venerdì 13 giugno 2025

Emergenza minori: “Baby gang, violenza e degrado culturale. È il momento di intervenire”


 

La situazione dei minori in Italia sta assumendo contorni sempre più allarmanti. È urgente una riflessione profonda: se è vero che i giovani rappresentano il futuro della società, allora è tempo di preoccuparci meno solo del “mondo green” e di più delle persone che lo abiteranno.

Lo dimostra, simbolicamente, anche la recente decisione presa in occasione della Festa delle Ciliegie di Vignola, dove l’ingresso al luna park è stato controllato con l’uso di metal detector: una misura inedita per un evento locale, che fotografa bene il clima di crescente allarme sociale legato al fenomeno delle baby gang. “Non siamo a New York, ma a Vignola”, sottolineano i coordinamenti territoriali di Azzurro Donna Forza Italia, denunciando l’escalation di violenza tra giovanissimi.

Proprio in questi giorni, un ragazzo di 16 anni è finito in ospedale dopo un'aggressione avvenuta a seguito di un banale scontro tra coetanei, con dinamiche che riflettono uno scontro culturale non governato. “La commistione culturale è un valore solo se viene insegnato – scrivono in una nota congiunta Erika Seta ( nella foto) e Mariela Fuentes (Coordinamento regionale Azzurro Donna FI), Annamaria Cesari (coordinamento provinciale) e Costanza Bendinelli (coordinamento cittadino di Bologna) – ma oggi rischia di trasformarsi in un disvalore, dove violenza, bullismo, linguaggi primitivi e prevaricazione diventano la norma. Una vera e propria ‘discultura’”.

“Serve abbassare l’età punibile e attivare percorsi educativi concreti”

Le esponenti di Azzurro Donna propongono l’abbassamento dell’età punibile e l’attivazione immediata di lavori socialmente utili per i minori che commettono reati, sotto rigido controllo. “Il carcere non è la soluzione – precisano – ma non possiamo permettere che giovani lasciati a sé stessi, spesso senza supervisione familiare, passino le giornate tra social, bevande energizzanti e imitazioni di modelli devianti”.

La proposta è quella di avvicinare questi ragazzi alla realtà della sofferenza sociale, facendoli lavorare a contatto con persone fragili, malate o bisognose, per far comprendere loro il significato di regole, impegno e responsabilità.

“Vivono giorni tutti uguali, piatti e vuoti. Farli confrontare con la realtà della vita è educativo. Occorre agire subito – continuano le rappresentanti di FI –. Anche i genitori devono essere coinvolti e resi responsabili: il fatto che un minorenne giri da solo, compia atti violenti e non riceva adeguata vigilanza, li rende corresponsabili. Serve un cambio culturale: chi sbaglia deve pagare e assumersi le proprie responsabilità”.

 

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