quattro mesi del 2025
dall’osservatorio sul mercato del lavoro di Guru Jobs, società bolognese specializzata nella
selezione del personale.
Su 2.383 candidature analizzate, di cui 1.669 da donne e
1.515 da uomini (alcuni candidati hanno selezionato un genere non binario o non
lo hanno indicato), ben 1.871
erano motivate dal desiderio di cambiare lavoro a causa della mancanza di crescita economica e professionale.
In sintesi: molti lavoratori denunciano un impegno non ripagato da promozioni o
opportunità concrete di avanzamento.
Un dato particolarmente significativo
riguarda la composizione anagrafica
del campione: in gran parte giovani appartenenti alla Generazione Z (nati tra la metà degli anni ’90 e il
2010). Questa fascia di lavoratori si dimostra sempre più consapevole del
valore del proprio tempo e della propria formazione. Se non si sentono
valorizzati o motivati, non esitano a lasciare il posto e cercare un ambiente
più coerente con le loro aspettative.
Nel frattempo, il comparto della
ristorazione continua a essere un pilastro dell’economia italiana, con un fatturato di 9 miliardi di euro nei primi quattro
mesi del 2025. Ma il turnover
resta elevatissimo: la permanenza media di un lavoratore insoddisfatto
nello stesso locale è di appena 45 giorni.
Un fenomeno che genera costi significativi per i datori di lavoro, sia in
termini economici che organizzativi.
Oggi, inoltre, il cliente è sempre
più esigente: è disposto a spendere, ma pretende un’esperienza enogastronomica
di qualità, tanto in cucina quanto in sala. Questo alza l’asticella per gli
imprenditori, che devono puntare su un personale preparato e motivato fin dal primo giorno. Una
formazione adeguata, però, ha un costo elevato — motivo in più per puntare
sulla fidelizzazione, anche nel
caso del lavoro stagionale.
Ma cosa cercano i giovani? Secondo
Guru Jobs, valori chiari, attenzione all’ambiente, equilibrio tra vita e lavoro, e un riconoscimento concreto dell’impegno. In
altre parole, non basta più uno stipendio: serve un ambiente sano e una
visione.
“In conclusione – spiegano Samantha Marzullo e Nina Iacuzzo, socie fondatrici di Guru Jobs – le nuove generazioni sono pienamente consapevoli del proprio valore e non accettano compromessi con chi non lo riconosce. Tuttavia, quando incontrano un imprenditore disposto a formarli, motivarli e a investire davvero nella loro crescita, sanno essere affidabili e altamente professionali”.
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