La situazione dei minori in Italia sta assumendo
contorni sempre più allarmanti. È urgente una riflessione profonda: se è vero
che i giovani rappresentano il futuro della società, allora è tempo di
preoccuparci meno solo del “mondo green” e di più delle persone che lo
abiteranno.
Lo dimostra, simbolicamente, anche la
recente decisione presa in occasione della Festa delle Ciliegie di Vignola,
dove l’ingresso al luna park è stato controllato con l’uso di metal detector: una misura inedita per un
evento locale, che fotografa bene il clima di crescente allarme sociale legato
al fenomeno delle baby gang. “Non siamo a New York, ma a Vignola”, sottolineano
i coordinamenti territoriali di Azzurro Donna Forza Italia, denunciando
l’escalation di violenza tra giovanissimi.
Proprio in questi giorni, un ragazzo
di 16 anni è finito in ospedale dopo un'aggressione avvenuta a seguito di un
banale scontro tra coetanei, con dinamiche che riflettono uno scontro culturale
non governato. “La commistione culturale è un valore solo se viene insegnato –
scrivono in una nota congiunta Erika Seta ( nella foto) e Mariela Fuentes (Coordinamento
regionale Azzurro Donna FI), Annamaria Cesari (coordinamento provinciale) e
Costanza Bendinelli (coordinamento cittadino di Bologna) – ma oggi rischia di
trasformarsi in un disvalore, dove violenza, bullismo, linguaggi primitivi e
prevaricazione diventano la norma. Una vera e propria ‘discultura’”.
“Serve abbassare l’età punibile e
attivare percorsi educativi concreti”
Le esponenti di Azzurro Donna
propongono l’abbassamento dell’età
punibile e l’attivazione immediata di lavori socialmente utili per i minori che commettono
reati, sotto rigido controllo.
“Il carcere non è la soluzione – precisano – ma non possiamo permettere che
giovani lasciati a sé stessi, spesso senza supervisione familiare, passino le
giornate tra social, bevande energizzanti e imitazioni di modelli devianti”.
La proposta è quella di avvicinare questi ragazzi alla realtà della
sofferenza sociale, facendoli lavorare a contatto con persone fragili,
malate o bisognose, per far comprendere loro il significato di regole, impegno
e responsabilità.
“Vivono giorni tutti uguali, piatti e
vuoti. Farli confrontare con la realtà della vita è educativo. Occorre agire
subito – continuano le rappresentanti di FI –. Anche i genitori devono essere
coinvolti e resi responsabili: il fatto che un minorenne giri da solo, compia
atti violenti e non riceva adeguata vigilanza, li rende corresponsabili. Serve
un cambio culturale: chi sbaglia deve pagare e assumersi le proprie
responsabilità”.

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